23 giugno – Quinta Domenica dopo Pentecoste

Tre letture che ci fanno di nuovo riflettere sul nostro rapporto con Dio e con l’umanità. Iniziando da Genesi e dalla prima alleanza con Abramo. Una alleanza molto particolare, ‘carnale’ nel senso pieno della parola, che si deve tramandare nel tempo attraverso la ‘generazione’ stessa: la circoncisione appunto. Dunque, un legame forte e ‘identitario’.

Che Gesù però ‘apre’ a tutti, come leggiamo in Paolo: Gesù è venuto per aprire gli occhi a tutti, come la vera luce, perché nessuno rimanga “nelle tenebre”.

Perché la sua missione non è stata quella di “condannare” ma di “salvare il mondo”. Dunque, come sottolinea con forza l’apostolo, egli ha salvato “tutti i non circoncisi che credono”, con una “circoncisione del cuore” (Romani 2, 22). E sta parlando proprio di tutti i tempi, noi compresi…


Lettura del libro della Genesi (17, 1b-16)
Il Signore apparve ad Abram e gli disse: «Io sono Dio l’Onnipotente: cammina davanti a me e sii integro. Porrò la mia alleanza tra me e te e ti renderò molto, molto numeroso». Subito Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui: «Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te: diventerai padre di una moltitudine di nazioni. Non ti chiamerai più Abram, ma ti chiamerai Abramo, perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò… e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione… La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio». Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione. Questa è la mia alleanza… tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso tra voi ogni maschio. Vi lascerete circoncidere la carne del vostro prepuzio e ciò sarà il segno dell’alleanza tra me e voi. Quando avrà otto giorni, sarà circonciso tra voi ogni maschio di generazione in generazione, sia quello nato in casa sia quello comprato con denaro da qualunque straniero che non sia della tua stirpe… così la mia alleanza sussisterà nella vostra carne come alleanza perenne. Il maschio non circonciso, di cui cioè non sarà stata circoncisa la carne del prepuzio, sia eliminato dal suo popolo: ha violato la mia alleanza». Dio aggiunse ad Abramo: «Quanto a Sarài tua moglie, non la chiamerai più Sarài, ma Sara. Io la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni, e re di popoli nasceranno da lei».

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (4, 3-12)
Fratelli, che cosa dice la Scrittura? «Abramo credette a Dio e ciò gli fu accreditato come giustizia». A chi lavora, il salario non viene calcolato come dono, ma come debito; a chi invece non lavora, ma crede in Colui che giustifica l’empio, la sua fede gli viene accreditata come giustizia. Così anche Davide proclama beato l’uomo a cui Dio accredita la giustizia indipendentemente dalle opere… Ora, questa beatitudine riguarda chi è circonciso o anche chi non è circonciso? Noi diciamo infatti che la fede fu accreditata ad Abramo come giustizia. Come dunque gli fu accreditata? Quando era circonciso o quando non lo era? Non dopo la circoncisione, ma prima. Infatti egli ricevette il segno della circoncisione come sigillo della giustizia, derivante dalla fede, già ottenuta quando non era ancora circonciso. In tal modo egli divenne padre di tutti i non circoncisi che credono, cosicché anche a loro venisse accreditata la giustizia ed egli fosse padre anche dei circoncisi, di quelli che non solo provengono dalla circoncisione ma camminano anche sulle orme della fede del nostro padre Abramo prima della sua circoncisione.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (12, 35-50)
Il Signore Gesù disse alla folla: «Ancora per poco tempo la luce è tra voi. Camminate mentre avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Mentre avete la luce, credete nella luce, per diventare figli della luce». Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose loro. Sebbene avesse compiuto segni così grandi davanti a loro, non credevano in lui, perché si compisse la parola detta dal profeta Isaia… Per questo non potevano credere, poiché ancora Isaia disse: «Ha reso ciechi i loro occhi e duro il loro cuore, perché non vedano con gli occhi e non comprendano con il cuore e non si convertano, e io li guarisca!». Questo disse Isaia perché vide la sua gloria e parlò di lui. Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui, ma, a causa dei farisei, non lo dichiaravano, per non essere espulsi dalla sinagoga. Amavano infatti la gloria degli uomini più che la gloria di Dio. Gesù allora esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna… Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato.
Signore, la tua Chiesa, con la testimonianza e l’esempio, continui a portare nel mondo il tuo Vangelo, e quelli che lo ascoltano sappiano che credere in Gesù Cristo -crocifisso, morto e risorto- vuole dire fare esperienza nell’amore gratuito del Padre, che dona a tutti una vita piena e libera. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Camminate mentre avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano.
Aiuta, Signore, la nostra Comunità ad accogliere la tua Parola con cuore sincero e fedele, perché continuiamo a sostenerci a vicenda nei momenti di difficoltà, e a non fermarci davanti agli ostacoli possono intralciare il nostro cammino di speranza. Per questo con forza ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

E io so che il suo comandamento è vita eterna.
Signore, come Abramo ascoltò la tua chiamata senza conoscere il cammino che avresti posto davanti a lui, insegna anche a me a rispondere umilmente alla tua chiamata e ad accettare che seguirti sia la via alla vita eterna. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Sebbene avesse compiuto segni così grandi davanti a loro, non credevano in lui.
Signore, se con attenzione guardiamo intorno a noi, quante volte ti vediamo, ogni giorno, nella meraviglia del creato, nelle grandi testimonianze e nei piccoli gesti di chi ci sta accanto. Aiutaci a non chiudere il cuore, perché gli occhi ti vedano e sappiano dirigere al bene la nostra vita. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!