La domanda cruciale di questa domenica è quella che Gesù fa ai suoi discepoli così come la racconta Luca: “Ma voi, chi credete che io sia?”. Cosa risponderebbero i nostri contemporanei? Un personaggio, antico, un maestro spirituale, un visionario. Ma ormai non possiamo escludere: non lo so. Comunque, un esame di coscienza per tutti noi.
Le letture hanno prospettive diverse: Isaia profetizza la venuta di questa “radice di Iesse” – Gesù- che radunerà i credenti, formerà “una strada”, porterà la pace. E Pietro riconosce in Gesù esattamente questa figura messianica. San Paolo, nemico dei primi convertiti e peccatore pentito grazie un rapporto personale straordinario con il Signore, ne chiarisce però il ruolo e dunque la vera vocazione.
Non più “vessilli”, o interventi spettacolari sulla natura, ma la cura di colui al quale era stato affidato all’origine tutto il creato, con le conseguenze che vediamo oggi: l’uomo, cioè l’umanità… “Gesù Cristo è venuto al mondo per salvare i peccatori”. Perché è sempre al peccato umano che fa capo la guerra, la violenza, l’ingiustizia. E possiamo anche aggiungere, con Paolo: “il primo dei quali sono io”…
Cosa rispondiamo noi?
Lettura del profeta Isaia (11, 10-16)
Isaia parlò, dicendo: «In quel giorno avverrà che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli…La sua dimora sarà gloriosa. In quel giorno avverrà che il Signore stenderà di nuovo la sua mano per riscattare il resto del suo popolo… Egli alzerà un vessillo tra le nazioni e raccoglierà gli espulsi d’Israele; radunerà i dispersi di Giuda dai quattro angoli della terra. Cesserà la gelosia di Èfraim …Èfraim non invidierà più Giuda e Giuda non sarà più ostile a Èfraim… Il Signore prosciugherà il golfo del mare d’Egitto e stenderà la mano contro il Fiume. Con la potenza del suo soffio lo dividerà in sette bracci, così che si possa attraversare con i sandali. Si formerà una strada per il resto del suo popolo che sarà superstite dall’Assiria, come ce ne fu una per Israele quando uscì dalla terra d’Egitto».
Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo (1, 12-17)
Carissimo, rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù. Questa parola è degna di fede e di essere accolta da tutti: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna. Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Lettura del Vangelo secondo Luca (9, 18-22)
Il Signore Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Cristo Gesù è venuto al mondo per salvare i peccatori.
Signore, il tuo Spirito sostenga la Chiesa perché, testimoniando con coerenza la piena fede in Cristo, possa essere strumento di salvezza per il mondo intero. Ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
Signore, proteggi gli sposi di tutta la nostra Comunità, in particolare quelli che festeggiano anniversari importanti. Aiutali a vivere guardando al Cielo, per fare tesoro della tua grazia e affrontare le fatiche e le gioie della vita camminando insieme come sposi, famiglia, Chiesa. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Ma mi è stata usata misericordia.
Signore, anche noi, come Paolo, riconosciamo che la tua misericordia è un dono straordinario! Grazie per aver cambiato le nostre vite e per aver dimostrato infinita pazienza nei confronti dei nostri errori. Pieni di riconoscenza, ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Si formerà una strada…
Signore, oggi ti preghiamo per il seminario e per tutti coloro che chiami al sacerdozio. Dona loro una fede viva e un animo ricolmo del tuo Spirito, perché, affascinati dall’incontro con te, si lascino condurre sulla strada cui li hai chiamati, lieti di spendere la loro vita a servizio dei fratelli. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!