28 febbraio – Seconda Domenica di Quaresima, della Samaritana

Da questa domenica, le letture, e in particolare il vangelo, saranno molto conosciute, essendo sempre le medesime nel rito ambrosiano. Tuttavia, dato che la Parola di Dio parla alla vita, e che la vita cambia sempre direttrice e percezione, cercheremo di farle ‘parlare’ al nostro ‘presente’…

Centrale è il ‘racconto’ di Gesù e della samaritana: simbolo del desiderio di Gesù di incontrare ognuno di noi al proprio ‘pozzo’: cioè nei nostri bisogni, difficoltà, ferite… Anche noi, così spesso, cerchiamo di ‘svincolarci’ e di parlare ‘d’altro’, come fa questa donna dalla vita complicata… Ma Gesù ci prende per mano e ci apre intelligenza e cuore…
Dio ha sempre saputo che siamo peccatori… ed ecco dunque i ‘comandamenti’ della Legge della prima lettura. Regole rigide che sono del resto la base di ogni possibile convivenza.
Ma Gesù ci ha dato molto di più: ci ha dato lo Spirito, Spirito di amore, di unità, di pace. Quello che nella fede, nella speranza e nel battesimo comune, ci rende una vera unità in cui Dio è presente e nella quale ognuno di noi trova la sua realizzazione e vocazione.


Lettura del libro del Deuteronomio (5, 1-2. 6-21)
In quei giorni. Mosè convocò tutto Israele e disse loro: « Io sono il Signore… tuo Dio… Non avrai altri dei di fronte a me… Perché io… sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Non pronuncerai invano il nome del Signore… Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu, tuo figlio, tua figlia, il tuo schiavo, la tua schiava, il tuo bue, il tuo asino, il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te… Onora tuo padre e tua madre… Non ucciderai. Non commetterai adulterio. Non ruberai. Non pronuncerai testimonianza menzognera contro il tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo… la casa del tuo prossimo, il suo campo, o schiavo, la schiava, il bue, l’asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo”».

Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (4, 1-7)
Fratelli,… vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (4, 5-42)
Il Signore Gesù giunse a una città della Samaria chiamata Sicar… qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere»… Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?»… Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva?»… Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna,… viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: … Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te»…La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo… Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: “Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura”? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura… Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica». Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna… Molti di più… dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

Letture sul sito della Diocesi: https://www.chiesadimilano.it/?p=349543


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Un solo Dio e Padre di tutti, che è presente in tutti.
Se facciamo nostro l’invito ad ascoltare la tua Parola, Signore, comprendiamo che sei veramente Padre nostro e Padre di tutti. Aiutaci a trovare in questa certezza il senso di profonda unità della Chiesa, capace di essere strumento della tua pace e segno di speranza nel mondo. Per questo Ti preghiamo… Converti, Signore, i nostri cuori!

Vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto… sopportandovi a vicenda nell’amore.
L’esortazione di Paolo è valida anche oggi. Come Comunità siamo alla ricerca di un unico cuore per offrirti concretamente quanto possiamo, Signore. In questo momento di stanchezza donaci, Padre, l’energia per trovare la forza di generare un cambiamento autentico nella vita personale e sociale. Per questo ti preghiamo… Converti, Signore, i nostri cuori!

Un solo Signore, una sola fede, un solo Battesimo…
Signore, ti preghiamo per Felicita, Francesco, Giovanni, Margot Anna, Nicolas, Valeria, Valerio e Samuele, che col Battesimo hai chiamato a far parte della tua Chiesa. Con l’aiuto delle loro famiglie e della comunità, alimentino questo dono per non smarrire mai la strada che conduce a te. Per questo ti preghiamo… Converti, Signore, i nostri cuori!

Ancora oggi ci sono al mondo troppe usanze che non rispettano della dignità delle donne eppure molte di loro sanno guardare in faccia alla realtà e affrontano condanne per promuovere i diritti di ciascuna. Sostieni, il loro coraggio con il tuo spirito di giustizia, perché possano far crescere iniziative di cambiamento per una società equa e accogliente… Converti, Signore, i nostri cuori!