Domenica del cieco
Di nuovo, letture che parlano alla vita. La scorsa settimana abbiamo riflettuto su “verità e libertà”, questa domenica il tema tocca il contrasto fra buio e luce, capacità di vedere e cecità: fisica e spirituale. Uno spunto che prende corpo da un caso davvero unico: un cieco nato guarito da Gesù con del fango dopo essersi lavato gli occhi alla piscina Siloe. Un caso incredibile che nasce dalla domanda dei discepoli sulle disgrazie come ‘punizione’ divina del peccato. Il miracolo vuole infatti sfatare la visione distorta di Dio: di sabato però! Un miracolo, sì, ma ‘illecito’ e ‘scandaloso’ che nessuno può o vuole riconoscere. Eccezione fatta per il cieco, che “vede”: “lo hai visto, è colui che parla con te”.
Il tema del ‘vedere e credere’ attraversa anche tutto il brano di Paolo, che si rivolge ai primi cristiani e a noi oggi: “voi non siete nelle tenebre” perché “figli della luce e del giorno” grazie a chi “è morto per noi”. E allora, coraggio, “non dormiamo…vigiliamo… siamo sobri!”: perché credenti. E perché non vogliamo mettere alla prova il Signore, come gli Ebrei di Esodo, a Massa e Meriba!…
Ma è davvero così anche per noi?
Lettura del libro dell’Esodo (17, 1-11)
Tutta la comunità degli Israeliti levò le tende dal deserto di Sin… e si accampò a Refidìm. Ma non c’era acqua da bere per il popolo. Il popolo protestò contro Mosè: «Dateci acqua da bere!». Mosè disse loro: «Perché protestate con me? Perché mettete alla prova il Signore?»… il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatto salire dall’Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?». Allora Mosè gridò al Signore, dicendo: «Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!». Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d’Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va’! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull’Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà». Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d’Israele. E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?». Amalèk venne a combattere contro Israele a Refidìm. Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio». Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè… Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk. acqua
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi (5, 1-11)
Riguardo ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. E quando la gente dirà: «C’è pace e sicurezza!», allora d’improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno sfuggire. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri. Quelli che dormono, infatti, dormono di notte; e quelli che si ubriacano, di notte si ubriacano. Noi invece, che apparteniamo al giorno, siamo sobri, vestiti con la corazza della fede e della carità, e avendo come elmo la speranza della salvezza. Dio non ci ha destinati alla sua ira, ma ad ottenere la salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Egli è morto per noi perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. Perciò confortatevi a vicenda e siate di aiuto gli uni agli altri, come già fate. Luce buio
Lettura del Vangelo secondo Giovanni (, 1-38b)
Passando, il Signore Gesù vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio…». Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe» – che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima… dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so». Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato…Anche i farisei gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?»… Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei… Per questo… dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!». Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «…Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori… Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori. Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!».
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Egli è morto per noi, perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui
Signore, mai come in questi tempi vediamo il mondo cambiare quasi da un giorno all’altro. Aiuta la Chiesa a essere vigile e a vivere il proprio destino di speranza fidandosi di Gesù e della sua Parola di misericordia. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
È in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce!
Signore, i piccoli Antea, Diana, Edoardo, Edoardo Umberto, Filippo, Giulio, Lia Rachele, Matilde e Vittoria con il Battesimo nascono a vita nuova. Le loro famiglie, padrini, madrine e la nostra Comunità, li accompagnino perché guidati dalla tua luce, siano nel mondo segni e semi del tuo amore che salva chi si affida a te. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Tu credi nel Figlio dell’uomo?
Sì, Signore, voglio e vogliamo credere che tu sei presente dove il lavoro è precario, la cura manca, il futuro sembra rubato ai giovani, le donne, i migranti e i poveri sono troppo spesso esclusi o scartati. Per tutto questo vogliamo pregarti…Ascoltaci, Signore!
Perciò confortatevi a vicenda e siate di aiuto gli uni agli altri.
Signore, aiuta ogni persona a disfarsi del proprio orgoglio e a non vedere negli altri una minaccia al proprio benessere, per trovare così sorelle e fratelli che, insieme, possono realizzare il tuo disegno di amore. Per questo con forza ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!