Questa domenica le letture proposte ci fanno riflettere sulla grande misericordia con la quale Dio guarda da sempre all’umanità. Il profeta Daniele usa parole dure e forti per indicare la ricaduta del peccato degli uomini e del loro egoismo: distruzioni, crudeltà, morte… E’ quello che potremmo dire del nostro mondo spaziando nelle diverse parti del globo: Afganistan, Yemen, Palestina, Libano, Siria, molta parte dell’Africa… e oggi persino Ucraina. Eppure il fedele ‘crede’ che Dio è in sé ‘misericordia’ e dunque quasi ‘obbligato’ per definizione al perdono: “per amore di se stesso”, per non smentirsi.
San Paolo lo ripete pensando alla sua esperienza personale di “bestemmiatore, persecutore e violento”, che è stato non solo perdonato, ma scelto come missionario per il mondo pagano – e dunque per l’espansione vera del cristianesimo – per diventare “esempio di quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna” e annunciare che “Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori”.
E Gesù lo ridice a noi così bene: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.
Una riflessione per noi, che deve aiutarci a guardare alla nostra vita con sincerità, prendere visione dei nostri grandi limiti, e metterci in ginocchio davanti al Signore…
Lettura del profeta Daniele (9, 15-19)
Daniele pregò il Signore dicendo: «Signore, nostro Dio… noi abbiamo peccato, abbiamo agito da empi. Signore, secondo la tua giustizia, si plachi la tua ira e il tuo sdegno verso Gerusalemme, tua città, tuo monte santo, poiché per i nostri peccati e per l’iniquità dei nostri padri Gerusalemme e il tuo popolo sono oggetto di vituperio presso tutti i nostri vicini. Ora ascolta, nostro Dio, la preghiera del tuo servo e le sue suppliche… Porgi l’orecchio, mio Dio, e ascolta: apri gli occhi e guarda le nostre distruzioni e la città sulla quale è stato invocato il tuo nome! Noi presentiamo le nostre suppliche davanti a te, confidando non sulla nostra giustizia, ma sulla tua grande misericordia. Signore, ascolta! Signore, perdona! Signore, guarda e agisci senza indugio, per amore di te stesso, mio Dio, poiché il tuo nome è stato invocato sulla tua città e sul tuo popolo».
Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo (1, 12-17)
Carissimo, rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù. Questa parola è degna di fede e di essere accolta da tutti: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna. Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Lettura del Vangelo secondo Marco (2, 13-17)
Il Signore Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.
Signore, la Chiesa non dimentichi mai questa tua Parola, perché sappia accogliere, ascoltare, e vivere in piena attenzione verso chiunque si sente escluso. E sappia uscire, come Papa Francesco ci raccomanda, incontro a un mondo che pare averti dimenticato. Per questo ti preghiamo… Donaci, Signore, la tua misericordia!
Noi presentiamo le nostre suppliche davanti a te, confidando nella tua grande misericordia.
Signore Gesù, aiuta la nostra Comunità ad agire sempre secondo la tua misericordia, per costruire, tra noi e intorno a noi legami di pace e di carità. Per questo ti preghiamo… Donaci, Signore, la tua misericordia!
… gli disse: “Seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì.
Signore Gesù, Levi è trasformato dall’incontro con te. Dona a quanti – uomini e donne – ascoltando la tua voce decidono di rispondere alla tua chiamata, la forza e la perseveranza di non voltarsi mai indietro, e mettere la loro vita al servizio tuo e dei fratelli. Per questo ti preghiamo… Donaci, Signore, la tua misericordia!
“Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza”.
Le parole dell’apostolo dalla vita difficile e poi convertito – Paolo – rivelano l’immensa gratitudine verso il Signore che l’ha trasformato in strumento della sua grazia. Signore Gesù, rendici anche oggi degni di essere presi “al tuo servizio”. E per questo ti preghiamo… Donaci, Signore, la tua misericordia!