24 luglio – Settima Domenica dopo Pentecoste

Continuiamo ad allargare lo sguardo sulla fede dell’antico Israele. e sulla nostra. Dopo il rapporto diretto fra il Signore,  Abramo e la sua famiglia, dopo la prima alleanza con le Tavole della Legge che Mosè ‘impone’ al popolo, ecco Giosuè che, nel momento in cui Israele stava per venire a contatto con altri culti, chiama a una vera assunzione di responsabilità: “sceglietevi oggi chi servire!”. Cosa che avviene: “serviremo il Signore, nostro Dio, e ascolteremo la sua voce”.

Possiamo cercare di riflettere sulla ‘nostra’ assunzione di responsabilità: perché anche noi è chiesta con il battesimo e quindi la ‘confermazione’: entrambi vissuti però troppo presto.

Molte però le differenze, cominciando dal rapporto con il Signore. Giosuè chiede infatti la fedeltà a Israele spiegando che Dio è “geloso; egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati… e dopo avervi fatto tanto bene, vi farà del male e vi annienterà”.

Ben altro atteggiamento quello che Giovanni testimonia nel vangelo. Qual’è questa “parola dura” che non si può neppure “ascoltare”? L’inizio del capitolo sesto introduceva quella che chiamiamo la moltiplicazione del pane per le folle che seguivano Gesù. E questo tema viene ripreso molte volte, finché il Maestro ne spiega chiaramente il simbolo: “io sono il pane della vitase non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita” (48-53). Dunque, per noi Gesù non solo non vuole “farci del male o annientarci”, ma è un Dio che si è incarnato proprio per salvarci a prezzo della propria morte e risurrezione

Davanti a questo, che è in effetti un ‘mistero’, alcuni discepoli se ne vanno

E noi? Perché anche a noi è chiesto di ‘spezzare’ e ‘versare’ qualcosa di personale e portarlo sull’altare ogni giorno: sono queste le parole difficili da udire… San Paolo cerca di spiegarle in modo quotidiano alle chiese nascenti. Seguire il Maestro non è facile: ci vuole una “fede operosa” e una “carità” che comporta “fatica”. Ci possono anche essere “grandi prove”. Ma l’aiuto viene dalla Parola e ancora di più dallo Spirito: che sanno dare comunque “speranza”.

Ecco perché, alla domanda di Gesù “volete andarvene anche voi?”, anche noi oggi rispondiamo: “Signore da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna


Lettura del libro di Giosuè (24, 1-2a). 
Giosuè radunò tutte le tribù d’Israele a Sichem e convocò gli anziani d’Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a Dio. Giosuè disse a tutto il popolo: «Sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrei, nel cui territorio abitate»…Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso… Il Signore ha scacciato dinanzi a noi tutti questi popoli e gli Amorrei che abitavano la terra. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio». Giosuè disse al popolo: «Voi non potete servire il Signore, perché è un Dio santo, è un Dio geloso; egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati. Se abbandonerete il Signore e servirete dèi stranieri, egli vi si volterà contro e, dopo avervi fatto tanto bene, vi farà del male e vi annienterà». Il popolo rispose a Giosuè: «No! Noi serviremo il Signore». Giosuè disse allora al popolo: «Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelti il Signore per servirlo!». Risposero: «Siamo testimoni!». «Eliminate allora gli dèi degli stranieri, che sono in mezzo a voi, e rivolgete il vostro cuore al Signore, Dio d’Israele!». Il popolo rispose a Giosuè: «Noi serviremo il Signore, nostro Dio, e ascolteremo la sua voce!». Giosuè in quel giorno concluse un’alleanza per il popolo e gli diede uno statuto e una legge a Sichem. Scrisse queste parole nel libro della legge di Dio. Prese una grande pietra e la rizzò là, sotto la quercia che era nel santuario del Signore. Infine, Giosuè disse a tutto il popolo: «Ecco: questa pietra sarà una testimonianza per noi, perché essa ha udito tutte le parole che il Signore ci ha detto; essa servirà quindi da testimonianza per voi, perché non rinneghiate il vostro Dio».

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi (1, 2-10)
Fratelli, rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro. Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione… E voi avete seguito il nostro esempio e quello del Signore, avendo accolto la Parola in mezzo a grandi prove, con la gioia dello Spirito Santo, così da diventare modello per tutti i credenti della Macedonia e dell’Acaia. Infatti per mezzo vostro la parola del Signore risuona non soltanto in Macedonia e in Acaia, ma la vostra fede in Dio si è diffusa dappertutto, tanto che non abbiamo bisogno di parlarne. Sono essi infatti a raccontare come noi siamo venuti in mezzo a voi e come vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, il quale ci libera dall’ira che viene.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (6, 59-69)
Il Signore Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao. Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il santo di Dio».


Preghiere della Comunità dei fedeli di Santa Croce

Il Vangelo non si diffuse tra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo.
Signore, la Chiesa assuma con gioia il compito di essere modello di missionarietà nel mondo. E, con la forza del tuo Spirito, sappia essere popolo in cammino, una testimone coraggiosa e fedele della tua Parola. Per questo ti preghiamo…Ascoltaci, Padre buono!

Fratelli, rendiamo sempre grazie a Dio per la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza.
Il tuo Spirito, Signore, guidi il cammino della nostra Comunità nelle prove quotidiane e ci doni la forza di resistere a chiusure, delusioni, pigrizia, diffidenza, aiutandoci a mantenere fisso il nostro sguardo su Gesù, fonte della nostra gioia e della nostra speranza. Per questo con tutto il cuore ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Signore, da chi andremo?
Ma davvero, Signore, in questo mondo confuso, in cui tutto sembra instabile, dove trovare un punto fermo, cosa pensare di positivo, come dare speranza di futuro ai nostri giovani? Signore Gesù ancora di più oggi la tua Parola possa essere davvero per tutti “lampada ai nostri passi”… Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Eliminate allora gli dèi degli stranieri che sono fra voi!!
Dei stranieri? Signore, aiutaci a vederli anche se ci appaiono con volti invitanti. Sono l’attrazione del potere, del denaro, del successo, dei piccoli, grandi, grandissimi interessi personali o di parte che tanto male ogni giorno al bene comune… Signore, manda il tuo Spirito, perché soffi forte su tutti noi…  E per questo, con tutto il cuore, ti preghiamo…Ascoltaci, Padre buono!