Messa unita alla processione
In santa Croce viene celebrata alle 10:30, preceduta dalla benedizione degli ulivi in piazza Ferravilla alle 10:15.
La liturgia di questa messa, molto dissonante rispetto a tutte le altre, già orientate decisamente alla Settimana di Passione, hanno lo scopo di non farci dimenticare che l’arrivo di Gesù a Gerusalemme avviene in un momento in cui, specialmente dopo il miracolo di Lazzaro, Gesù è visto come colui che “viene nel nome del Signore” e come tale accolto con un concorso di popolo osannante. Il che, in un certo modo, fa riflettere seriamente sulle ragioni per le quali le autorità del tempo – tanto religiose, il Sinedrio, quanto le politiche, i Romani – intervennero poi per condannare e uccidere Gesù.
La scelta dei brani è molto chiara: innanzitutto, la perfetta corrispondenza fra la visione profetica e la realtà poi vissuta da Gesù (il che si ripete anche nelle altre letture di quella domenica), mentre san Paolo ci narra come la primissima comunità cristiana avesse ben chiara la vera ‘divinità’ del Signore, “immagine del Dio invisibile”, la consistenza reale della sua “risurrezione” dalla morte dalla quale viene la nostra vita di fede, e infine il suo ruolo di vero e unico “capo della Chiesa”.
Lettura del profeta Zaccaria (9, 9-10)
Così dice il Signore Dio: «Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d’asina. Farà sparire il carro da guerra da Èfraim e il cavallo da Gerusalemme, l’arco di guerra sarà spezzato, annuncerà la pace alle nazioni, il suo dominio sarà da mare a mare e dal Fiume fino ai confini della terra».
Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi (9, 9-10)
Fratelli, Cristo è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono. Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa. Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose. È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni (12, 12-16)
La grande folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!». Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: «Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto su un puledro d’asina». I suoi discepoli sul momento non compresero queste cose; ma, quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che di lui erano state scritte queste cose e che a lui essi le avevano fatte.
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Le parole di san Paolo dicono chiaramente che fondamento della nostra Chiesa è il Signore Gesù. A lui dunque la affidiamo insieme al nostro papa Francesco, perché possa guidarla nel cammino difficile del tempo in cui viviamo. E per questo con forza ti preghiamo… Salvaci Signore!
La grande folla, prese dei rami di palma e uscì incontro a Gesù.
Signore, in questo mondo scosso da guerre e incertezze per il futuro, la nostra Comunità, stringendo tra le mani i rami di ulivo benedetto, vuole indicare che crede in te come solo artefice di una vera pace. E perché il tuo Spirito ci indichi la strada, ti preghiamo con tutto il cuore: Salvaci, Signore!
Non temere, figlia di Sion!
Signore, aiutami a seguirti mentre entri a Gerusalemme per farci comprendere che cosa significa amare come tu ci ami. Aiutami anche a camminare “tenendo fisso lo sguardo” su di te, per essere capace di diventare portatore di pace. Per questo ti preghiamo… Salvaci, Signore!
L’arco di guerra sarà spezzato, annuncerà la pace tra i popoli…
Signore, questo Anno di grazia possa far comprendere a chi non sa rinunciare alla ricchezza e a ciò che rivela potenza e forza che solo il tuo Amore vince su ogni cosa. Ti preghiamo con tutto il cuore… Salvaci, Signore!