15 agosto – Assunzione della Beata Vergine Maria

Oggi la liturgia mette al centro la figura di Maria: la tradizione antica parla per lei di una ‘dormitio’: che, con i concili del IV secolo, è diventata l’assunzione anima e corpo in cielo della madre di Gesù. 

Due letture sono dedicate alla figura straordinaria di questa giovanissima ragazza capace -nonostante le istintive perplessità iniziali- di dire un ‘sì’ incondizionato al Signore. Accettando un futuro impossibile da raffigurarsi, e iniziando un cammino difficile in cui Dio saprà sempre far sentire la sua presenza, cominciando dall’episodio di queste due mamme particolari, in cui è lo Spirito a dare la parola a entrambe. Facendo comprendere a Maria la concreta presenza di Dio in lei, e mettendo sulle sue labbra questa straordinaria preghiera, che riassume in sé tutta l’attesa e la speranza del suo popolo.

L’Apocalisse ci trasporta invece alla fine della storia della salvezza. Siamo al momento conclusivo: il giudizio finale. In cui si torna al punto centrale dell’alleanza di Dio con l’umanità e cioè alla nascita di Gesù da Maria: “ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno di Dio e la potenza del suo Cristo”. Un testo in cui Giovanni descrive nella sua visione la figura, celestiale e gloriosa, della madre di Gesù. Senza omettere le difficoltà attraverso le quali dovette immediatamente passare.

La “gloria” di Maria infatti è quella di aver potuto dare vita a un Dio incarnato capace di annientare tutti i nemici dell’umanità -ultimo la morte-, aprendo così a tutti una vita senza fine. Grazie a Maria: nostra Madre e nostra Sorella maggiore…


Lettura del libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo (11, 19; 12, 1-6a. 10ab)
Nel giorno del Signore, si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l’arca della sua alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine. Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da divorare il bambino appena lo avesse partorito. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e suo figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni. Allora udii una voce potente nel cielo che diceva: «Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo».

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (11, 19; 12, 1-6a. 10ab)
Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte.

Lettura del Vangelo secondo Luca (1, 39-55)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole.
Maria, proteggi la Chiesa dai suoi stessi peccati e aiutala nel suo cammino di fede, perché, illuminata dalla luce di Dio, incoraggi l’impegno di vita cristiana e dia sempre sostegno alla speranza. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita.
Signore Gesù, preghiamo oggi per la nostra bella Comunità, e in particolare perché possa testimoniare concretamente -con la sua presenza ma soprattutto con il suo stile di vita- la sua fede nel futuro senza fine che tu hai aperto a tutti. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Liete parole mi sgorgano dal cuore…
Le parole del salmo, Signore, sono le nostre, quando pensiamo alla tua bontà. Eppure, anche a noi capita talora di essere scettici riguardo la vita futura. Rinnova –ti preghiamo- la nostra fede, perché possa essere fondata sulla gioia profonda che deriva dalla tua risurrezione. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

L’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte.
Signore Gesù, le notizie di ogni giorno riguardano sempre più la guerra con le sue terribili crudeltà, violenza, lutti, e lo strascico di povertà, solitudine, ferite profonde del corpo e dell’anima… Tante volte ci chiediamo perché? e ti chiediamo: ma dove sei? Signore aiutaci a vedere la nostra parte di male, per poterlo combattere con l’aiuto del tuo Spirito. E per questo aiuto con forza preghiamo te e la tua e nostra Madre: Maria… Ascoltaci, Padre buono!