Le due prime letture appartengono ormai entrambe – e non a caso – agli Atti degli Apostoli, cioè alla storia della primissima comunità cristiana, per tradizione ascritta alla comunità legata a Luca, e alla missione di Paolo, primo grande missionario. La prima ricorda esattamente l’inizio della vita della Chiesa: narra dunque come Gesù si mostri vivo ai suoi ‘discepoli’, cioè seguaci del Maestro, ormai divenuti ‘apostoli’, non a caso ‘inviati’ a testimoniare, con la forza dello Spirito, la morte e la risurrezione di Gesù.
San Paolo riassume in pochissime parole il nucleo fondamentale del kerigma, cuore della fede cristiana: “Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture… fu sepolto… è risorto il terzo giorno… apparve a Cefa e ai Dodici”.
E questo annuncio è, in modo specifico, il compito essenziale e ineludibile della Chiesa, di ogni Chiesa, di ogni comunità cristiana, e di ogni credente: un annuncio però reso credibile dalle concrete scelte di vita!
Il vangelo ci conduce a una dimensione più intima e anche personale. Ci ritroviamo anche noi con Maria di Magdala al sepolcro: e quante volte, nel momento del bisogno, in mezzo alle lacrime, ci sembra che il Signore non ci sia più… Ma Gesù è vivo, e ci rivolge forse la domanda più seria della vita: “chi cerchi?”, e anche “perché piangi?’.
Perché si può anche piangere: ma sapendo che, affidandoci al Signore nella fede, saremo consolati e troveremo ‘vita’…
Lettura degli Atti degli Apostoli 1,1-8
Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi».
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 15, 3-10
Fratelli, a voi ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 20, 11-18
Maria di Màgdala stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo.
Signore Gesù, tu – e solo tu – sei ciò che tiene insieme la nostra Chiesa, e insieme alla nostra – Cattolica, tutte le Chiese cristiane. Non le strutture burocratiche, e neppure le differenze storiche spesso politiche: ma la tua Parola, il tuo insegnamento, il tuo voluto sacrificio, la tua risurrezione. Il tuo Spirito le conduca a impegnarsi insieme nel mondo di oggi: per la giustizia, per la tolleranza, per la pace. E per questo con forza ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Riceverete la forza dallo Spirito santo, che scenderà su di voi.
Signore, siamo increduli, capaci di rinnegarti ogni giorno ben più di tre volte, con i nostri comportamenti, la nostra incapacità di stare lontani dal male, la nostra indifferenza. Ma proprio per questo ci hai donato il tuo Spirito. Aiuta la nostra comunità ad accoglierlo, come l’unica via per conoscere e vivere la tua misericordia. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Ho visto il Signore!
Signore, è questo il ‘grido’ di speranza che ognuno di noi deve portare dove vive: famiglia, condomini, luoghi di lavoro, società. Abbiamo bisogno però della forza del tuo Spirito, e per questo ti preghiamo. Ascoltaci, Signore!
Chi cerchi?
Signore, in questo tempo difficile abbiamo bisogno di una fede davvero grande. Aiutaci a seguirti con il coraggio di Maria di Magdala, per non rimanere passivi e indifferenti davanti alla realtà, camminare nella luce della Risurrezione, e testimoniare amore e speranza. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!