Tre letture: brevi ma importanti. Bellissima la prima: anche un grande profeta può invocare la morte quando il cammino diventa troppo duro… Dio stesso, però gli viene in aiuto perché senza un “cibo che viene dall’alto” non si possono attraversare le difficoltà della vita e giungere alla meta: l’Oreb, il monte di Dio…
E questo vale anche per noi. Certo, non siamo Elia e non riceviamo facilmente aiuto da messaggeri divini… Eppure, anche noi abbiamo un conforto molto molto vicino: l’eucaristia, che Gesù nel vangelo promette.
E Paolo lo spiega, come sempre, alla sua chiesa. E insiste in particolare su due termini: “fate questo in memoria di me”, che è la parte specificatamente liturgica. Ma poi segue un “annunciate! E questo è un imperativo. Infatti, ciò che il Signore chiede in attesa del suo ritorno è esattamente che sappiamo diventare testimoni capaci di annunciare, con la coerenza della nostra vita, il centro della fede cristiana: Gesù, morto e risorto.
Letture sul sito della Diocesi: www.chiesadimilano.it/?p=468394
Lettura del primo libro dei Re (19, 4-8)
Elia s’inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto una ginestra. Desideroso di morire, disse: «Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri». Si coricò e si addormentò sotto la ginestra. Ma ecco che un angelo lo toccò e gli disse: «Àlzati, mangia!». Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia, cotta su pietre roventi, e un orcio d’acqua. Mangiò e bevve, quindi di nuovo si coricò. Tornò per la seconda volta l’angelo del Signore, lo toccò e gli disse: «Àlzati, mangia, perché è troppo lungo per te il cammino». Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb.
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (11, 23-26)
Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni (6, 41-51)
I Giudei si misero a mormorare contro il Signore Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?». Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno… Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Fate questo in memoria di me.
Signore, quando la Chiesa si raduna per celebrare il mistero dell’Eucarestia, sappia trasmetterne il senso autentico di culmine dell’esperienza di fede e, allo stesso tempo, di fonte vera della carità, che impronta di sè la vita dei credenti. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Annunciate la morte del Signore, finchè egli venga.
Signore, col Battesimo chiami i piccoli Elena, Giovanni, Lorenzo, Luce, Samuele e Simone nella tua Chiesa. Con l’aiuto delle loro famiglie e della comunità, crescano nella fede, consapevoli che annunciare la tua morte vuol dire morire un poco a se stessi, ma per farsi vita per gli altri. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Alzati e mangia perchè è troppo lungo per te il cammino.
Signore Gesù, non siamo nè santi nè profeti, ma anche noi abbiamo ricevuto una chiamata per agire nel mondo: e non è mai facile! Grazie per essere rimasto fra noi e con noi con un pane che viene “dall’alto” in cui trovare la forza per continuare il cammino e arrivare sino a te! Per questo ti preghiamo.,, Ascoltaci, Signore!
Il tuo pane, Signore, sostiene gli uomini in cammino.
Signore, ti affidiamo tutte le persone in fuga dall’ingiustizia e da tante sofferenze. Fai che possano raggiungere luoghi sicuri e accoglienti, e vivere con la dignità che si meritano. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!