19 maggio – Pentecoste

Per l’ultima volta, tutte le letture dal Nuovo Testamento: in ricordo delle difficoltà dei primi cristiani, e per far riflettere noi, discepoli del secondo Millennio. Iniziamo dal vangelo di Giovanni: uno dei momenti in cui Gesù cerca di togliere drammaticità a quanto sta per accadere. A lui, ma anche a tutti i discepoli. Non c’è un abbandono e non ci saranno orfani, nonostante si apra un tempo ‘altro’ in tutti sensi. Quello del “già” ma “non ancora”, in cui ‘salvezza’ e ‘male’ continuano a convivere. Tempo della Chiesa in cui però il Signore viene ancora e sempre: come difensore, avvocato, forza spirituale. 

“Maestro interiore” -diceva Martini- che permette di “vivere” -nonostante tutto- a noi come singoli, comunità, società, mondo. E il brano di Atti cerca di spiegarci ‘come’ e ‘perchè’. Spirito come “vento impetuoso” e “fuoco” che esalta le differenze nel momento stesso in cui le unisce. Unica speranza di comprensione, fratellanza e pace nel mondo, sempre diviso da egoismi, violenza, guerra. Come oggi.

Paolo, poi, entra nello specifico, spiegando alla sua Comunità -e dunque a noi, Chiesa di oggi- come l’unità nella fede non sia per nulla divisiva: anzi! Tutti noi abbiamo dei ‘doni’ personali da mettere a frutto per quel “bene comune” che sembriamo aver dimenticato. Nel momento in cui stiamo cercando di far nascere una Chiesa nuova perché sinodale, che scommette sulla fraternità e la collaborazione reale di tutti i battezzati, possiamo esser davvero aiutati da queste riflessioni…


Lettura degli Atti degli Apostoli (2, 1-11)
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, i discepoli si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (12, 1-11)
Riguardo ai doni dello Spirito, fratelli, non voglio lasciarvi nell’ignoranza. Voi sapete infatti che, quando eravate pagani, vi lasciavate trascinare senza alcun controllo verso gli idoli muti. Perciò io vi dichiaro: nessuno che parli sotto l’azione dello Spirito di Dio può dire: «Gesù è anàtema!»; e nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo. Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (14, 15-20)
Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Nessuno può dire: “Gesù è Signore!”, se non sotto l’azione dello Spirito.
Signore, oggi, nella festa diocesana delle genti, effondi ancora il dono del tuo Spirito sulla Chiesa, perché sappia annunciare la verità e la libertà insite nella Parola, portando nel mondo la gioia e l’ottimismo della speranza cristiana. Per questo ti preghiamo…Vieni, Spirito d’Amore!

A lui sia gradito il mio canto, io gioirò nel Signore.
Così il salmo. Signore, la nostra Comunità prega e fa festa per i suoi 75 bambini che per la prima volta partecipano alla mensa eucaristica. Questo incontro con te, Pane di vita, diventi per loro sostegno e guida, e li renda gioiosi testimoni del tuo Vangelo in ogni momento della loro esistenza. Per questo ti preghiamo… Vieni, Spirito d’Amore!

Uno solo è Dio, che opera tutto in tutti”
Signore, aiutami a riconoscere e a valorizzare i carismi che mi hai dato per servire la comunità e glorificare il tuo nome, contribuendo all’edificazione del bene comune. Che il mio lavoro, sia esso manuale, intellettuale o spirituale, diventi sempre un segno tangibile della tua presenza. Per questo ti preghiamo… Vieni, Spirito d’Amore!

Come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa?
Padre buono, in questi tempi siamo circondati da parole che generano piuttosto confusione e smarrimento.  Aiutaci ad accogliere la voce del tuo Spirito: che ci parla con il linguaggio dell’amore e trasforma le parole in gesti che tutti comprendono. Perché solo allora cresceranno la solidarietà, l’amicizia e la pace. Per questo con forza ti preghiamo… Vieni, Spirito d’Amore!