21 novembre – Seconda Domenica di Avvento, I figli del Regno

La Messa delle 10:30 viene trasmessa in diretta sul nostro canale YouTube.


Letture sul sito della Diocesi: chiesadimilano.it/?p=478829


Domenica scorsa, le letture ci hanno parlato di un Re molto particolare, che nega se stesso per amore, ma che ci chiede poi di seguirlo. In questa, siamo aiutati invece a comprendere un po’ meglio ‘come’ fare. Possiamo forse iniziare da san Paolo che, partendo dalla sua forte esperienza di convertito dice che, in qualunque situazione, non dobbiamo mai “perderci d’animo”, perché la missione della Chiesa in ogni tempo è “annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo”: e che questa missione è, anche se difficile, “una grazia”.

E il vangelo, fa parlare colui che è stato il primo annunciatore –“messaggero dice Isaia profetizzando- della venuta del Cristo: Giovanni Battista. Una persona carismatica, che attrae “tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme”. Ma, anche per lui, il compito sarà difficile e ingrato, perché “preparare la via del Signore” e “raddrizzare i suoi sentieri” richiede innanzitutto coerenza (peli di cammello, cavallette…) per essere credibili… Così, talvolta -o anzi molto spesso- abbiamo anche noi l’impressione di essere davvero, guardandoci in giro, “una voce che grida nel deserto” di un egoismo che pare proprio ‘sordo’

Ma, ancora una volta, è Isaia che ci apre il cuore: pare anche a noi ‘schiavi’ di essere in un Egitto fatto di stordimento, potere, ricchezza come unici obiettivi? Beh, allora Dio stesso ce lo dice chiaro: è precisamente in quel ‘deserto’ di umanità che possiamo “invocare il Signore” (pregare), metterci un “altare” (consacrare), una “stele” (un segno) e insomma essere con le nostre vite “una testimonianza per il Signore”, anche in una terra desolata come l’Egitto antico della schiavitù di Israele!


Lettura del profeta Isaia (19, 18-24)
Così dice il Signore Dio: «In quel giorno ci saranno cinque città nell’Egitto che parleranno la lingua di Canaan e giureranno per il Signore degli eserciti… In quel giorno ci sarà un altare dedicato al Signore in mezzo alla terra d’Egitto e una stele in onore del Signore presso la sua frontiera: sarà un segno e una testimonianza per il Signorenella terra d’Egitto. Quando, di fronte agli avversari, invocheranno il Signore, allora egli manderà loro un salvatore che li difenderà e li libererà. Il Signore si farà conoscere agli Egiziani e gli Egiziani riconosceranno in quel giorno il Signore, lo serviranno con sacrifici e offerte, faranno voti al Signore e li adempiranno… In quel giorno ci sarà una strada dall’Egitto verso l’Assiria; l’Assiro andrà in Egitto e l’Egiziano in Assiria, e gli Egiziani renderanno culto insieme con gli Assiri. In quel giorno Israele sarà il terzo con l’Egitto e l’Assiria, una benedizione in mezzo alla terra».

Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (3, 8-13)
Fratelli, a me, che sono l’ultimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo e illuminare tutti sulla attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio, creatore dell’universo, affinché, per mezzo della Chiesa, sia ora manifestata ai Principati e alle Potenze dei cieli la multiforme sapienza di Dio, secondo il progetto eterno che egli ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, nel quale abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in lui. Vi prego quindi di non perdervi d’animo a causa delle mie tribolazioni per voi: sono gloria vostra.

Lettura del Vangelo secondo Marco (1, 1-8)
Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Come sta scritto nel profeta Isaia: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Annunciate alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo. 
Signore, guidata dal tuo Spirito, la Chiesa sappia annunciare al mondo di oggi l’immenso tesoro di misericordia, grazia e amore che Cristo, a prezzo del suo sacrificio, ha riversato su tutti gli uomini. Per questo ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!

Viene dopo di me colui che vi battezzerà in Spirito Santo.
Signore, tutti noi della comunità di Santa Croce ti chiediamo di saper percorrere insieme il cammino dell’avvento seguendo lo Spirito che ci hai donato, per imparare a riconoscere Gesù nelle persone più fragili che ogni giorno ci interrogano nel nostro territorio. Per questo ti preghiamo…Vieni, Signore Gesù!

Vi prego dunque non perdetevi d’animo!
Con l’avvento, San Paolo ci richiama a non rimanere semplici spettatori davanti a Gesù. Ci invita infatti a non perderci d’animo, e a testimoniare l’amore ricevuto, per non rimanere in silenzio davanti alle sofferenze altrui. Per questo ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!

Egli manderà loro un salvatore che li difenderà e li libererà.
Signore, ti affidiamo le persone che cercano una vita migliore, e anche coloro che, oppressi da regimi iniqui, non possono sperare nel futuro. La tua grazia apra i cuori di chi non sente la responsabilità delle proprie scelte, perché con il tuo aiuto ognuno possa trovare pace e sicurezza in una società accogliente e rispettosa. Per questo ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!