20 marzo – Terza Domenica di Quaresima, di Abramo

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Letture conosciutissime anche queste, e che tuttavia, ogni anno sanno aggiungere qualcosa di nuovo, toccando – sia pure in modo diverso – temi molto sensibili specialmente oggi: quello della ‘verità’ e quello della ‘libertà’. Possiamo iniziare dal vangelo, dallo scontro -durissimo!- fra Gesù e i Giudei: come vediamo, non i suoi ‘nemici’, ma proprio “quelli che  gli avevano creduto”. Un po’ come se fossimo noi, insomma. Per essere suoi “discepoli” occorre, dice Gesù, seguire la sua “parola”. Questo conduce alla “verità” -il riconoscimento della missione di salvezza affidatagli dal Padre-, e questo passaggio avrà la capacità di rendere “liberi”. E qui si innesca lo scontro da parte di ebrei legati alla Legge e dalle sue prescrizioni, da cui spesso Gesù si è allontanato, tanto da aver sollevato accuse durissime, già tese a liberarsi di lui: “cercate di uccidere me”. Gesù va in fondo alla sua riflessione: “Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio?”. E la risposta è secca.  Perché non siete “liberi”. Questo alza il livello della contesa: “avete per padre il diavolo” da una parte; “sei indemoniato”, dall’altra. La risposta di Gesù – “Io Sono”-, confessione della sua piena divinità alla pari del Padre, è quella che lo condurrà alla morte.

Possiamo tornare alle due altre letture, che sono state scelte per fare un poco da corollario a questa. Da una parte Mosè da voce a Dio stesso per saggiare la veridicità del “profeta”, colui che parla a nome di Dio: che la sua profezia/parola trovi concretizzazione nella vita. E san Paolo lo afferma con forza per Gesù: “È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue”.


Lettura del libro del Deuteronomio (6, 4a; 18, 9-22)
Mosè disse: «Ascolta, Israele: Quando sarai entrato nella terra che il Signore, tuo Dio, sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini di quelle nazioni. Non si trovi in mezzo a te… chi esercita la divinazione o il sortilegio o il presagio o la magia, né chi faccia incantesimi, né chi consulti i negromanti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore… Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull’Oreb, il giorno dell’assemblea… Il Signore mi rispose: “Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire”…“Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detto?”. Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l’ha detta il Signore. Il profeta l’ha detta per presunzione. Non devi aver paura di lui”.

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani  (3, 21-26)
Fratelli, ora, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla Legge e dai Profeti: giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. Infatti non c’è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù. È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue, a manifestazione della sua giustizia per la remissione dei peccati passati mediante la clemenza di Dio, al fine di manifestare la sua giustizia nel tempo presente, così da risultare lui giusto e rendere giusto colui che si basa sulla fede in Gesù.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (8, 31-59)
Il Signore Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo… Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità…Se dico la verità, perché non mi credete?… Per questo voi non ascoltate: perché non siete da Dio». Gli risposero i Giudei: «Non abbiamo forse ragione di dire che tu sei un Samaritano e un indemoniato?». Rispose Gesù: «Io non sono indemoniato: io onoro il Padre mio… In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco… io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Se rimanete nella mia parola conoscerete la verità e la verità vi farà liberi.
Signore, aiuta la Chiesa ad annunciare con chiarezza, e a vivere con coerenza la tua Parola, perché ogni persona possa imparare a conoscere sempre di più il dono di una verità che libera dal pregiudizio, e porta all’amore incondizionato. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Chi è da Dio ascolta le parole di Dio.
Signore, col Battesimo chiami a essere tuoi figli Derek Franco, Teo Giuliano, Stefano, Nicholas e Patunugaruage Sadush Keau. Aiuta e sostieni le loro famiglie e la nostra comunità, perché crescano ascoltando la tua Parola, e questa diventi la vera guida della loro vita. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Perché la mia parola non trova accoglienza in voi?
Signore, aiutami ad accogliere la verità che ci hai rivelato: la salvezza nel sacrificio di Cristo, tuo Figlio, morto per tutti per smascherare il male, e liberare il bene che c’è in ogni uomo, rendendolo davvero capace di amare come Gesù ci ha insegnato. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detto?
Signore, quanti ‘falsi profeti’ sentiamo parlare ogni giorno…Tu ci ricordi, Signore, che solo nel dialogo, nell’ascolto, nella giustizia e nella pace possiamo trovare il tuo insegnamento. Aiutaci a riconoscere il tuo volto in questo mondo difficile. E per questo con tutto il cuore ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!