19 gennaio – Seconda Domenica dopo l’Epifania

Il brano da cui partire questa domenica è il vangelo di Giovanni, che ci consente di vivere il primo vero – e però anche molto ‘discreto’ e quasi nascosto – miracolo di Gesù adulto: una festa nuziale, cui partecipa insieme a Maria. 

Dure parole…“Non è ancora giunta la mia ora”, quella di una testimonianza piena di “inviato” dal Padre di cui si parla così bene san Paolo. Colui nel quale siamo stati scelti “prima della creazione del mondo”, per annunciare il “Vangelo della salvezza”. Colui nel quale riceviamo quel “sigillo dello Spirito Santo” che ci garantirà una “completa redenzione”.

Questa pagina ci permette anche di meglio capire quanto Maria sia consapevole della duplice vita di questo figlio particolare: vero uomo, ma anche vero Dio. Che, con severità, le fa presente di non intervenire: “Donna, che vuoi da me”, ma che, poi… acconsente. E Maria allora pronuncia parole decisive: “qualsiasi cosa vi dica, fatela”!

Ci manca questo, Signore: ‘ascoltare’ profondamente la realtà  in cui viviamo, e mettere in pratica nella vita quotidiana quanto tu non manchi di suggerire nella preghiera, parlando al nostro cuore. In questo senso, la vicenda di Ester insegna che, quando nelle vere necessità si prega invocando con fede “quel Dio che su tutti veglia, e salva”, siamo poi ascoltati…

Da lunedì 18, inizierà la settimana dedicata al dialogo ecumenico, che in quest’anno giubilare avrà uno spessore anche maggiore, perché cercherà di accompagnarci in una seria riflessione sul Credo, coincidendo il 2025 con uno dei centenari del Concilio di Nicea (325), da cui venne la ‘professione di fede’ che ripetiamo ogni domenica. Molto impegnativa: anche se forse la recitiamo in modo automatico… (QUI un approfondimento sulla Settimana ecumenica).


Lettura del libro di Ester (5, 1-1c. 2-5)
Il terzo giorno, quando ebbe finito di pregare, Ester si tolse gli abiti servili e si rivestì di quelli sontuosi. Fattasi splendida, invocò quel Dio che su tutti veglia e tutti salva, e prese con sé due ancelle… Era rosea nel fiore della sua bellezza… ma il suo cuore era oppresso dalla paura. Attraversate tutte le porte, si fermò davanti al re. Egli stava seduto sul suo trono regale e rivestiva i suoi ornamenti ufficiali…Alzato lo scettro d’oro, lo posò sul collo di lei, la baciò e le disse: «Parlami!». Gli disse: «Ti ho visto, signore, come un angelo di Dio e il mio cuore è rimasto sconvolto per timore della tua gloria…». Mentre parlava, cadde svenuta; il re si turbò e tutti i suoi servi cercavano di rincuorarla. Allora il re le disse: «Che cosa vuoi, Ester, e qual è la tua richiesta? Fosse pure metà del mio regno, sarà tua». Ester rispose: «Oggi è un giorno speciale per me: se così piace al re, venga egli con Amàn al banchetto che oggi io darò». Disse il re: «Fate venire presto Amàn, per compiere quello che Ester ha detto». E ambedue vennero al banchetto di cui aveva parlato Ester.

Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (1, 3-14)
Fratelli, benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore… di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. In lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe… Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi… facendoci conoscere il mistero della sua volontà…: ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra. In lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati…a essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo. In lui anche voi, dopo avere ascoltato… il Vangelo della vostra salvezza e avere in esso creduto, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (2, 1-11)
Vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Fratelli, benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale.
La ‘preghiera di benedizione’ è la risposta dell’uomo ai doni di Dio. Ti preghiamo, Signore, per la nostra Chiesa e per tutte le Chiese cristiane. Nella settimana dedicata all’ecumenismo, dialogo, comunione e unità possano esser basati sulla comune chiamata a testimoniare nel mondo come vivere la fraternità. E per questo con speranza ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

In lui anche voi …. avete ricevuto il sigillo dello Spirito .
Ti ringraziamo, Signore, per il dono del tuo Spirito.  Perché la nostra Comunità sappia dare fedele testimonianza alla tua Parola in modo che chi ci incontra possa vedere vissute le virtù della speranza e della carità, ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Qualsiasi cosa vi dica, fatela.
Signore Gesù, anche noi oggi vogliamo affidarti la nostra vita e le nostre scelte. Aiutaci ad ascoltarti profondamente, prendendo il tempo per guardarci intorno e scoprire il senso profondo di ciò che accade intorno a noi. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Riempite d’acqua le anfore.
Signore, questo è l’invito che  rivolgi a noi oggi. Fa’ che ogni giorno, in ogni luogo, uomini e donne di buona volontà aprano con fiducia il cuore a queste tue parole, per restituire al mondo in cui viviamo il senso della gioia di vivere in armonia e pace. Per questo, insieme, con fede, ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!