13 aprile – Domenica delle Palme

Messa del giorno
In santa Croce viene celebrata Sabato alle 18:30, e Domenica alle 9:00, 12:00 e 18:30.

Le letture della domenica detta “delle palme” – tolta la messa processionale – sono già una introduzione alla Settimana Santa o della Passione, con la quale fuggono da cerniera. Tutte però in modo particolare, iniziando dal bellissimo quadro familiare di un Gesù che sembra cercare un ultimo momento di serenità da vivere con gli amici di Betania: Lazzaro, Marta e Maria. Marta come sempre serve in modo pratico, e nuovamente Maria centra la sua attenzione sul Maestro, quasi profeticamente anticipando quanto sta per accadere. Ne avrà avuto sentore Maria? La domanda rimane ‘sospesa’, ma a noi, discepoli di oggi, resta da meditare su questo profumo speciale che “invade la casa” quando Gesù é presente, e insieme sulle sue parole sui poveri, consegnati a ogni generazione a venire…

Quello di Isaia è un brano notissimo, drammatico, ma anche utilissimo perché la sua visione è quella che ha consentito, e consente a ogni generazione, di immedesimarsi nell’esperienza dolorosa di un Gesù “schiacciato per le iniquità” del mondo: cioè nostre. Quanto a san Paolo, egli chiama la sua comunità a contemplare il sacrificio di Gesù e, guardando a lui, a non “perdersi d’animo” nelle difficoltà… Che sempre ci sono state, ci sono, e ci saranno.


Lettura del profeta Isaia (52, 13 – 53, 12) 
Così dice il Signore Dio: «Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. Come molti si stupirono di lui – tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto…, così si meraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca… Chi avrebbe creduto al nostro annuncio?… Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità… per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada,,. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca…per la colpa del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca… Perciò io gli darò in premio le moltitudini…è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli». 

Lettera agli Ebrei (12, 1b-3)
Fratelli, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (11, 55 – 12, 11)
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?». Intanto i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo denunciasse, perché potessero arrestarlo. Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me». Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Per le sue piaghe noi siamo stati guariti. 
Signore Gesù, aiuta la nostra Chiesa ad affrontare le sfide e i pericoli di oggi guardando al Crocifisso, e mettendo nelle tue mani il futuro suo e del nostro mondo. Quante piaghe da guarire, Signore! E per l’aiuto del tuo Spirito con forza ti preghiamo… Salvaci, Signore!

E tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo …
Quando siamo aperti e rispettosi, attenti a non ferire, anche senza volerlo, i sentimenti di chi incontriamo; quando serviamo in silenzio e umiltà: allora il profumo della carità riempie la casa che ci accoglie. Aiutaci, Signore, a crescere nel nostro cammino di Comunità. Per questo ti preghiamo… Salvaci, Signore!

Signore, in te mi rifugio.
Signore, mi abbandono a te per imparare ad accogliere i tuoi doni, e meglio comprendere che tutto ciò che ho, l’ho ricevuto. Insegnami a ringraziare per questo, e a donare agli altri lo stesso spirito di gratuità che ho ricevuto da te. Per questo ti preghiamo… Salvaci, Signore!

 I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me.
Signore, con queste parole, ci inviti ad avere attenzione verso chi vive in povertà riconoscendoli come segno della tua presenza tra noi. Aiutaci a trovare e percorrere vie di accoglienza e solidarietà per aiutarli senza calpestare la loro dignità. Per questo ti preghiamo… Salvaci, Signore!