29 ottobre – Seconda Domenica dopo la Dedicazione

La partecipazione delle genti alla salvezza

Questa domenica siamo chiamati a riflettere sull’evidenza che la misericordia di Dio è tale per tutte le creature umane: tutte le “nazioni”, come recita Isaia.

Ma anche a riflettere sulla nostra risposta da credenti e sulla consistenza della nostra fede. Il vangelo parla ancora una volta di quel “regno di Dio” verso il quale siamo incamminati, e per la cui realizzazione siamo invitati a “lavorare” attivamente nella nostra vita. Tutti invitati: ed ecco la significativa immagine di questa enorme rete che continua a raccogliere… la vita con tutto ciò che di bene e di male in essa troviamo.

Le forti – e dolorosamente vissute – parole di san Paolo riguardano la nostra fede, e ci chiedono di non perdere mai di vista la meta e la “cittadinanza” – o, per meglio dire, comunione piena – nella pace, giustizia, luce, gioia  che ci aspetta. Finalmente…


Lettura del profeta Isaia (45, 20-23)
Così dice il Signore Dio: «Radunatevi e venite, avvicinatevi tutti insieme, superstiti delle nazioni! Non comprendono quelli che portano un loro idolo di legno e pregano un dio che non può salvare. Raccontate, presentate le prove, consigliatevi pure insieme! Chi ha fatto sentire ciò da molto tempo e chi l’ha raccontato fin da allora? Non sono forse io, il Signore? Fuori di me non c’è altro dio; un dio giusto e salvatore non c’è all’infuori di me. Volgetevi a me e sarete salvi, voi tutti confini della terra, perché io sono Dio, non ce n’è altri. Lo giuro su me stesso, dalla mia bocca esce la giustizia, una parola che non torna indietro: davanti a me si piegherà ogni ginocchio, per me giurerà ogni lingua».

Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi (3, 13b – 4, 1)
Fratelli, so soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la meta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù. Tutti noi, che siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. Intanto, dal punto a cui siamo arrivati, insieme procediamo. Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l’esempio che avete in noi. Perché molti – ve l’ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto – si comportano da nemici della croce di Cristo. La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra. La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose. Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete modo saldi nel Signore, carissimi!

Lettura del Vangelo secondo Matteo (13, 47-52)
Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Rimanere in questo modo saldi nel Signore.
Ti preghiamo, Signore, di fortificare la nostra fede e la nostra speranza, perché, ancorati a te, possiamo diventare una Chiesa universale che, come chiede il sinodo, anche in questo mondo difficile e diviso, ascolti, dialoghi, e accolga tutte le diversità come doni. In tutti i luoghi della terra: diversi, ma uniti nel tuo amore. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Si parlerà del Signore alla generazione che viene.
Signore, con il Battesimo i piccoli Filippo, Lea, Pietro, Tommaso, Pietro e Sofia sono chiamati a una vita nuova. Sorretti dallo Spirito di Dio creatore e salvatore, genitori, madrine, padrini e la Comunità tutta, trasmettano loro con l’esempio –ma soprattutto con la coerenza della vita- il messaggio della salvezza, in una catena viva e ininterrotta… Ascoltaci, Padre buono!

Proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la meta.
Signore, è grande la fatica del vivere quotidiano in un mondo che sembra dimenticare il significato stesso del bene. Aiutaci a trovare nella tua Parola la capacità di un serio discernimento per continuare a camminare nel tempo che ci è dato alla sequela di Gesù. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra.
Le parole di Paolo non riguardano solo la comunità di Filippi, ma si rivolgono anche oggi a tutti noi, attorniati da continui richiami che promettono facili successi, potere, dominio, persino vendette. Ti chiediamo Signore la pazienza di rimanere in silenzio, per riflettere su tutte le nostre azioni, in modo tale che gesti, parole, sguardi, decisioni, possano produrre soltanto il Bene per cui siamo stati creati. Con tutto il cuore ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!