Molto interessanti le letture di questa domenica, in particolare in un mondo interconnesso come il nostro, sempre più caratterizzato da una società multiculturale e contemporaneamente sempre più secolarizzata. E allora la domanda, oggi, per il credente è: come mi devo comportare?
Ce lo dice chiaramente Isaia. Dio, come ci ha poi insegnato Gesù, è Padre di tutti e dunque anche di chi pur non appartenendo alla comunità dei suoi ‘fedeli’, si comporta secondo il messaggio che Dio stesso ci ha comunicato negli insegnamenti e nella vita stessa del Figlio, gli è parimenti caro e, certamente, non sarà escluso: “la mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti”.
E cosa sono, esattamente, questi insegnamenti? Molto chiari -e molto esigenti- nel vangelo di Luca: e parlano di inclusione, di una vera attenzione, generosità e cura nei confronti dei più deboli e fragili. Ma, soprattutto, di misericordia e di perdono. Nel quadro di una ‘responsabilità’ ben più esigente rispetto ai non credenti, qui chiamati “peccatori”: “Amate i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande” e solo così “la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”.
Difficile? Certamente sì. Lo riconosce san Paolo: ci vuole la virtù, non facile, della “perseveranza”. Ma indica anche a noi che abbiamo un aiuto molto importante: quello della comunità di fede con la quale camminiamo, preghiamo, ci confrontiamo e su cui sappiamo di poter contare: “Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi”.
È solo insieme che possiamo farcela…
Lettura del profeta Isaia (56, 1-7)
Così dice il Signore: «Osservate il diritto e praticate la giustizia, perché la mia salvezza sta per venire, la mia giustizia sta per rivelarsi». Beato l’uomo che così agisce e il figlio dell’uomo che a questo si attiene, che osserva il sabato senza profanarlo, che preserva la sua mano da ogni male. Non dica lo straniero che ha aderito al Signore: «Certo, mi escluderà il Signore dal suo popolo!». Non dica l’eunuco: «Ecco, io sono un albero secco!». Poiché così dice il Signore: «Agli eunuchi che osservano i miei sabati… e restano fermi nella mia alleanza, io concederò nella mia casa e dentro le mie mura un monumento e un nome più prezioso che figli e figlie… Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo e per amare il nome del Signore, e per essere suoi servi, quanti si guardano dal profanare il sabato e restano fermi nella mia alleanza, li condurrò sul mio monte santo… perché la mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli».
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (15, 2-7)
Fratelli, ciascuno di noi cerchi di piacere al prossimo nel bene, per edificarlo. Anche Cristo infatti non cercò di piacere a se stesso, ma, come sta scritto: «Gli insulti di chi ti insulta ricadano su di me». Tutto ciò che è stato scritto…perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza. E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo. Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio.
Lettura del Vangelo secondo Luca (6, 27-38)
Il Signore Gesù disse: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Preghiere dei Fedeli della Comunità di Santa Croce
La mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli
Signore, aiuta la tua Chiesa a essere luogo di misericordia e di accoglienza, ma, allo stesso tempo, luogo in cui ogni essere umano possa incontrarti nel silenzio della preghiera individuale, così come nella gioia della celebrazione comunitaria. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi.
Signore, la nostra Comunità sappia cogliere in queste parole l’invito ad accoglierci reciprocamente con rispetto e amore, a non giudicare, e a cercare, nel volto dell’altro, il tuo volto. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra.
Signore, è solo con il paziente aiuto dello Spirito, e il rispetto del prossimo, che possiamo veramente imitare Gesù e quindi vivere il perdono delle nostre mancanze. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!
Fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande.
Signore, aiuta ciascuno a coltivare la vera gratuità che scaturisce dal tuo amore e produce frutti di bene per un mondo più vivibile per tutti. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!