Domenica 27 agosto 2023

Domenica 27 agosto 2023

che precede il Martirio di san Giovanni il Precursore

Spunti diversi questa domenica, che pongono però un problema di ogni epoca: il rapporto talora anche molto difficile che può esistere fra vivere la fede e il contesto politico in cui si vive. Che, nella prima lettura, può portare – accade così oggi in molti luoghi- a tanti e troppi martiri, quando la politica si fa appoggia a una cultura o addirittura a una fede per imporre poi con la violenza adesioni personali, concrete e pubbliche. Non è comunque questo l’orizzonte che indica Gesù nella risposta ai suoi interlocutori; che rappresentano non a caso la sinagoga ebraica e il potere imperiale romano. Ognuno ha i suoi compiti: e anche i suoi confini. Gesù non lo dice, ma è sottinteso che devono -o meglio dovrebbero- essere rispettati da entrambi.

Difficile testimonianza quella della nascente comunità cristiana come emerge dalle parole di Paolo: e non a caso, perché la loro vita non era affatto facile. E il ‘vecchio’ Saulo lo sa benissimo: basta pensare alla sua iniziale violenza contro il nuovo culto. Forse per questo, l’apostolo vede queste difficoltà -che del resto Gesù aveva sempre previsto- come connesse a una potenza malvagia non umana.

Come essere “perseveranti” allora? Il rimedio è attualissimo anche in un mondo come il nostro. C’è un orizzonte che Dio indica: la “verità”, la “giustizia” e dunque la “pace”. Il che pare umanamente irraggiungibile. C’è però una “armatura di Dio”: la “fede” resa forte dalla sua “parola” e dall’aiuto dello “Spirito”. Il che non viene però da sé: occorre “pregare” e anche “supplicare”… lo facciamo?

Lettura del primo libro dei Maccabei (1, 10. 41-42; 2, 29-38)

Uscì dagli ufficiali di Alessandro una radice perversa, Antìoco Epìfane, figlio del re Antìoco, che era stato ostaggio a Roma, e cominciò a regnare nell’anno centotrentasette del regno dei Greci. Il re prescrisse in tutto il suo regno che tutti formassero un solo popolo e ciascuno abbandonasse le proprie usanze. Tutti i popoli si adeguarono agli ordini del re. Allora molti che ricercavano la giustizia e il diritto scesero nel deserto, per stabilirvisi con i loro figli, le loro mogli e il bestiame, perché si erano inaspriti i mali sopra di loro. Fu riferito agli uomini del re e alle milizie, che stavano a Gerusalemme, nella Città di Davide, che laggiù, in luoghi nascosti del deserto, si erano raccolti uomini che avevano infranto l’editto del re. … Li raggiunsero, e… dicevano loro: «Ora basta! Uscite, obbedite ai comandi del re e avrete salva la vita». Ma quelli risposero: «Non usciremo, né seguiremo gli ordini del re, profanando il giorno del sabato». Quelli si precipitarono all’assalto contro di loro. Ma essi non risposero loro, né lanciarono pietre, né ostruirono i nascondigli, dichiarando: «Moriamo tutti nella nostra innocenza. Ci sono testimoni il cielo e la terra che ci fate morire ingiustamente». Così quelli si lanciarono contro di loro in battaglia di sabato, ed essi morirono con le mogli e i figli e il loro bestiame, in numero di circa mille persone.


Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (6, 10-18)

Fratelli, rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete dunque l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la verità; indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace. Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio. In ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, e a questo scopo vegliate con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi.

Lettura del Vangelo secondo Marco (12, 13-17)

I sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani mandarono dal Signore Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso. Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?». Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

State saldi, dunque: i piedi calzati e pronti a propagare il vangelo della pace.

 

Signore, è necessario opporsi con determinazione a chi semina odio e violenza. Aiuta la Chiesa, perché sappia preservare e testimoniare i valori di responsabilità, giustizia, libertà, che Gesù indica come unica via per la pace. Per questo ti preghiamo… Sostieni, Signore, la nostra fede!

Indossate l’armatura di Dio.

Signore, la nostra Comunità non si scoraggi nel vedere affermarsi, ogni giorno più, una cultura ben lontana da te e, attraverso una preghiera costante, sappia trovare nella fede le ‘armi’ per affermare senza timore la tua Parola di giustizia e misericordia. Per questo ti preghiamo… Sostieni, Signore, la nostra fede!

Perché volete mettermi alla prova?

Signore Gesù, tu sai bene che la nostra fede è debole e che, nelle difficoltà, spesso ci allontaniamo da te. Ma se restiamo saldi nella fede e cerchiamo di vivere la tua Parola, sei tu a illuminare il nostro cammino, offrendoci sempre una via d’uscita. Per questo ti preghiamo… Sostieni, Signore, la nostra fede!

Ci sono testimoni cielo e terra che ci fate morire ingiustamente.

Signore Gesù, quante volte ogni giorno nel mondo si muore ingiustamente nelle guerre, o per fuggire da fame, violenza, persecuzione. Troppi fratelli e sorelle gridano a te anche oggi, e il cielo è certo testimone del loro ingiusto sacrificio: ma la terra? Mettiamo tutto questo ‘male’ nelle mani di tua Madre e le chiediamo di aiutarci a non essere solo testimoni distratti o assenti… Per questo con tutto il cuore ti preghiamo… Sostieni, Signore, la nostra fede!