18 settembre – Terza Domenica dopo il Martirio di san Giovanni il Precursore

Giornata diocesana per il Seminario

Letture non facili questa domenica, ma che ci fanno riflettere sulla nostra fede e sul nostro rapporto con Dio. Iniziando dal bellissimo brano di Isaia. Un Dio arrabbiato per i nostri “peccati” e le nostre troppe “iniquità”. Eppure come reagisce questo Dio così speciale? “Io, io cancello i tuoi misfatti… e non ricordo più i tuoi peccati”! Un Dio che vuole ‘colloquiare’ con noi: “fammi ricordare, discutiamo insieme; parla tu per giustificarti”. Un Dio con cui discutere…

Lo stesso Dio che, incarnato in Gesù, “ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare” (vangelo).

E san Paolo, come sempre, traduce tutto questo, applicandolo alla vita quotidiana delle sue – e oggi nostre- comunità: “noi dunque…  avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, che dà origine alla nostra fede e lo porta a compimento”.

Oggi pregheremo per le nostre famiglie, ma anche per nuove vocazioni, indispensabili perché la nostra fede possa essere accompagnata e portare frutto.


Lettura del profeta Isaia (43, 24c – 44, 3)
Così dice il Signore Dio: «Tu mi hai dato molestia con i peccati, mi hai stancato con le tue iniquità. Io, io cancello i tuoi misfatti per amore di me stesso, e non ricordo più i tuoi peccati. Fammi ricordare, discutiamo insieme; parla tu per giustificarti. Il tuo primo padre peccò, i tuoi intermediari mi furono ribelli. Perciò profanai i capi del santuario e ho votato Giacobbe all’anàtema, Israele alle ingiurie». Ora ascolta, Giacobbe mio servo, Israele che ho eletto. Così dice il Signore che ti ha fatto, che ti ha formato dal seno materno e ti soccorre: «Non temere, Giacobbe mio servo, Iesurùn che ho eletto, poiché io verserò acqua sul suolo assetato, torrenti sul terreno arido. Verserò il mio spirito sulla tua discendenza, la mia benedizione sui tuoi posteri».

Lettera agli Ebrei (11, 39 – 12, 4)
Fratelli, i nostri padri, pur essendo stati approvati a causa della loro fede, non ottennero ciò che era stato loro promesso: Dio infatti per noi aveva predisposto qualcosa di meglio, affinché essi non ottenessero la perfezione senza di noi. Anche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (5, 25-36)
Il Signore Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Vi dico queste cose perché siate salvati.
Signore Gesù, tutti noi siamo la Chiesa, costituita sulla terra come tramite per realizzare il tuo progetto di salvezza universale. E tuttavia, essa non potrebbe esistere senza i ministri che hanno consacrato a te la loro vita. Per questo ti chiediamo, oggi particolarmente, di suscitare vocazioni e di proteggere il loro cammino di vita nel tuo nome. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

E’ in lui che gioisce il nostro cuore, nel suo santo nome noi confidiamo.
Signore, oggi ti preghiamo per tutte le coppie della nostra comunità che ricordano il loro anniversario di nozze. Le hai sostenute e guidate attraverso le gioie e le prove del loro cammino insieme: ravviva in loro la grazia del patto nuziale perché, insieme ai familiari e alla comunità tutta, possano gioire della tua benedizione. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Discutiamo insieme; parla tu per giustificarti.
Isaia ci propone qui l’immagine di un Dio straordinario che ci è vicino proprio come un Padre, e che tiene conto della nostra dignità di figli, invitandoci però alla responsabilità delle scelte che facciamo. Un Dio giusto, ma sempre capace di cancellare i nostri peccati per Amore. Per questo, con gratitudine, ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Pensate attentamente a colui che ha sopportato una così grande ostilità, perché non vi perdiate d’animo…
Signore Gesù, viviamo tempi difficili, confusi, e dall’orizzonte cupo. Ti rendiamo grazie per il grande dono di una comunità di fede, con la quale tener viva anche oggi, giorno per giorno, la dimensione della speranza e della gioia. Perché questo possa sempre accadere, con forza ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!