20 ottobre – Dedicazione del Duomo di Milano, Chiesa madre di tutti i fedeli ambrosiani

Una domenica importante per la nostra Chiesa: la dedicazione del Duomo, Chiesa Madre per tutta la Diocesi. La ‘casa di Dio’ dunque: una città (Isaia)? Un edificio (san Paolo)? Quello che solo conta è la presenza di Dio: è lui, infatti, la base di tutto perché è una “roccia eterna”. E Paolo lo ridice da cristiano: il “fondamento” non può essere che “Gesù Cristo”. Ma è l’aggiunta che è importante: Dio non agisce da solo e ha bisogno di “collaboratori” che siamo noi: noi siamo “edificio di Dio”. 

Parole che devono far pensare al compito straordinario che tutti abbiamo, al di là dei nostri ruoli e delle nostre scelte di vita: “perché santo è il tempio di Dio, che siete voi” (Paolo). Bene sosteneva il cardinal Tettamanzi che la Chiesa è fatta dalle “pietre vive” dei fedeli. Pietre vive che, come dice Gesù nel vangelo di Giovanni, fanno “parte delle sue pecore”, ascoltano la sua voce: e lo seguono!

E siamo noi, oggi…“Tempio di Dio” abitato dallo “Spirito di Dio” anche in tempi difficili e in mezzo a preoccupazioni e amarezze: ma sempre con la certezza che “nessuno sarà perduto” perché “nessuno ci strapperà sua dalla mano” .


Lettura del profeta Isaia (26, 1-2. 4. 7-8; 54, 12-14a)
In quel giorno si canterà questo canto nella terra di Giuda: «Abbiamo una città forte; mura e bastioni egli ha posto a salvezza. Aprite le porte: entri una nazione giusta, che si mantiene fedele. Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna. Il sentiero del giusto è diritto, il cammino del giusto tu rendi piano. Sì, sul sentiero dei tuoi giudizi, Signore, noi speriamo in te; al tuo nome e al tuo ricordo si volge tutto il nostro desiderio. Farò di rubini la tua merlatura, le tue porte saranno di berilli, tutta la tua cinta sarà di pietre preziose. Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore, grande sarà la prosperità dei tuoi figli; sarai fondata sulla giustizia».

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (3, 9-17)
Fratelli, siamo collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio. Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti, nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. E se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l’opera di ciascuno sarà ben visibile: infatti quel giorno la farà conoscere, perché con il fuoco si manifesterà, e il fuoco proverà la qualità dell’opera di ciascuno. Se l’opera, che uno costruì sul fondamento, resisterà, costui ne riceverà una ricompensa. Ma se l’opera di qualcuno finirà bruciata, quello sarà punito; tuttavia, egli si salverà, però quasi passando attraverso il fuoco. Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (10, 22-30)
Ricorreva a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna.
Signore, oggi ricordiamo la dedicazione del Duomo, Chiesa madre dei fedeli ambrosiani. Sotto la guida dell’arcivescovo Mario, si affidi a te per essere sempre una Chiesa con le porte aperte e che rispetta la dignità di ogni persona, mettendo in pratica i valori universali della solidarietà soprattutto verso i poveri e gli oppressi. Per questo ti preghiamo… Dona alla tua Chiesa pace e unità!

Fratelli, siamo collaboratori di Dio… ciascuno stia attento a come costruisce. 
In questa domenica, l’Arcivescovo ha riunito in Duomo i nuovi Consigli Pastorali di tutta la Diocesi. Signore, dona loro capacità di sognare una Chiesa nuova, e alla nostra Comunità la forza di partecipare con discernimento e visione del futuro all’apertura di nuove vie per annunciare il vangelo. Per questo ti preghiamo… Dona alla tua Chiesa pace e unità!

E’ Dio che dà forza e vigore. 
Signore, non possiamo contare solo sulle nostre forze, perché sono limitate, ma sappiamo che in te troviamo tutto il necessario per affrontare le sfide della vita. Sostienici, guidaci e fa’ che possiamo camminare senza affaticarci. Per questo ti preghiamo… Dona alla tua Chiesa pace e unità!

Fino a quando ci terrai nell’incertezza?
Mettiamo fiduciosi nelle tue mani, Signore, Paesi in cui si stanno combattendo guerre, perché chi le fomenta capisca -come dice Papa Francesco- che la guerra è sempre una sconfitta, e chi le subisce possa curare le ferite della sofferenza e trovare pace. Con tutto il cuore ti preghiamo… Dona alla tua Chiesa pace e unità!