29 settembre – Quinta Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

Oggi, giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, la Chiesa ha scelto dei brani che fanno riflettere sulla sfida che la cronaca ogni giorno pone davanti ai nostri occhi. La prima lettura del Deuteronomio parla della Legge ebraica, che tuttavia – come appare chiaramente nelle parole stesse di Gesù nel vangelo di Luca – poneva anch’essa nell’amore verso Dio e quello verso il prossimo la completezza della Legge stessa.

E Paolo lo sottolinea in modo molto chiaro: ci sono tanti comandamenti nella Legge mosaica, tutti però si “ricapitolano in questa parola: amerai il prossimo come te stesso”. Si pone allora la domanda, quella che il dottore della legge fa al Signore: “e chi è il mio prossimo?”. E qui la parabola parla chiaramente anche a tutti noi oggi. Davanti alle continue tragedie di chi scappa dalla fame, dalla guerra o dalla persecuzione, e davanti alla crescente povertà anche qui vicino a noi, in chi ci sentiamo rappresentati? E questo vale per, tutti, indipendentemente dalla situazione della nostra vita e dei nostri ruoli.

Paolo lo dice chiaro: “la carità non fa alcun male al prossimo” e aggiunge “è ormai tempo di svegliarvi dal sonno… la notte è avanzata, il giorno è vicino… indossiamo le armi della luce”. Domande difficili: ma serie e attuali.


Lettura del libro del Deuteronomio (6, 1-9)
Mosè disse: «Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il Signore, vostro Dio, ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso; perché tu tema il Signore, tuo Dio, osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti do e così si prolunghino i tuoi giorni. Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica, perché tu sia felice e diventiate molto numerosi nella terra dove scorrono latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto. Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte».

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (13, 8-14a)
Fratelli, non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell’amore vicendevole; perché chi ama l’altro ha adempiuto la Legge. Infatti: «Non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non desidererai», e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità. E questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo.

Lettura del Vangelo secondo Luca (10, 25-37)
Un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova il Signore Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell’amore vicendevole.
Signore, la Chiesa ricordi sempre che al centro della nostra vita di fede dobbiamo porre la carità: quella per chi ha bisogno di noi, ma anche quella tra di noi, perché solo l’amore rende possibile l’accoglienza di tutti. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Ti loderò con cuore sincero 
Signore, con il Battesimo accogli nella tua casa i piccoli Ettore, Giacomo, Luca, Nicole, Silvana, Tommaso e Vincenzo. Questo giorno sia per loro l’inizio della vita nuova nell’amore di Cristo. Guidati dal tuo Spirito e sostenuti dall’esempio e dalla preghiera delle famiglie, dei padrini e della comunità tutta, crescano lodando e onorando il tuo nome con coerenza di vita. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?
Aiutaci, Signore, a vivere secondo i tuoi comandamenti, amando Dio con tutto il nostro cuore. E insegnaci ad amare il prossimo come noi stessi, non con parole vuote, ma con azioni sincere e gesti di misericordia. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Amerai il prossimo tuo come te stesso
Sostieni, Signore, chi si fa carico di chi fugge dalla guerra, dalla tirannia, dalla fame. Proteggi chi è escluso dal proprio paese, dalla sua comunità, e persino dalla propria famiglia. Perché le migrazioni siano occasione di scambio di culture e di ricerca per la crescita del bene comune. Con tutto il cuore ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!