21 maggio – Ascensione del Signore

Belle tutte tre queste letture che inquadrano tre passaggi del nostro essere chiesa. Partendo da Gesù ancora presente. In realtà, Gesù è già ormai ‘risorto’, tuttavia, come abbiamo visto anche nelle letture pasquali, compare a Maddalena, alle donne e poi ai discepoli, in modo tanto ‘nuovo’ da non essere riconosciuto… Eppure, sempre in una piena corporeità: non come un fantasma, tanto da poter essere toccato, addirittura da poter mangiare. Un autentico corpo, che viene trasfigurato per sempre con le piaghe del Calvario. L’ultimo segno sarà una benedizione: per tutti noi, nello Spirito

Atti, che racconta la storia degli inizi, fotografa più o meno la stessa scena, raccontata a partire da un ricordo tramandato da discepoli sempre incapaci – come noi oggi – di capire fino all’ultimo la situazione: nessun ‘regno’ di Israele sarà ricostituito… Ma, nella risposta di Gesù, c’è molto di più. La domanda viene infatti da chi è sopravvissuto allo shock del Calvario, si sente orfano, senza guida e si aggrappa alla promessa del ‘ritorno’ vicino del Maestro… Che, no, non sarà immediato! Ed ecco che gli angeli giustamente invitano a tornare alla vita reale traendo forza dalla “stanza al piano superiore”, quella dell’addio: il Cenacolo

Paolo parla invece a una chiesa piccola, ma già esistente. Con tutte le sue difficoltà… Come ce la faremo? Come andremo avanti? Che sono poi le stesse domande di oggi (e di sempre). E anche la risposta è sempre la stessa. Non da soli ma insieme, usando i propri talenti, diversi per questo motivo. E lo scopo è quello di “edificare il corpo di Cristo”, cioè la Chiesa per aiutarci l’un l’altro a raggiungere una fede completa e camminare verso lo stesso altissimo traguardo: “raggiungere la misura della pienezza di Cristo” stesso.


Lettura degli Atti degli Apostoli (1, 6-13a)
Quelli che erano con lui domandavano a Gesù: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra». Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo». Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi.

Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (4, 7-13)
Fratelli, a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto: «Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini». Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.

Lettura del Vangelo secondo Luca (24, 36b-53)
Il Signore Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Di me sarete testimoni fino ai confini della terra.
Signore, il tuo Spirito infonda in tutta la Chiesa lo zelo dei primi testimoni perché, ovunque nel mondo, chi si sente sfiduciato per le incertezze di questo nostro tempo possa trovare in te la pace e la speranza del domani. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Fratelli, a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo.
Signore, la nostra Comunità sappia ripensare la propria vita come frutto di una infinita misericordia, che ha aperto i nostri occhi alla fede. E, con l’aiuto dello Spirito, possa scoprire una vocazione più grande e profonda, per un nuovo impegno di servizio. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Perché sorgono dubbi nel vostro cuore?
Signore, quante volte dubitiamo e ci sentiamo persino “turbati” per la tua presenza. Eppure ti abbiamo per sempre, con noi e per noi, nella Parola e in quel pane spezzato che ci chiama a fare altrettanto nelle nostre vite. Perché il tuo Spirito ci aiuti a vivere alla tua presenza  ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Uomini di Galilea perché state a guardare il cielo?
Signore, queste parole sono rivolte a noi discepoli di oggi, e ci chiedono di vivere nell’attesa del tuo ritorno, portando il Vangelo fino ai confini della terra, e cercandoti nei fratelli e sorelle che attendono di essere amati: perché è lì che continui a renderti presente fra noi. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Ti presentiamo, Signore, i fratelli e le sorelle che hanno perso tutto a causa dei disastri climatici di questi ultimi giorni. Preghiamo perché sentano l’aiuto e la vicinanza concreta delle istituzioni, e perché possiamo tutti imparare a rispettare e a prenderci seriamente cura dell’ambiente in cui viviamo. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!