24 marzo – Domenica delle Palme, Messa del giorno

A Santa Croce questa Messa del giorno della Palme viene celebrata Sabato alle 18:30, e Domenica alle 9:00, 12:00, 18:30.
Domenica alle 10:30 viene celebrata la Messa preceduta dalla benedizione dei rami d’ulivo in Oratorio e processione (ore 10:15).

Tradizionalmente, la domenica ‘delle Palme’ costituisce come la cerniera fra la liturgia quaresimale e la settimana santa. Infatti, seguendo la narrazione dei vangeli distingue due momenti: il primo, gioioso, dell’entrata in Gerusalemme di questo profeta capace di richiamare alla vita un uomo morto da 4 giorni, osannato da una folla in festa… ma sappiamo che la stessa o condannerà poi a morte…

La celebrazione processionale ricorda esattamente l’ultimo momento festoso della vita terrena del Signore. Le altre celebrazioni hanno invece già una prospettiva che guarda al finale, tragico, che attende Gesù.

Le celebrazioni del giorno introducono direttamente alla Settimana Santa, mettendo a confronto la visione antica di Isaia con quanto realmente poi accadrà. Eppure, Giovanni disegna l’ultimo momento di vita davvero normale del Signore: una cena con gli amici di sempre. Ma con presenti questa volta tutti i discepoli: Giuda compreso. Un Giuda capace di mentire per denaro: e non solo di mentire, come sappiamo. Un momento di affetti sinceri e di tradimenti, che parlano di amore, ma anche già di morte e di sepolture… Gesù, un modello, sottolinea Paolo, per ogni credente…


Lettura del profeta Isaia (52, 13 – 53, 12)
Così dice il Signore Dio: «Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. Come molti si stupirono di lui – tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo…Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?… Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire… era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità…per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo… per la colpa del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori… Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha spogliato se stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli».

Lettera agli Ebrei (12, 1b-3)
Fratelli, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (11, 55 – 12, 11)
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù… e dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?». Intanto i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo denunciasse, perché potessero arrestarlo. Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo… perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me». Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità
Signore, aiuta la Chiesa a mantenere lo sguardo sulla Passione di Gesù, perché, chi sbaglia trovi comprensione e perdono; chi soffre trovi consolazione; chi non sa dove andare trovi accoglienza, e ognuno impari a offrire il poco che ha per il bene di tutti. Per questo ti preghiamo… Salvaci, Signore!

Fratelli, corriamo con perseveranza, tenendo fisso lo sguardo su Gesù.
Signore, all’inizio della Settimana Santa, la nostra Comunità trovi la capacità di vedere con chiarezza il cammino che hai indicato, per imparare a vivere la fede come Gesù ci ha proposto, ma con uno stile e un vigore nuovi. Per questo ti preghiamo… Salvaci, Signore!

Signore, giunga fino a te la mia preghiera.
Nell’umiltà del mio cuore, oggi ti chiedo la grazia di ascoltare non solo le mie parole, ma anche il silenzio che c’è tra esse, laddove nascono le domande senza risposta, le speranze e i sogni nascosti. Per questo tutti insieme ti preghiamo… Salvaci, Signore!

Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? 
Ti preghiamo, Signore, per i missionari martiri, che, nonostante persecuzioni e mancanza di libertà, vivono la fede accettando con coraggio la grazia di essere tuoi testimoni, e annunciano il Vangelo fino al sacrificio della vita. E perché il loro esempio ci interroghi sulla nostra fede, ti preghiamo… Salvaci, Signore!