La Messa delle 10:30 viene trasmessa in diretta sul nostro canale YouTube.
Da dove iniziare, quando si parla del Mistero della Trinità? Forse dalla prima lettura: Mosè chiede a Dio di vederlo in tutta la sua Maestà (la “gloria”). Certamente, Mosè è Mosè: per Israele, ma anche per noi cristiani, un ‘precursore’ di Gesù come mediatore fra Dio e il “popolo”. E’ comprensibile che Mosè lo chieda, però vedere “il volto di Dio” è il desiderio dei mistici e santi di ogni tempo. Ma anche noi, che non lo siamo, vorremmo tanto capire un po’ di più di questo Dio. La risposta, però, è negativa: anche per Mosè. Non si può da vivi: e questo perché la ragione umana è incapace di entrare nel mistero se non per una intuizione che Dio stesso concede: vedere le sue “spalle”…
E’ quello che Paolo chiama “la carne” che ce lo impedisce: e non c’entra la sessualità. Si intende qui la fragilità umana, quella “originale” che ci conduce così facilmente fuori dalla “via” indicata da Gesù. Tuttavia, il Signore dice qualcosa di importante di sé: parla di “tutta la bontà” di un Dio “misericordioso, e pietoso…”. E questo è “il volto” di Padre che Gesù stesso ci ha rivelato, con le sue parole, con la sua vita, e, anche più, con la sua morte (e la sua risurrezione!). Dio come un Amore incapace di non comunicarsi, di non ‘uscire’ da se stesso a ogni costo…
Ora, Gesù è asceso al cielo: lasciando però a tutti quelli che hanno “visto le sue opere” e che, di generazione in generazione, le testimoniano da duemila anni, quello Spirito di “verità” che “viene dal Padre”, parlandoci ogni giorno del Figlio incarnato: il suo Primogenito, l’Amato. Appunto, la Trinità.
A noi la consapevolezza, e la responsabilità, di essere gli anelli attuali di questa fondamentale “testimonianza”…
Letture sul sito della Diocesi: www.chiesadimilano.it/?p=453273
Lettura del libro dell’Esodo (33, 18-23; 34, 5-7a)
Mosè disse al Signore: «Mostrami la tua gloria!». Rispose: «Farò passare davanti a te tutta la mia bontà e proclamerò il mio nome, Signore, davanti a te…». Soggiunse: «Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo». Aggiunse il Signore: «Ecco… tu starai sopra la rupe: quando passerà la mia gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano, finché non sarò passato. Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non si può vedere». Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà, che conserva il suo amore per mille generazioni».
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8, 1-9b)
Fratelli, non c’è nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. Perché la legge dello Spirito, che dà vita in Cristo Gesù, ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. Infatti ciò che era impossibile alla Legge, resa impotente a causa della carne, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, perché… camminiamo non secondo la carne ma secondo lo Spirito. Quelli infatti che vivono secondo la carne, tendono verso ciò che è carnale; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, tendono verso ciò che è spirituale. Ora, la carne tende alla morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace…Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni (15, 24-27)
Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se non avessi compiuto in mezzo a loro opere che nessun altro ha mai compiuto, non avrebbero alcun peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio. Ma questo, perché si compisse la parola che sta scritta nella loro Legge: “Mi hanno odiato senza ragione”. Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio».
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Quando verrà il Paràclito… egli darà testimonianza di me.
Signore, aiuta la Chiesa a comprendere l’importanza di fermarsi sulla soglia del grande mistero della Trinità. Per raccontare semplicemente la tua eredità di misericordia davanti agli errori. Di generosità davanti al bisogno. Di pietà davanti alla sofferenza. E far nascere in ogni uomo il desiderio di diventare partecipe dell’Amore che ci doni. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore, nostro Dio!
Quelli che vivono secondo lo Spirito, tendono verso ciò che è spirituale…
Signore, la nostra Comunità si stringe intorno ai nostri ragazzi e ragazze che, per la prima volta, si nutrono del tuo Pane di vita. Possano riceverti con gioia e semplicità, perché l’incontro con te li accompagni e li sostenga in ogni momento della loro vita. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore, nostro Dio!
Ma tu non potrai vedere il mio volto…
Signore, quanto vorremmo conoscerti! Ma la nostra mente si ferma al limite del Mistero… Tuttavia, Signore, sappiamo di poter scoprire la tua “gloria” nelle meraviglie del Creato, e di ritrovare le linee del tuo volto di Padre amoroso nelle parole e nella vita di Gesù… Lo Spirito ci aiuti in questa nostra ricerca… Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore, nostro Dio!
Quante tragedie, Signore, accadono ogni giorno a causa di errori umani. Ti affidiamo le vite spezzate di tanti innocenti e le loro famiglie, perché trovino in te pace e conforto. Preghiamo anche per coloro che sono stati all’origine di tutto questo dolore: perché abbiano il coraggio di riconoscere le proprie responsabilità, e perché tutti noi impariamo a valutare consapevolmente le conseguenze delle nostre azioni. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore, nostro Dio!