Interessante il distacco di Gesù dai discepoli visto in modo antitetico alla fine del vangelo – e quindi alla ‘chiusura’ della sua vicenda terrena -, e all’inizio della vita della piccolissima chiesa nascente: entrambi i passi, fra l’altro, per mano della stessa persona: Luca.
Nel vangelo, è Gesù che prende l’iniziativa. Gli undici sono insieme, al chiuso, spaventati. E credono di vedere un fantasma. Hanno paura. E dubitano. Un po’come noi: possibile? E il Signore, come con Tommaso, non si nega: sono proprio io, guardate le mie piaghe…E, per non lasciare dubbi: datemi qualcosa da mangiare… Quindi si ripropone come colui che ha portato a compimento le Scritture, insegnando, morendo e risorgendo: e facendo di loro i primi testimoni.
In Atti, sono invece i discepoli a porre le domande, come quasi sempre inappropriate: “non spetta a voi conoscere tempi o momenti”. Infatti, è il tempo della testimonianza!
Capiscono questa volta di discepoli? Capiamo anche noi, o stiamo anche noi con il naso all’insù a guardare il cielo? Chissà… però in ogni celebrazione eucaristica anche noi siamo invitati a tornare alla normalità, ‘dandoci da fare’ per testimoniare nella quotidianità la fede in una vita senza fine…
Lettura degli Atti degli Apostoli (1, 6-13 a)
Quelli che erano con lui domandavano a Gesù: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra». Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo». Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano
Lettura dell’Epistola agli Efesini (4, 7-13)
Fratelli, a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto: «Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini». Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.
Lettura del Vangelo secondo Luca (24, 36b-53)
Il Signore Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
Preghiere dei fedeli della Comunità dei fedeli di Santa Croce
Nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati…
Signore, l’Ascensione ci ricorda che la vicenda umana di tuo figlio Gesù termina in cielo, lasciandoci in eredità la Chiesa per farci partecipare alla vita divina. Il tuo Spirito la illumini, per ricordare in ogni momento a tutti che siamo chiamati a rendere concreto il tuo disegno di amore e misericordia. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi.
Signore, il tuo spirito ogni domenica chiama la nostra Comunità a raccogliersi idealmente, ancora una volta, nel Cenacolo, perché una preghiera concorde e perseverante possa generare in noi quella speranza e forza che sola ci rende capaci di vivere ogni giorno il tuo Vangelo. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Signore, con il Battesimo chiami i piccoli Alberto, Anna, Arianna, Beatrice, Emma, Leila, Leonardo, Leon, Matteo, Nicolò, Sofia, Sophia, e Tommaso Edoardo a far parte della tua Chiesa. Ti preghiamo perché la testimonianza concorde di famiglie e comunità di fede possa insegnar loro a costruire un mondo di pace e di gioia, in cui vivere e crescere insieme come fratelli. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!
Signore, quante volte anche noi, come i discepoli, dubitiamo… Ma, anche a noi, indichi le tue ferite, che continuano a sanguinare a causa del peccato degli uomini. E ci inviti a collaborare per sanarle in tutte le persone lasciate indietro, perché povere, fragili, indifese… Per esserne capaci, con tutto il cuore ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!