Immediatamente dopo Natale, ecco subito il volto ‘difficile’ della testimonianza cristiana. La vicenda di Stefano, come si può vedere, è narrata avendo in mente quella di Gesù: ispirato dallo Spirito del Maestro, si deve ricorrere anche in questo caso a false testimonianze; anche lui viene portato fuori dalle città; anche lui muore perdonando. Poi emerge la figura di Saulo, persecutore accanito di cristiani. Un clima difficilissimo che fa mettere in salvo tutti, tranne il gruppetto degli apostoli. E, come sappiamo, questa fuga sarà anche quella che permetterà al neonato cristianesimo di uscire dalle sinagoghe e giungere, proprio con Saulo, ormai Paolo, al mondo pagano greco ellenistico e quindi romano.
Il vangelo di Giovanni riprende proprio le parole con le quali Gesù stesso aveva indicato la persecuzione come scontata: e non solo in quel momento e in quel luogo… se pensiamo ai martiri di oggi!
Paolo, che ormai si vede alla fine della sua missione e della sua vita, si rivolge al discepolo Timoteo, spiegando quanto dura sia la coerenza al Maestro e una vita illuminata solo dalla Parola in un mondo in cui la gente preferisce ricorrere a “maestri “che seguano i loro “capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole”. Un problema di sempre… La parte finale della lettera è la confessione di una fede dalla forza straordinaria.
Letture dal sito della Diocesi: chiesadimilano.it/?p=484193.
Lettura degli Atti degli Apostoli (6, 8 – 7, 2a; 7, 51 – 8, 4)
Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini e di quelli della Cilìcia e dell’Asia, si alzarono a discutere con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. Allora istigarono alcuni perché dicessero: «Lo abbiamo udito pronunciare parole blasfeme contro Mosè e contro Dio». E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al sinedrio. Presentarono quindi falsi testimoni, che dissero: «Costui non fa che parlare contro questo luogo santo e contro la Legge. Lo abbiamo infatti udito dichiarare che Gesù, questo Nazareno, distruggerà questo luogo e sovvertirà le usanze che Mosè ci ha tramandato»….Disse allora il sommo sacerdote: «Le cose stanno proprio così?». Stefano rispose: «Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. Come i vostri padri, così siete anche voi. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato »… All’udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano. Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio». Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì. Saulo approvava la sua uccisione. In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme; tutti, ad eccezione degli apostoli, si dispersero nelle regioni della Giudea e della Samaria. Uomini pii seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. Saulo intanto cercava di distruggere la Chiesa: entrava nelle case, prendeva uomini e donne e li faceva mettere in carcere. Quelli però che si erano dispersi andarono di luogo in luogo, annunciando la Parola.
Seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo (3, 16 – 4, 8)
Carissimo, tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona. Ti scongiuro…: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento. Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole. Tu però vigila attentamente, sopporta le sofferenze, compi la tua opera di annunciatore del vangelo, adempi il tuo ministero. Io infatti sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
Lettura del vangelo secondo Giovanni (15, 18-22).
Il Signore Gesù disse: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato. Se io non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero alcun peccato; ma ora non hanno scusa per il loro peccato».
Preghiere della Comunità di Santa Croce
Quelli però che si erano dispersi andarono di luogo in luogo, annunciando la Parola.
Ti ringraziamo, Signore per tutti i testimoni che anche oggi nella Chiesa hanno il coraggio di portare ovunque l’amore di Cristo a costo della vita. Il tuo Spirito li sostenga e dia loro forza. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Verrà un giorno in cui… gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole.
Signore Gesù, questo “giorno” appartiene a ogni epoca… Sostieni la nostra Comunità perché possa testimoniare nella quotidianità la sua fedeltà alla Parola. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore
Tu però vigila attentamente, sopporta le sofferenze, compi la tua opera di annunciatore del vangelo, adempi il tuo ministero.
Signore, Paolo ci chiede di fortificarci contro le difficoltà della vita, ma soprattutto contro “l’apparenza” di una religiosità vuota, senza di te, senza la croce e senza i suoi martiri. Aiutaci a rispondere alla tua chiamata. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Un servo non è più grande del suo padrone.
Signore, il Natale porti al nostro papa Francesco nuova forza, perché con l’umiltà di chi sa di essere strumento del tuo Spirito, ma anche con la fermezza di chi è consapevole di camminare nella verità, sappia condurci come un Padre alla costruzione del tuo regno. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!