14 agosto – Decima Domenica dopo Pentecoste

Tre brani tutti diversi, questa domenica, ma che in fondo pongono la medesima domanda, quella esplicitamente fatta dai suoi ascoltatori al Signore: “e chi può essere salvato?”. Le letture rispondono in modo diverso.

Il bellissimo ‘sogno’ -che contiene uno straordinario dialogo fra Dio e Salomone- dice che il potere in sé può essere -e di fatto è- malvagio, se non ha il coraggio di porsi il problema sempre serissimo di essere ‘giusto’, di “distinguere il bene dal male”, e soprattutto se non è consapevole della responsabilità di governare un “popolo così numeroso”. Neppure un Re -anzi, a maggior ragione un Re- si può salvare senza questo “discernimento”.

Il notissimo brano del vangelo dice che certamente non sarà la ricchezza: non cattiva in sé, ma pericolosissima, perché chiude il cuore, lo sguardo e la mente, e impedisce di ragionare al di fuori del proprio interesse.

Paolo spiega alle prime comunità cristiane che la sapienza e la cultura fanno inorgoglire, creando in noi l’impressione di essere il centro del mondo, quando invece molto spesso i nostri progetti sono “vani”.

Dunque, “nessuno ponga il suo vanto negli uomini”. Eppure questo diventa un pensiero positivo, creativo, vitale: “perché tutto è vostro: il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro!”. Il futuro dunque “è nostro” -e questo è vero anche nelle difficoltà del presente- perché “voi siete di Cristo e Cristo è di Dio”. Anzi “è” Dio, un Dio incarnatosi proprio per questo. Ed è a lui che dobbiamo la “salvezza”…


Lettura del primo libro dei Re (3, 5-15)
A Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte. Dio disse: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda». Salomone disse: «Tu hai trattato il tuo servo Davide, mio padre, con grande amore, perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e con cuore retto verso di te. Tu gli hai conservato questo grande amore e gli hai dato un figlio che siede sul suo trono, come avviene oggi. Ora, Signore, mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide, mio padre. Ebbene io sono solo un ragazzo; non so come regolarmi. Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che hai scelto, popolo numeroso che per quantità non si può calcolare né contare. Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male; infatti chi può governare questo tuo popolo così numeroso?». Piacque agli occhi del Signore che Salomone avesse domandato questa cosa. Dio gli disse: «Poiché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te molti giorni, né hai domandato per te ricchezza, né hai domandato la vita dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco, faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te. Ti concedo anche quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria, come a nessun altro fra i re, per tutta la tua vita. Se poi camminerai nelle mie vie osservando le mie leggi e i miei comandi, come ha fatto Davide, tuo padre, prolungherò anche la tua vita». Salomone si svegliò; ecco, era stato un sogno.

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (3, 18-23)
Fratelli, nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: «Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia». E ancora: «Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani». Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.

Lettura del Vangelo secondo Luca (18, 24b-30)
Il Signore Gesù disse: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio. È più facile infatti per un cammello passare per la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio!». Quelli che ascoltavano dissero: «E chi può essere salvato?». Rispose: «Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio». Pietro allora disse: «Noi abbiamo lasciato i nostri beni e ti abbiamo seguito». Ed egli rispose: «In verità io vi dico, non c’è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Noi abbiamo lasciato i nostri beni e ti abbiamo seguito.
Signore, anche questa volta sconvolgi le nostre menti, le nostre convinzioni, la nostra sapienza di uomini. Sappia la Chiesa ricordare, e ricordarci, che altra cosa è la sapienza di Cristo, e che, con un sincero affidamento alla sua Parola e al suo amore, Dio saprà dare vita anche a ciò che ai nostri occhi sembra impossibile. Per questo ti preghiamo…Ascoltaci, Signore!

Quanto è difficile, per coloro che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio.
Tutte le ricchezze, Signore, sono pericolose, ma particolarmente i beni materiali, che danno spesso la sensazione che tutto si possa ‘comprare’: anche le persone. Per la nostra Comunità ti chiediamo di saper ‘guardare’ intorno a noi, per accorgerci delle difficoltà -materiali come spirituali- di chi ci circonda. Per questo ti preghiamo…Ascoltaci, Signore!

Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini.
Riporre la propria felicità nell’approvazione degli uomini è sempre deludente. Solo nella relazione con il Signore possiamo infatti capire chi veramente siamo. Donaci, Signore, di essere sinceri con noi stessi. Per questo ti preghiamo…Ascoltaci, Signore!

Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male.
Signore Gesù, ti preghiamo, il tuo Spirito suggerisca questi pensieri a tutti quelli che hanno nelle loro mani responsabilità di governo. E per questo, con forza, ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Oggi, Signore, tutta la nostra Comunità, da vicino e da lontano, prega chiedendoti di stare vicino al nostro P. Matthieu, per dargli il tuo conforto, e assistere chi lo cura, in modo che questo momento così difficile possa essere superato… Con tutto il cuore ti preghiamo…Ascoltaci, Signore!