Della Divina Clemenza
Dal mondo ebraico antico (Daniele) al tempo in cui Gesù ha vissuto come uomo, ai primi cristiani (Paolo), arrivando fino a noi oggi, una cosa è sicura: l’umanità ha sempre avuto a che fare con l’egoismo, la violenza, insomma il peccato.
Che si tratti delle devastazioni delle guerre antiche su cui piange il profeta (o di quelle su cui versiamo lacrime oggi), o delle ruberie di chi maneggia il denaro (vedi Alfeo che riscuoteva le tasse per i Romani), alla violenza nella parola ma anche nei fatti dello stesso Paolo, il punto è sempre il medesimo: “abbiamo peccato, abbiamo agito da empi”.
Siamo condannati per sempre? No, perché ci siamo rivolti a Dio implorandolo e sapendo di essere ascoltati: “Signore ascolta! Signore perdona!”. Noi cristiani poi abbiamo Gesù, venuto a chiamare “non i giusti, ma i peccatori”, per cambiarli grazie alla sua “misericordia”. E Paolo, con la sua vita, ne è stato forse il testimone più illustre.
Lettura del profeta Daniele (9, 15-19)
Daniele pregò il Signore dicendo: «Signore, nostro Dio, che hai fatto uscire il tuo popolo dall’Egitto con mano forte… noi abbiamo peccato, abbiamo agito da empi. Signore, secondo la tua giustizia, si plachi la tua ira e il tuo sdegno verso Gerusalemme, tua cittĂ , tuo monte santo…Ora ascolta, nostro Dio, la preghiera del tuo servo e le sue suppliche e per amor tuo… Porgi l’orecchio, mio Dio, e ascolta: apri gli occhi e guarda le nostre distruzioni e la cittĂ sulla quale è stato invocato il tuo nome! Noi presentiamo le nostre suppliche davanti a te, confidando non sulla nostra giustizia, ma sulla tua grande misericordia. Signore, ascolta! Signore, perdona! Signore, guarda e agisci senza indugio, per amore di te stesso, mio Dio, poichĂ© il tuo nome è stato invocato sulla tua cittĂ e sul tuo popolo».
Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo (1, 12-17)
Carissimo, rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo GesĂą Signore nostro, perchĂ© mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perchĂ© agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla caritĂ che è in Cristo GesĂą. Questa parola è degna di fede e di essere accolta da tutti: Cristo GesĂą è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perchĂ© Cristo GesĂą ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimitĂ , e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.Â
Lettura del Vangelo secondo Marco (2, 13-17)
Il Signore Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Preghiere della ComunitĂ di Santa Croce
Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori
Signore, in questo Anno Giubilare la Chiesa tutta possa far scaturire nel cuore di chi la incontra la gioia del perdono, la perseveranza nella fede e la letizia nella carità . Per questo ti preghiamo… Mostraci, Signore, la tua misericordia!
Noi presentiamo le nostre suppliche…confidando sulla tua grande misericordia.
Signore, la nostra ComunitĂ sia capace di metterti sempre al primo posto nelle sue preghiere, aprendoti il cuore per consegnare nelle tue mani misericordiose tutte le nostre mancanze e fragilitĂ , certa che ci esaudirai a tempo opportuno e secondo ciò di cui abbiamo davvero bisogno. Per questo ti preghiamo… Mostraci, Signore, la tua misericordia!
E gli disse: ”Seguimi”
Signore GesĂą, mai come oggi, sempre in bilico tra disperazione e speranza, sentiamo il bisogno profondamente umano di essere salvati. Dacci la forza di non arrenderci e di ascoltare il richiamo dell’amore: voce di Dio che dice a ciascuno di noi: “Seguimi”. Ti preghiamo… Mostraci, Signore, la tua misericordia!
Porgi l’orecchio, mio Dio, e ascolta.
Signore, ascoltaci! Abbiamo confuso il confronto con lo scontro, la fermezza con l’arroganza, la giustizia con la vendetta. Insegnaci a riconoscerci come fratelli, a cercare la verità senza annientare l’altro, a costruire la pace con gesti concreti. Per questo con forza ti preghiamo… Mostraci, Signore, la tua misericordia!