Penultima Domenica dopo l’Epifania, Giornata nazionale per la Vita
Questa domenica possiamo partire dal sentito rimprovero di san Paolo: “Chi vi ha incantati?”. Sì: perché è così difficile seguire il Signore? Eppure, abbiamo ricevuto lo Spirito, anche noi come i Galati, e abbiamo spesso “ascoltato la parola della fede”! Invece, guardandoci intorno, quanto male…
Possiamo usare i versetti di Osea su cui Orazio Antoniazzi ci ha fatto riflettere pochi giorni fa: è che il nostro amore per Dio è “come una nube del mattino, come la rugiada che all’alba svanisce”. Invece, il Signore c’è, sempre, anche nelle nostre tragedie: presenza benefica e rigenerante, “come la pioggia d’autunno”, o quella “di primavera che feconda la terra”.
Il Signore chiede, però, come ‘condizione’ per il perdono, l’amore. Non un sacrificio sterile, non tante parole, non riti vuoti, ma la capacità di andare ‘oltre’ se stessi e di donarsi con gratuità, la stessa che consente a Gesù, nel vangelo, di dare salvezza e pace anche a chi nella vita può aver sbagliato molto…
Lettura del profeta Osea (6, 1-6)
Così dice il Signore Dio: «Voi dite: “Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà… Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare, e noi vivremo alla sua presenza. Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l’aurora. Verrà a noi come la pioggia d’autunno, come la pioggia di primavera che feconda la terra”… Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all’alba svanisce. Per questo li ho abbattuti per mezzo dei profeti, li ho uccisi con le parole della mia bocca e il mio giudizio sorge come la luce: poiché voglio l’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti».
Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (2, 19 – 3, 7)
Fratelli, mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me. Dunque non rendo vana la grazia di Dio; infatti, se la giustificazione viene dalla Legge, Cristo è morto invano. O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Proprio voi!… è per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola della fede? Siete così privi d’intelligenza che, dopo aver cominciato nel segno dello Spirito, ora volete finire nel segno della carne?… Colui dunque che vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della Legge o perché avete ascoltato la parola della fede? Come Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato come giustizia, riconoscete dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede.
Lettura del Vangelo secondo Luca (7, 36-50)
Uno dei farisei invitò il Signore Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
Preghiere della Comunità di Santa Croce
Voglio l’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti.
Signore, ti preghiamo per la Chiesa, perché in questo periodo di grandi cambiamenti sappia trasmettere agli uomini e alle donne di buona volontà la consapevolezza che i gesti di culto non significano nulla se non portano alla conversione del cuore di ogni cristiano. Per questo ti preghiamo… Donaci, Signore, la tua misericordia!
Riconoscete dunque che i figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede.
Signore, sostieni in noi una fede leale, coraggiosa, e attenta ai bisogni di chi ci sta attorno, perché la nostra Comunità sappia coinvolgere chi le vive vicino nella gioia di sentirsi amati da te. Per questo ti preghiamo… Donaci, Signore, la tua misericordia!
Sono perdonati i suoi molti peccati perché ha molto amato…
Come la donna nel Vangelo di Luca ti chiediamo, Signore, di perdonare i nostri peccati, non per i nostri meriti, ma per la tua misericordia. Insegnaci ad amare con la stessa profondità e sincerità con cui quella donna ha amato te. Per questo ti preghiamo… Donaci, Signore, la tua misericordia!
In questa domenica dedicata alla difesa della vita, ti preghiamo, Signore, per i bimbi non nati, per quelli rifiutati, per i poveri cui è difficile vivere con dignità, per le vittime di violenze, guerre, carestie, per gli anziani e i malati abbandonati nell’incuria e nell’indifferenza. Aiutaci ad annunciare il tuo Vangelo, e il coraggio di testimoniarlo al fianco dei più deboli, per costruire un mondo migliore per tutti. Per questo ti preghiamo… Donaci, Signore, la tua misericordia!