14 luglio – Ottava Domenica dopo Pentecoste

Cosa significa agli occhi del Signore avere un importante ruolo di guida? Le tre letture di questa domenica cercano di spiegarcelo, partendo dai primi passi del popolo di Israele. In cui viene usata la parola “servo” o “servire”: operare concretamente -dunque- sapendo che in tutte imprese importanti si deve guardare al Signore, ed è al suo ‘stile’ che occorre adeguarsi. Per non rischiare terribili errori…

Gesù stesso riprende questo punto, spinto dalle ambizioni di Giacomo e Giovanni: ambizioni fuori luogo e lontanissime dall’orizzonte del Signore. Ed entra con grande chiarezza nel merito, distinguendo fra ‘potere’ e ‘servizio’, richiamando direttamente al proprio esempio: “il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire”.

Paolo riprende il discorso, ovviamente non da Maestro, ma da testimone: un testimone dalla vita particolarmente complicata, come sappiamo. E, mentre parla con sincerità delle sue “fatiche”, ci indica un cammino difficile ma utilissimo anche per noi oggi, iniziando da chi ha compiti di particolare importanza: ma andando poi a ciascuno di noi. Ci vuole, innanzitutto, “coraggio” nella consapevolezza di avere ricevuto dal Signore un mandato. E proprio per questo occorre dimenticare se stessi, per seguire, accompagnare, incoraggiare -come un ‘padre’ o addirittura una ‘madre’- le persone che si incontreranno nel cammino. Un cammino che porta al “regno” e alla “gloria” di Dio…


Lettura del libro dei Giudici (2, 6-17)

Quando Giosuè ebbe congedato il popolo, gli Israeliti se ne andarono, ciascuno nella sua eredità, a prendere in possesso la terra. Il popolo servì il Signore durante tutta la vita di Giosuè e degli anziani che sopravvissero a Giosuè e che avevano visto tutte le grandi opere che il Signore aveva fatto in favore d’Israele. Poi Giosuè, figlio di Nun, servo del Signore, morì a centodieci… Anche tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri; dopo di essa ne sorse un’altra, che non aveva conosciuto il Signore, né l’opera che aveva compiuto in favore d’Israele. Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e servirono i Baal; abbandonarono il Signore, Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dalla terra d’Egitto, e seguirono altri dèi tra quelli dei popoli circostanti… Allora si accese l’ira del Signore contro Israele e li mise in mano a predatori che li depredarono; li vendette ai nemici che stavano loro intorno, ed essi non potevano più tener testa ai nemici. In tutte le loro spedizioni la mano del Signore era per il male, contro di loro, come il Signore aveva detto, come il Signore aveva loro giurato: furono ridotti all’estremo. Allora il Signore fece sorgere dei giudici… Ma neppure ai loro giudici davano ascolto, anzi si prostituivano ad altri dèi e si prostravano davanti a loro. Abbandonarono ben presto la via seguita dai loro padri, i quali avevano obbedito ai comandi del Signore: essi non fecero così.

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi (2, 1-2. 4-12)

Voi stessi, fratelli, sapete bene che la nostra venuta in mezzo a voi non è stata inutile. Ma, dopo avere sofferto e subìto oltraggi a Filippi… abbiamo trovato nel nostro Dio il coraggio di annunciarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte. Come Dio ci ha trovato degni di affidarci il Vangelo così noi lo annunciamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori. Mai infatti abbiamo usato parole di adulazione…nè abbiamo avuto intenzioni di cupidigia: Dio ne è testimone. E neppure abbiamo cercato la gloria umana… Invece siamo stati amorevoli in mezzo a voi, come una madre che ha cura dei propri figli. Così, affezionati a voi, avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari. Voi ricordate infatti, fratelli, il nostro duro lavoro e la nostra fatica: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi, vi abbiamo annunciato il vangelo di Dio… Sapete pure che, come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi, vi abbiamo incoraggiato e scongiurato di comportarvi in maniera degna di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria.

Lettura del Vangelo secondo Marco (10, 35-45)

Si avvicinarono al Signore Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Abbiamo trovato nel nostro Dio il coraggio di annunciarvi il vangelo.

Signore Gesù, l’annuncio del Vangelo è sempre stato difficile: e le parole di Paolo lo dicono con forza. Ti preghiamo perché la nostra Chiesa, nella persona del Papa, pur “in mezzo a molte lotte”, a “sofferenze e oltraggi”, possa sempre trovare “il coraggio di annunciare il vangelo”: la buona notizia della salvezza per tutti. E per questo con forza ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Il Vangelo noi lo annunciamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio.

Signore, aiuta la nostra Comunità a vivere guardando al tuo insegnamento: ma soprattutto alla tua vita, anche se talora questo appare davvero difficile un mondo dominato dall’interesse personale. Ma Paolo ci ricorda che questo è chiesto da Gesù in persona. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Chi vuol diventare grande tra voi sarà vostro servitore.

Signore Gesù, ci hai insegnato che la vera grandezza si trova nel servire gli altri. Il tuo Spirito ci doni la forza di mettere da parte il nostro orgoglio e la nostra ambizione, per diventare tuoi servitori fedeli seguendo il tuo esempio di umiltà.  Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Molte volte li aveva liberati, eppure si ostinarono nei loro progetti.

La storia testimonia innumerevoli poteri umani caduti dolorosamente, mentre quella di Gesù è la storia di colui che, rinunciando a qualsiasi forma di potere, ha salvato il mondo. Signore aiuta chi oggi esercita un potere fine a sé stesso a imparare dalla tua Parola il senso del potere come servizio per la giustizia e dunque per la pace. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!