Quaresima: tempo di riflessione, penitenza e conversione. Tanto più in un periodo giubilare. Tanto più in tempi difficili come i nostri… La liturgia di questa domenica ci vuole aiutare ad entrare in questo tempo particolare che ogni anno ci prepara, attraverso il cammino faticoso di tutte le vite e di tutti i tempi- concentrate nel ‘sacrificio’ di Gesù- alla gioia esplosiva di una esistenza senza fine…
I tre brani ci suggeriscono tre atteggiamenti fondamentali.
Gioele, come profeta, da ‘voce’ a Dio. Il ‘male’ -lo vediamo anche oggi- dipende da atteggiamenti sbagliati -anche gravemente sbagliati- che alla fine sono di tutti: giovani, vecchi, bambini, sposi… Tutti devono dunque ricorrere alla misericordia di Dio, riconoscendosi partecipi di un lutto generale, vissuto anche dai sacerdoti. Ma basterà, se non si sarà capaci di “lacerarsi il cuore’?
Paolo ci viene incontro. Il male -il male interno di cui ci ha tanto parlato- va ‘vinto’ con la volontà. Ed è una lotta dura, se si vuole il bene ma si finisce per praticare il contrario. E per questo occorre ‘allenarsi’ nel nostro cammino verso il cielo. Cammino duro, da ‘conquistare’ giorno per giorno.
Matteo invece non parla di ‘premi’, ma di un unico ‘modello’ -Gesù stesso- e insieme di snodi fondamentali nella vita di fede. La Parola, che deve diventare ‘pane’. La fiducia completa in Dio. Il rifiuto dei tanti ‘idoli’ che ci distraggono, spesso in modo pericoloso, dalle ‘mete’ cui guardare. Su cui riflettere per tradurli in vita.
Lettura del profeta Gioele (2, 12b-18)
Così dice il Signore Dio: «Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male». Chi sa che non cambi e si ravveda e lasci dietro a sé una benedizione?… Suonate il corno in Sion, proclamate un solenne digiuno, convocate una riunione sacra. Radunate il popolo, indite un’assemblea solenne, chiamate i vecchi, riunite i fanciulli, i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dal suo tàlamo. Tra il vestibolo e l’altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: «Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti». Perché si dovrebbe dire fra i popoli: «Dov’è il loro Dio?». Il Signore si mostra geloso per la sua terra e si muove a compassione del suo popolo.
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (9, 24-27)
Fratelli, non sapete che, nelle corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre. Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio pugilato, ma non come chi batte l’aria; anzi tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non succeda che, dopo avere predicato agli altri, io stesso venga squalificato.
Lettura del Vangelo secondo Matteo (4, 1-11)
Il Signore Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio.
Signore, aiuta noi, tua Chiesa, a metterci continuamente all’ascolto della Parola per conoscerla sempre meglio e attraverso la meditazione farla nostra, in modo da farla diventare vita, giorno dopo giorno, in ogni nostro comportamento. Per questo ti preghiamo… Converti, Signore, i nostri cuori!
Ritornate a me con tutto il cuore.
Signore, di fronte al richiamo dei disvalori che il nostro tempo ci propone continuamente, la Parola di Gesù ci dona il richiamo di un Amore che supera ogni confine. Aiuta la nostra Comunità a non dimenticarlo mai, per viverlo e proporlo come cammino comunitario. Per questo ti preghiamo… Converti, Signore, i nostri cuori!
Non metterai alla prova il Signore Dio tuo.
Signore, non metteremo alla prova il tuo amore, cercando segni che confermino le nostre insicurezze. Insegnaci a non cercare l’aiuto di chi urla più forte, ma a piuttosto costruire un futuro fatto da fiducia e corresponsabilità. Per questo ti preghiamo… Converti, Signore, i nostri cuori!
Padre buono, che hai a cuore la vita di tutti i tuoi figli, guarda con benevolenza il tuo servo e nostro papa Francesco, perché, ristabilito in salute, continui la sua missione a servizio della Chiesa. Per questo, con tutto il nostro affetto insieme con forza ti preghiamo… Converti, Signore, i nostri cuori!