6 novembre – Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo

Giornata mondiale dei poveri e  diocesana della Caritas

Questa domenica chiude l’anno liturgico, e la prossima saremo già nel tempo di Avvento. In qualche modo, dunque, la Chiesa ci riconduce a rimeditare da capo la storia della nostra fede: dalla “attesa” del Messia, dalla speranza di un mondo diverso. Cristo Re? Alla fine, verrà ucciso proprio perchè “Re”: sia pure “non di questo mondo”, come Gesù stesso ebbe a dire a Pilato… Re di un “potere eterno, che non finirà mai” e di un regno che “non sarà mai distrutto” (Daniele).

Eppure ha l’aspetto di un “figlio d’uomo”. E infatti è proprio Colui attraverso il quale sarà corretto il peccato di Adamo e ridata salvezza a tutti, mettendo “sotto i suoi piedi” ciò che nel mondo ostacola da sempre il ‘sogno’ di Dio sul creato e sull’umanità: ultimo “nemico” la morte (Paolo).

Un Dio incarnatosi proprio per questo, che tornerà (vangelo), alla fine del tempo in tutta la sua “gloria”. E, davanti  a “tutti i popoli”, dirà una parola finale sul bene e sul male assimilando se stesso a chi ha avuto fame o sete, è stato nudo, malato, straniero, in carcere… insomma tutti i ‘poveri’ di ogni tempo, quelli che vediamo anche oggi; qui vicino, ma anche lontano;  chi fugge dalla fame e  dalla sete e viene respinto; le famiglie che scappano dalla guerra e dalle persecuzioni e che abbandoniamo al loro destino; a chi non ha più dignità, a chi è privato della libertà personale

È la storia di ogni generazione umana: ma proprio su questo, tuttavia, siamo e saremo chiamati a rispondere


Lettura del profeta Daniele (7, 9-10. 13-14)
Io continuavo a guardare, quand’ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti. Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (15, 20-26.28)
Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.

Lettura del Vangelo secondo Matteo (25, 31-46)
Il Signore Gesù disse: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, davanti a lui verranno radunati tutti i popoli.
Signore, sostieni la Chiesa nel costruire il tuo Regno con la forza della fede e l’umiltà dei semplici, perché tutti arrivino pronti quanto si presenteranno a te nell’ultimo giorno. Per questo ti preghiamo…Venga il tuo Regno, Signore!

In verità io vi dico: quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.
Signore Gesù, re di un Regno così diverso, tanto da assumere il volto dei più sfortunati fratelli e sorelle di questo mondo egoista, aiuta la nostra Comunità a cambiare profondamente il suo sguardo e a vivere una fede coraggiosamente concreta. Per questo ti preghiamo… Venga il tuo Regno, Signore!

L’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte. 
Signore Dio, quanti ‘nemici’ sin dalla creazione hanno combattuto il tuo progetto di bene! Tutti saranno però sottomessi a Cristo: ultimo la morte. E noi attendiamo con viva speranza il tuo Regno di giustizia e di pace, quando finalmente “Dio sarà tutto in tutti”. Per questo ti preghiamo… Venga il tuo Regno, Signore!

Signore, quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto?
Signore, ci chiedi oggi, con parole semplici ma serissime, di vivere con consapevolezza questi tempi così difficili. Aiutaci a ricordare sempre, con papa Francesco, che il contrario dell’Amore non è l’odio, ma l’indifferenza. Per questo con forza ti preghiamo… Venga il tuo Regno, Signore!