28 maggio – Pentecoste

Siamo arrivati alla Pentecoste, concretizzazione delle promesse di Gesù ai discepoli: la scomparsa sua fisica sarebbe stata sostituita dalla presenza costante, forte, creativa, dello Spirito non solo ai 12 (o 11) iniziali ma a tutti i credenti di tutti i tempi, fino a noi oggi. Per questo, dovremmo riflettere seriamente sul significato delle ultime parole del vangelo: “mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete”. Davvero? Ma, come capirlo? E come viverlo? Atti, e Paolo, ci aiutano…

Ogni anno, il vescovo Pasotto cerca di spiegare ai cresimandi, e nello stesso tempo agli adulti presenti, che parlare dello Spirito è difficile, e che si devono usare immagini significative: un forte vento che riempie e scuote tutti, o un fuoco che penetra nelle persone e porta a grandi cambiamenti… Primo fra i quali, la stra-ordinaria capacità di capirsi pur nelle diversità, grazie alla lingua universale dell’amore, dell’accoglienza, dell’inclusione…

San Paolo cerca di dircelo applicando questo grande dono alla sua comunità di fede. In essa e in tutte le chiese di tutti i tempi, il Signore, presente come Spirito, suscita e sostiene in ognuno un carisma speciale: utile però non per se stessi ma “per il bene comune”.

E, quando questo accade, la comunione d’intenti, la serenità, la pace vera che sperimentiamo ci permettono di vivere la promessa di Gesù: “mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi”.


Lettura degli Atti degli Apostoli (2, 1-11)
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, i discepoli si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (12, 1-11)
Riguardo ai doni dello Spirito, fratelli, non voglio lasciarvi nell’ignoranza. Voi sapete infatti che, quando eravate pagani, vi lasciavate trascinare senza alcun controllo verso gli idoli muti. Perciò io vi dichiaro: nessuno che parli sotto l’azione dello Spirito di Dio può dire: «Gesù è anàtema!»; e nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo. Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (14, 15-20)
Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito, lo Spirito della verità.
Signore, la Chiesa sappia accogliere il dono meraviglioso dello Spirito, facendo dell’obbedienza alla verità il cardine del proprio cammino, per portare a tutti la tua Parola d’amore. Per questo ti preghiamo… Vieni, Spirito d’amore!

A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune.
Grazie Spirito Santo! Grazie per i doni preziosi che ci concedi affinché, tutti insieme, possiamo essere le pietre vive che costruiscono la nostra Comunità. Vieni spirito Santo per rinnovare la nostra intelligenza, e donaci un cuore semplice per riconoscere ogni giorno la tua presenza nei fratelli e nelle sorelle con cui camminiamo: e gioirne insieme! Per questo ti preghiamo… Vieni, Spirito d’amore!

Non vi lascerò orfani.
Signore, ti ringraziamo perché non ci lasci mai soli! Anche quando, in questo mondo difficile, ci pare di essere senza una guida, tu mantieni sempre la tua promessa e, con il tuo Spirito, ci conforti e ci sostieni.  Per questo ti ringraziamo e ti preghiamo… Vieni, Spirito d’amore!

Mandi il tuo Spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra.
Signore, col Battesimo i piccoli: Alice Victoria, Ambra, Diego, Francesca Elena, Pietro, Riccardo, Riccardo Walter e Tommaso Giovanni sono accolti nella tua Chiesa. Lo Spirito Santo, con l’aiuto e l’esempio delle loro famiglie e della Comunità, li aiuti ad ascoltare la Parola di Gesù, per conoscere e seguire con gioia questo amico che li accompagnerà nelle strade della vita. Per questo ti preghiamo… Vieni, Spirito d’amore!