18 aprile – Terza Domenica di Pasqua

La Messa delle 10:30 viene trasmessa in diretta su YouTube.

Quante volte l’uomo si è chiesto come raffigurarsi un Dio che sentiamo comunque ‘Altro’! Nel vangelo di Giovanni di questa domenica, Gesù lo spiega in modo molto chiaro. Il volto che possiamo conoscere è il suo: “se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre” perché “chi ha visto me, ha visto anche il Padre mio”. Il volto di Dio è dunque per noi, innanzitutto, il volto di Gesù stesso: venuto non per i sani ma per i peccatori e i malati, venuto per guarire, rialzare, ridare dignità, salvare. Tuttavia il Signore Gesù ci ha anche ‘parlato’ di un Padre misericordioso, capace di amare sino a soffrire, che cerca ogni pecora smarrita, sempre in attesa che chi si è allontanato torni indietro: per fare ‘festa’

Ed è questo che come cristiani “annunciamo” (san Paolo), perché ognuno possa cercare la perfezione “in Cristo”. Ma non a parole! La vicenda di Atti che coinvolge Sila e Paolo lo dimostra chiaramente: pregare ma soprattutto “cantare inni” in un carcere che doveva essere ben duro, se poi il carceriere dovrà “lavare le piaghe” dei prigionieri, è accaduto altre volte nella storia umana, ma non è certo una cosa comune!

Infatti, insieme al fatto straordinario del terremoto che apre le porte del carcere e libera dalle catene, la nascere la domanda cruciale: “che cosa devo fare per essere salvato?”.

Il Signore ci renda capaci di suscitare ancora tali domande con la testimonianza della nostra vita…


Letture sul sito della Diocesi: www.chiesadimilano.it/?p=450274

Lettura degli Atti degli Apostoli (16, 22-34)

La folla insorse contro Paolo e Sila e i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli…, li gettarono in carcere e ordinarono al carceriere di fare buona guardia…Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D’improvviso venne un terremoto… si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti. Il carceriere si svegliò e, vedendo aperte le porte del carcere, tirò fuori la spada e stava per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. Ma Paolo gridò forte: «Non farti del male, siamo tutti qui». Quello allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando cadde ai piedi di Paolo e Sila; poi li condusse fuori e disse: «Signori, che cosa devo fare per essere salvato?». Risposero: «Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia». E proclamarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa. Egli li prese con sé… ne lavò le piaghe e fu battezzato lui con tutti i suoi; poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio.

Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi (1, 24-29)
Fratelli, io sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa. Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio verso di voi di portare a compimento la parola di Dio, il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi… È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo. Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (14, 1-11a)

Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

E’ lui infatti che noi annunciamo!

Signore Gesù, proprio nel vangelo di oggi hai indicato l’unica via da seguire: la sola che la Chiesa deve annunciare per poter essere -come dice papa Francesco- popolo di Dio che segue il Signore Gesù e si prepara, giorno dopo giorno, all’incontro con lui. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Che cosa devo fare per essere salvato? 

Cambiare rotta e convertirsi! La nostra Comunità ricordi sempre che solo la fede in Cristo Gesù salva e che la sua Parola e il suo amore bastano a dare senso compiuto alla nostra vita. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e anche in me…
Nei lunghi giorni di una crisi che si prolunga nel tempo, in cosa porre veramente la nostra fiducia? Signore, solo la fede in te e nel Padre misericordioso che ci hai insegnato a conoscere potranno aiutarci a vivere, nonostante tutto, con serenità e speranza. Per questo ti ringraziano e preghiamo… 
Ascoltaci, Padre buono!

Subito si aprirono tutte le porte tutte le porte e caddero le catene di tutti.

Il vangelo ci mostra in quale modo Paolo e Sila abbiano accolto la libertà consegnata da Gesù all’umanità morendo sulla croce. Suscita sempre, Signore, testimoni capaci di scelte autentiche e consapevoli, che non approfittano delle situazioni, guardando invece alle necessità e al bene di tutti, per trasformare circostanze disperate in occasioni di crescita, e contesti violenti in luoghi di accoglienza e fraternità. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!