Il mandato missionario
Questa domenica, a tema c’è il mandato missionario di Gesù a tutti i suoi discepoli. Gesù infatti si è incarnato per allargare il suo annuncio di amore e di salvezza dal “popolo eletto” a “tutti i popoli”: cioè l’umanità intera.
Ancora una volta, le due letture sono tratte dal Nuovo Testamento e parlano della primissima chiesa cristiana. Gesù conosceva profondamente le persone che sceglieva, ma senza di lui come fare? La lettura di Atti lo spiega chiaramente: affidarsi seriamente -celebrando, pregando, e digiunando- a quel Signore che ora ci accompagna per sempre come Spirito. Così vengono designati Barnaba e Paolo che partono per annunciare la Parola “nelle sinagoghe dei Giudei”.
Ma proprio san Paolo -sempre guidato dallo Spirito- comprende presto che occorre uscire ‘fuori’ dalle comunità ebraiche, per diventare “ministro di Gesù Cristo fra le genti”, proprio come Gesù stesso aveva chiesto: “andate dunque e fate discepoli tutti i popoli”.
Difficile? Certo. Pericoloso? Anche.
Signore Gesù, ma noi ne saremo capaci? Perché anche noi, proprio come i tuoi discepoli, spesso “dubitiamo”. Il Signore però li ha inviati lo stesso: e ce l’hanno fatta… E allora possiamo farcela anche noi, in nome tuo, perché crediamo che tu sei davvero con noi “tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.
Lettura degli Atti degli Apostoli (13, 1-5a)
C’erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirene, Manaèn, compagno d’infanzia di Erode il tetrarca, e Saulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono. Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, scesero a Selèucia e di qui salparono per Cipro. Giunti a Salamina, cominciarono ad annunciare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei.
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (15, 15-20)
Fratelli, su alcuni punti, vi ho scritto con un po’ di audacia, come per ricordarvi quello che già sapete, a motivo della grazia che mi è stata data da Dio per essere ministro di Cristo Gesù tra le genti, adempiendo il sacro ministero di annunciare il vangelo di Dio perché le genti divengano un’offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo. Questo dunque è il mio vanto in Gesù Cristo nelle cose che riguardano Dio. Non oserei infatti dire nulla se non di quello che Cristo ha operato per mezzo mio per condurre le genti all’obbedienza, con parole e opere, con la potenza di segni e di prodigi, con la forza dello Spirito. Così da Gerusalemme e in tutte le direzioni fino all’Illiria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo. Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunciare il Vangelo dove era già conosciuto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui.
Lettura del Vangelo secondo Matteo (28, 16-20)
Gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che il Signore Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Essi, dunque, inviati dallo Spirito santo, cominciarono ad annunciare la parola di Dio
Signore, la missione che hai lasciato in eredità alla Chiesa è quella di annunciare la tua parola d’amore in ogni angolo della terra, e per sostenerla hai donato il tuo Spirito perché restasse con lei sempre: aiutala oggi a essere veramente Chiesa dalle genti. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.
Siamo davvero testimoni della presenza di Gesù tra noi? Ebbene Gesù ci conferma di essere per sempre la realtà, la sostanza e il fondamento della vita di tutti, donne e uomini, con l’aiuto del suo Spirito. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Essi però dubitarono.
Quante volte, anche dentro il nostro cuore convivono fede e dubbio. Con il tuo aiuto, Signore, ciascuno sappia accettare questa lotta interiore, indispensabile per crescere e camminare sempre secondo i tuoi insegnamenti. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.
Poiché crediamo in te, Signore, dona a ciascuno di essere strumento della pace che si compie giorno per giorno nel rispetto reciproco, diffondendo la cultura dell’amore, cancellando i pregiudizi, valorizzando le diversità. Aiutaci a fermare la distruzione che non è provocata solo dalle armi, ma anche dalla nostra indifferenza. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!