28 novembre – Terza Domenica di Avvento, Le profezie adempiute

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Letture sul sito della Diocesi: chiesadimilano.it/?p=478851


Giustamente, a questa domenica è stato dato il sottotitolo di “profezie adempiute”.  Nell’ordine: la liberazione degli Ebrei dall’esilio babilonese; l’adozione a figli di Israele e dei suoi discendenti; la venuta del Messia, di cui è “messaggero” Giovanni Battista.

Tutto torna, dunque? Tutto a posto? Tutto chiaro? “Sei proprio tu colui che deve venire per salvarci e darci speranza in un mondo che ci addolora ogni giorno di più per tutto quello di cui siamo impotenti spettatori? O dobbiamo aspettare qualcun altro?”. Delle volte, ci capita proprio di pensare così: “ma, fino a quando, Signore?”.

Le letture di questa domenica ci danno qualche possibile risposta. Anche nell’esilio, Dio non si è scordato del suo popolo, perché Dio è sempre ‘altro’. Ciro era forse ebreo? No: era un grande Sovrano, abituato comandare e anche ad allargare il suo potere: eppure, Isaia lo presenta come uno strumento di Dio: “ti renderò pronto all’azione, anche se non mi conosci”.  Ciro divenuto così strumento -inconsapevole ma reale- di “giustizia” e di “liberazione”. Dio scrive sempre fra le pieghe della Storia…

E sono le buone prassi i “segni” della sua presenza e azione. Gesù risponde alla domanda dei discepoli di Giovanni prima di tutto agendo, sanando, guarendo dal male

E anche oggi chiede di fare così: attraverso di noi, suoi messaggeri, anche se “piccoli”, ma efficaci se insieme a Lui…


Lettura del profeta Isaia (45, 1-8)
Dice il Signore del suo eletto, di Ciro: «… Io marcerò davanti a te; spianerò le asperità del terreno, spezzerò le porte di bronzo, romperò le spranghe di ferro… Per amore di Giacobbe, mio servo, e d’Israele, mio eletto, io ti ho chiamato per nome, ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca. Io sono il Signore e non c’è alcun altro, fuori di me non c’è dio; ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci, perché sappiano dall’oriente e dall’occidente che non c’è nulla fuori di me. Io sono il Signore, non ce n’è altri. Io formo la luce e creo le tenebre, faccio il bene e provoco la sciagura; io, il Signore, compio tutto questo. Stillate, cieli, dall’alto e le nubi facciano piovere la giustizia; si apra la terra e produca la salvezza e germogli insieme la giustizia. Io, il Signore, ho creato tutto questo».

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (9, 1-5)
Fratelli, dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua. Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. Essi sono Israeliti e hanno l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse; a loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen.

Lettura del Vangelo secondo Luca (7, 18-28)
Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutte queste cose. Chiamati quindi due di loro, Giovanni li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”». In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui».


Preghiere della comunità dei fedeli di Santa Croce

Andate e riferite ciò che avete visto e udito.
Per la Chiesa, perché sappia testimoniare le opere della tua misericordia che anche ora, pur nel difficile mondo di oggi, offrono giustizia e pace, ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!

Io sono il Signore che ti chiamo per nome.
Così il salmo. Signore, con il Battesimo chiami a far parte della Chiesa i piccoli Agata, Federica, Martino, Mattia, Romeo e Salvatore. Con l’aiuto delle loro famiglie e della nostra comunità, imparino a conoscerti e ad amarti, consapevoli che camminerai sempre con loro. Per questo ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!

E beato colui che non trova in me motivo di scandalo.
Signore, chissà se anche noi ci scandalizziamo davanti a un Dio fatto uomo… Eppure, sei proprio tu che ci consenti di ascoltare, aprire gli occhi, camminare diritti, tornare alla vita… Per questo ti invochiamo e preghiamo… Vieni, Signore Gesù!

Si apra la terra e germogli insieme la giustizia 
Con l’aiuto della tua grazia, Signore, ogni persona possa diventare operatrice di giustizia per il bene dell’umanità intera. Per questo ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!