Le letture domenicali di questo tempo continuano a farci riflettere sul rapporto che il Signore vuole avere con noi: personale, fondato sulla fiducia, ma anche sulla sincerità. Perché noi umani siamo soggetti a sbagliare e, come testimonia san Paolo, il peccato è davvero sempre lì, dietro l’angolo, e per tutti: conseguenza di quello che chiamiamo il ‘peccato originale’. Che ci segna senza distinzione.
Quale allora la possibilità di salvezza se non quella di essere fedeli a Dio nello “osservare il diritto e praticare la giustizia”? Il che vale per tutti: “eunuchi” (diversi) e “stranieri compresi”.
Il vangelo di Luca consente un passo in più. Davanti alla preghiera dei dieci lebbrosi, Gesù si commuove e li guarisce. Si tratta però di una guarigione fisica. E così, solo l’unico, tornato indietro per aver capito il senso profondo del miracolo, potrà essere oltre che “guarito” anche “salvato” per la “fede” dimostrata.
“Chi mi libererà da questo corpo di morte?”, grida con tutta la sua forza Paolo. Il Signore Gesù, e questa è la via di salvezza anche per noi: per noi ‘tutti’ cioè per l’Umanità intera…
Lettura del profeta Isaia (56, 1-8)
Così dice il Signore: «Osservate il diritto e praticate la giustizia, perché la mia salvezza sta per venire, la mia giustizia sta per rivelarsi»… Non dica lo straniero che ha aderito al Signore: «Certo, mi escluderà il Signore dal suo popolo!». Non dica l’eunuco: «Ecco, io sono un albero secco!». Poiché così dice il Signore: «Agli eunuchi che osservano i miei sabati, preferiscono quello che a me piace e restano fermi nella mia alleanza, io concederò nella mia casa e dentro le mie mura un monumento e un nome più prezioso che figli e figlie; darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato. Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo e per amare il nome del Signore, e per essere suoi servi…li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera… perché la mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli». Oracolo del Signore Dio ».
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (7, 14-25a)
Fratelli, sappiamo che la Legge è spirituale, mentre io sono carnale, venduto come schiavo del peccato. Non riesco a capire ciò che faccio: infatti io faccio non quello che voglio, ma quello che detesto. Ora, se faccio quello che non voglio, riconosco che la Legge è buona; quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: in me c’è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Dunque io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti nel mio intimo acconsento alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che combatte contro la legge della mia ragione e mi rende schiavo della legge del peccato, che è nelle mie membra. Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore!
Lettura del Vangelo secondo Luca (17, 11-19)
Lungo il cammino verso Gerusalemme, il Signore Gesù attraversava la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
La mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli.
Signore, viviamo in un mondo fatto di divisioni e separazioni. Ti preghiamo per Papa Francesco, perché continui a fare sentire forte la voce della tua Chiesa, affinché questa terra diventi davvero una casa dove tutti i popoli possano vivere liberi e in PACE tra loro. Per questo in particolar modo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Osservate il diritto e praticate la giustizia.
Signore, con queste parole ci ricordi ancora una volta che la tua alleanza è per tutti, senza esclusioni. Aiuta allora la nostra Comunità a sperimentare la fatica di camminare ascoltando, incontrando, regalando misericordia, pazienza e amore. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Gesù, Maestro, abbi pietà di noi.
Come il samaritano guarito, Signore, vogliamo tornare a ringraziarti. Fa’ che la gratitudine diventi il fondamento vero della mia e nostra speranza che non è solo attesa, ma un cammino concreto, una scelta quotidiana, un gesto di amore e di fiducia nella vita. Per questo ti preghiamo…… Ascoltaci, Signore!
Popoli tutti lodate il Signore.
Quante volte, Signore, sentiamo invocare il tuo nome da personaggi che in realtà pensano solo a dare risalto alla propria immagine. Perché tutti sappiano riconoscere la tua bontà e vivere con vera fede e coerenza la tua Parola con forza ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!