Siamo a un passo dall’inizio della Quaresima, e la Chiesa ci accompagna attraverso l’anno liturgico prendendoci per mano e facendoci riflettere. Nelle ultime domeniche, le letture hanno illuminato più volte il volto di Dio come quello di un Padre misericordioso quasi costretto a perdonare sempre… E il brano del Siracide lo ribadisce. Un Dio paziente verso “ogni essere vivente”, che addirittura “abbonda nel perdono” perché comprende che talora la vita è “penosa”!!
Un riflesso di questo sguardo amoroso troviamo anche in san Paolo, questa volta pensando ai problemi interni alla sua comunità: e quindi parlando anche a noi. Se ci sono degli errori, anche gravi, al suo interno, meglio usare “benevolenza” e “conforto”, per non infierire e impedire a chi ha errato di ravvedersi!
Conosciamo bene la vicenda di questo Zaccheo, personaggio più che chiacchierato per la sua gestione delle tasse e anche per la sua collaborazione con i Romani. Piccolino, si arrampica sul sicomoro vicino per vedere il Maestro… Ma Gesù lo ‘stana’ e lo lascia senza parola, con un invito impensabile. Il racconto aggiunge però un tema importante e ineludibile: una vera conversione…
Stiamo entrando, appunto, nella Quaresima: siamo disposti a farlo…
Letture sul sito della Diocesi: chiesadimilano.it/?p=492299
Lettura del libro del Siracide (18, 11-14)
Il Signore è paziente verso di loro ed effonde su di loro la sua misericordia. Vede e sa che la loro sorte è penosa, perciò abbonda nel perdono. La misericordia dell’uomo riguarda il suo prossimo, la misericordia del Signore ogni essere vivente. Egli rimprovera, corregge, ammaestra e guida come un pastore il suo gregge. Ha pietà di chi si lascia istruire e di quanti sono zelanti per le sue decisioni.
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (2, 5-11)
Fratelli, se qualcuno mi ha rattristato, non ha rattristato me soltanto, ma, in parte almeno, senza esagerare, tutti voi. Per quel tale però è già sufficiente il castigo che gli è venuto dalla maggior parte di voi, cosicché voi dovreste piuttosto usargli benevolenza e confortarlo, perché egli non soccomba sotto un dolore troppo forte. Vi esorto quindi a far prevalere nei suoi riguardi la carità; e anche per questo vi ho scritto, per mettere alla prova il vostro comportamento, se siete obbedienti in tutto. A chi voi perdonate, perdono anch’io; perché ciò che io ho perdonato, se pure ebbi qualcosa da perdonare, l’ho fatto per voi, davanti a Cristo, per non cadere sotto il potere di Satana, di cui non ignoriamo le intenzioni.
Lettura del Vangelo secondo Luca (19, 1-10)
Il Signore Gesù entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Il Signore vede… che la sorte (dell’uomo) è penosa, perciò abbonda nel perdono.
Fa’, Signore, che la tua Chiesa porti ovunque e a ciascuno il tuo perdono, quello che solo sa trasformare la discordia in comunione, la superficialità in responsabilità, l’egoismo in condivisione, la paura dell’altro in accoglienza. Per questo ti preghiamo… Salvaci, Signore!
Vi esorto quindi a far valere nei suoi riguardi la carità.
San Paolo ci invita ad avere a cuore il bene comune e a comportarci con misericordia verso chi sbaglia: non esagerando nella condanna, per non impedire a chi ha errato la possibilità di convertirsi e migliorare. Perché sia questo lo stile delle nostre Comunità, ti preghiamo… Salvaci, Signore!
Zaccheo cercava di vedere chi era Gesú.
Signore, Zaccheo ha trovato la forza di arrampicarsi su un albero per vederti: e ha incontrato il uno sguardo che lo ha cambiato. Aiutaci ad avere la stessa determinazione nel cercarti, scoprendo cosi la gioia di condividere e donarsi senza interesse. Per questo ti preghiamo… Salvaci, Signore!
Signore, stiamo perdendo la pace. Con Papa Francesco, proviamo un grande dolore nel cuore e insieme angoscia e preoccupazione. Ti preghiamo perché chi ha responsabilità di governo capisca l’insensatezza della violenza e ritrovi il senso universale del sentirsi fratelli, fuori da ogni logica di potere e di interessi particolari. Per questo con tutto il cuore ti preghiamo… Salvaci, Signore!