23 luglio – Ottava Domenica dopo Pentecoste

Tre letture che parlano di una ‘vocazione’ speciale. E’ sempre il Signore che chiama: ma non sempre siamo in grado di capirlo, come spiega molto bene in brano di Samuele. E allora ci vuole qualcuno che ci prenda per mano, e spieghi anche a noi ‘come’ riconoscere la sua voce e, soprattutto, come rispondergli: “il tuo servo ti ascolta”!

La lettura di Matteo aggiunge qualcosa ancora: alla chiamata ‘secca’ di Gesù – “venite!” – occorre lasciare e andare

Non facile. Ma Paolo racconta poi cosa accade quando tutto ciò si verifica. Succede, nel suo caso, di venir introdotti nel “mistero” di un Dio venuto ad annunciare a tutti, senza distinzione alcuna di provenienza e cultura, una misericordia che si concretizza in una salvezza universale.

Tutto questo dice anche che, in maniera certamente molto differente, tutti abbiamo ricevuto una chiamata. Certamente, anche noi dobbiamo apprendere a riconoscere la voce particolare di Dio: così straordinariamente diverso da noi, ma anche così incredibilmente vicino. Ed essere aiutati a farlo da chi l’ha già sperimentato. Poi, però, dobbiamo avere il coraggio di iniziare un cammino, possibilmente insieme a una comunità di fede. Una maturazione che deve sempre diventare una testimonianza esplicita di vita.


Lettura del primo libro di Samuele (3, 1-20)
Il giovane Samuele serviva il Signore alla presenza di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti. E quel giorno avvenne che Eli stava dormendo al suo posto… Allora il Signore chiamò: «Samuele!» ed egli rispose: «Eccomi», poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». Egli rispose: «Non ti ho chiamato, torna a dormire!». Tornò e si mise a dormire. Ma il Signore chiamò di nuovo… In realtà Samuele fino ad allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. Il Signore tornò a chiamare: «Samuele!» per la terza volta; questi si alzò nuovamente e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovane. Eli disse a Samuele: «Vattene a dormire e, se ti chiamerà, dirai: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta… Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le altre volte: «Samuele, Samuele!». Samuele rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta». Allora il Signore disse a Samuele: «Ecco, io sto per fare in Israele una cosa che risuonerà negli orecchi di chiunque l’udrà. In quel giorno compirò contro Eli quanto ho pronunciato riguardo alla sua casa, da cima a fondo. Gli ho annunciato che io faccio giustizia della casa di lui per sempre…». Samuele dormì fino al mattino, poi aprì i battenti della casa del Signore… Eli chiamò Samuele e gli disse: «Samuele, figlio mio». Rispose: «Eccomi». Disse: «Che discorso ti ha fatto? Non tenermi nascosto nulla. Così Dio faccia a te e anche peggio, se mi nasconderai una sola parola di quanto ti ha detto». Allora Samuele gli svelò tutto e non tenne nascosto nulla. E disse: «È il Signore! Faccia ciò che a lui pare bene».

Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (3, 1-12)
Fratelli, io, Paolo, il prigioniero di Cristo per voi pagani… penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero, di cui vi ho già scritto brevemente. Leggendo ciò che ho scritto, potete rendervi conto della comprensione che io ho del mistero di Cristo. Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo, del quale io sono divenuto ministro secondo il dono della grazia di Dio, che mi è stata concessa secondo l’efficacia della sua potenza. A me, che sono l’ultimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo e illuminare tutti sulla attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio, creatore dell’universo, affinché, per mezzo della Chiesa, sia ora manifestata ai Principati e alle Potenze dei cieli la multiforme sapienza di Dio, secondo il progetto eterno che egli ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, nel quale abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in lui.

Lettura del Vangelo secondo Matteo (4, 18-22)
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, il Signore Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Le genti sono chiamate in Cristo Gesù a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo.
Signore, il tuo Spirito aiuti la nostra Chiesa -e con essa tutte le Chiese cristiane- ad annunciare il mistero di un Dio misericordioso con ogni essere umano, per diventare una sola voce che possa parlare a tutti di giustizia: e dunque di pace. Per questo con forza ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Ed essi subito lo seguirono.
Signore, siamo troppo distratti: mille impegni, il tempo che non basta mai. Con il rischio di non accorgerci della tua voce: che ci chiama. Fa che la nostra Comunità sappia ascoltare, seguirti senza esitazioni, e testimoniarti. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Parla Signore, perché il tuo servo ti ascolta.
Signore, come Samuele, vorremmo poter anche noi essere aiutati da un Elia a sentire la tua presenza, capire a cosa ci chiami, e seguirti giorno per giorno. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti.
Anche oggi non udiamo più parole di saggezza, che ci aiutino a tener vivo nel nostro cuore il nome di Dio. Signore, perché questo mondo senza pace e senza giustizia ritrovi tutto ciò che ha perso, donaci di nuovo la visione del senso vero e profondo della nostra vita. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!