4 giugno – Solennità della Santissima Trinità

Un Dio molto particolare, quello dei cristiani, non sempre facile da capire: tant’è vero che nel mondo musulmano la Trinità è percepita come un politeismo… Queste letture cercano di farci riflettere su queste tre Persone, unite nell’amore, eppure diverse.

Esodo propone il Dio dell’Antico Testamento. Dio dell’alleanza, Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, così come appare a Mosè, giunto con il suo gregge nei pressi del monte di Dio, l’Oreb. Un Dio che stupisce. Un fuoco che non consuma. Una voce che chiama. Che chiede rispetto. Un Dio che vede, da lontano ma chiaramente, le “miserie” degli umani: che con loro pena, e che chiede di intervenire. Sempre: e sappiamo bene quanto ce n’è bisogno anche ora!

Giovanni usa le parole stesse del Signore. Senza Gesù, cosa potremo mai fare? Ma, proprio per questo, Gesù è tornato al Padre: per inviare lo “Spirito della verità”, presente accanto a noi sino alla fine dei tempi.

Paolo torna proprio su questo concetto: lo Spirito effuso sui credenti è ciò che, da allora e sempre, ci rende efficacemente “figli di Dio” e dunque “eredi e coeredi di Cristo”.

Per questo valgono anche per noi, credenti di oggi, le parole di Dio a Mosè: anche noi infatti siamo “mandati”, per ripetere con parole odierne che Dio c’è, che ci segue, vede il male presente, e ci chiede di combatterlo con la forza dello Spirito di verità.


Lettura del libro dell’Esodo (3, 1-15)
Mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb. L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato e… gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio. Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e…: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele… Perciò va’! Io ti mando dal faraone. Fa’ uscire dall’Egitto il mio popolo, gli Israeliti!». Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire gli Israeliti dall’Egitto?». Rispose: «Io sarò con te. Questo sarà per te il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall’Egitto, servirete Dio su questo monte». Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?». Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: “Io-Sono mi ha mandato a voi”». Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, mi ha mandato a voi”.

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8, 14-17)
Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (16, 12-15)
Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce.

Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
Signore, aiuta la Chiesa a diffondere la buona notizia di Gesù attraverso la Parola e la testimonianza, perché chi la incontra possa fare esperienza del vero amore e della vera vita. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci Signore, nostro Dio!

Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio.
Signore, viviamo in un mondo complesso, difficile da capire, in cui ogni certezza pare svanire. Ma tu ci ricordi che abbiamo come maestro interiore lo Spirito, guida sicura per essere una Comunità di fede sempre meglio presente nel nostro territorio. Per questo ti ringraziamo e preghiamo… Ascoltaci Signore, nostro Dio!

Io sarò con te.
Signore, come Mosè, anche la nostra testimonianza è piena di difficoltà e talora anche noi dubitiamo di farcela in sfide che paiono impossibili. Ma, quando non sapremo come parlare di te, suggerisci tu le parole giuste per il nostro tempo. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci Signore, nostro Dio!

Ho osservato la miseria del mio popolo e ho udito il suo grido.
Signore, quante volte, nella storia del mondo, hai dovuto soccorrere l’umanità, che sembrava averti dimenticato. E anche oggi, intorno noi, guerra, indifferenza, cultura dello scarto. Anche oggi ascolta il nostro grido di aiuto e rafforza la nostra Speranza. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci Signore, nostro Dio!