13 maggio – Terza Domenica dopo Pentecoste

Tre letture sul rapporto uomo/donna in cui troviamo lo stesso versetto: “per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola”. Ecco la nascita del primo nucleo familiare. I contesti sono simili, ma non identici. Come don Bortolo ci aveva illustrato parlando dell’inizio di Genesi (testo del dopo esilio babilonese), il primo capitolo, di tradizione sacerdotale, descrive la grandiosità della Creazione, il secondo invece uno stato primordiale in cui sono già ben presenti le dinamiche della vita umana, peccato compreso. Così, nel secondo capitolo – frutto della cultura di allora – tutta l’attenzione è sull’uomo. Creato per primo. Cui solo è demandato il compito di “lavorare e custodire l’Eden”. A lui è fatto il divieto di mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male. Per lui sono creati gli animali: perché “non è bene che l‘uomo sia solo”. Ma non funziona: ci vuole “qualcuno che gli corrisponda”: e, allora, finalmente, ecco la costola. Compare Eva: e sarà Adamo a darle ‘il nome’ (cioè l’identità) che suona in ebraico Ish e Issah (diciamo: Uomo/Uoma), cioè derivata da lui.

Ora, Gesù cita lo stesso concetto, ma come definito nel primo capitolo: “Dio disse. Facciamo l’umanità a nostra immagine e somiglianza… maschi e femmina li creò”: nessun’altra etichetta. E, a chi voleva metterlo in difficoltà chiedendo se fosse lecito al marito ripudiare la moglie, per prima cosa dice che il ripudio non è certo ciò che Dio aveva pensato, ma solo un rimedio alla fragilità umana; ma che, comunque, uomo e donna sono anche in questo caso sullo stesso piano.

Paolo, come sempre, deve pensare soprattutto a problemi familiari, complessi anche allora, ed essendo ovviamente condizionato dalla cultura del tempo (anche pagana!), usa termini che oggi lasciano più che perplessi: eppure, se andiamo al cuore del suo pensiero sanno parlare anche a noi.

Anzi, ci fanno riflettere: quanti mariti capaci di “amare le mogli come se stessiesistono oggi, pensando a ciò che accade quotidianamente vicino e lontano da noi?


Letture dal sito della Diocesi: www.chiesadimilano.it/?p=455214

Lettura del libro della Genesi (2, 18-25)
Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo… l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo… Allora l’uomo disse: «Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne». Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne. Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, e non provavano vergogna.

Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (5, 21-33)
Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo… E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei… così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura… Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne. Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! Così anche voi: ciascuno da parte sua ami la propria moglie come se stesso, e la moglie sia rispettosa verso il marito.

Lettura del Vangelo secondo Marco (10, 1-12)
Partito di là, il Signore Gesù venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione “li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola”. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Cristo ha amato la Chiesa e ha dato la vita per lei, per renderla santa.
Signore Gesù, attraverso i tuoi apostoli hai chiamato tutti, senza distinzione alcuna, alla salvezza mediante l’adesione alla Chiesa. Aiutala a essere nel mondo segno di speranza, capace di percorrere con costanza e coerenza di vita il cammino di reciproca carità che ci hai indicato. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Fratelli, nel timore di Cristo siate sottomessi gli uni agli altri.
Signore, aiuta la nostra Comunità a fare suo l’insegnamento di Paolo. Solo nella vicinanza a Cristo possiamo infatti mettere da parte noi stessi, vincendo i nostri difetti, e operando gli uni per il bene degli altri. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Non è bene che l’uomo sia solo…
Signore, siamo profondamente toccati dalla tua cura per ognuno di noi. Sì, la solitudine talora appare anche a noi, come ad Adamo, ‘invivibile’… Dacci la capacità, Signore, di accorgerci del dono prezioso delle persone che tu ci metti accanto! Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Per la durezza del vostro cuore, Mosè scrisse questa norma. Ma dall’inizio della creazione li creò maschio e femmina. 
Fino a quando, Signore, troppe donne ancora dovranno sottostare a leggi e usanze che infrangono la loro libertà e i loro diritti in ogni campo. Quante ancora subiranno violenze da parte degli uomini che dovrebbero, invece, amarle e rispettarle? Sostieni chi le difende e si impegna per creare condizioni di giustizia e pari dignità. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Signore Gesù, questo sabato la nostra Comunità con un’unica voce ti ringrazia per il dono che alla Chiesa, e a tutti noi, hai fatto in san Gaspare Bertoni. Il suo spirito missionario, la sua dedizione agli altri, la sua semplicità rivivono nello stile dei nostri Padri e per loro con vero affetto ti ringraziamo e preghiamo… Ascoltaci, Signore!