Queste letture ci conducono a un ambiente ebraico, ma dicono qualcosa di importante anche a noi. Nel vangelo, Gesù pone il problema ai Giudei che lo contestavano. Come mai non ‘possono’ credergli, nonostante tutti i segni che accompagnavano la sua predicazione itinerante? E oggi: come mai facciamo così fatica a credere? Anche oggi nessuno può “udire la voce di Dio” o “vederne il volto”. Però abbiamo una “tradizione” convincente: le Scritture. L’Antico Testamento per Israele; l’Antico e il Nuovo per noi.
Gli ebrei contemporanei di Gesù contrapponevano dunque i personaggi che avevano scritto la storia di Israele nelle “Scritture” – qui Abramo e Mosè – a questo Rabbi che si diceva Figlio di Dio, ma violava il sabato (aveva appena guarito il paralitico di Betsaida), imprecava contro una fede ipocrita e pareva insomma bestemmiare. “Scrutavano le Scritture” e si sentivano a posto, nota Gesù. Eppure, tutta la tradizione profetica aveva chiaramente indicato la visione di un Redentore, Servo sofferente, Figlio dell’Uomo, Messia inviato per il riscatto di tutti… Del resto, il brano di Isaia dice ben chiaramente che –sì- Mosè aveva fatto grandi cose, e pure Abramo, ma chi aveva guidato il popolo, era “il nostro Padre”, il “nostro Redentore”: solo e soltanto Dio.
San Paolo lo ribadisce. Mosè è stato un grande “servitore”, ma Gesù è il “Figlio” costruttore della “casa”, che poi siamo noi credenti, cui lo Spirito ha regalato una nuova “libertà e speranza”.
Ma non senza la nostra volontà! Perché le parole di Gesù ai suoi interlocutori sono valide anche per noi oggi. Anche noi – come si vede ogni giorno – siamo spesso disposti a dare fiducia a chi “viene nel proprio nome” promettendoci chissà che, negandola a chi chiede di fare ‘fatica’… “Ma voi non volete venire a me per avere vita”: ecco occorre infatti “volere” cercare la via della “vita” che Gesù offre con il suo insegnamento, il suo esempio, e una offerta di sè che ci chiede di seguirlo con coraggio. Lo diciamo a ogni messa: “in memoria di me”…
Letture sul sito della Diocesi: chiesadimilano.it/?p=468316
Lettura del profeta Isaia (63, 7-1)
Isaia parlò, dicendo: «Voglio ricordare i benefici del Signore, le glorie del Signore, quanto egli ha fatto per noi. Egli è grande in bontà per la casa d’Israele… Disse: “Certo, essi sono il mio popolo, figli che non deluderanno”, e fu per loro un salvatore in tutte le loro tribolazioni… egli stesso li ha salvati; … li ha riscattati, li ha sollevati e portati su di sé… Ma essi si ribellarono e contristarono il suo santo spirito. Egli perciò divenne loro nemico e mosse loro guerra. Allora si ricordarono dei giorni antichi, di Mosè suo servo. Dov’è colui che lo fece salire dal mare? Dov’è colui che gli pose nell’intimo il suo santo spirito…, che divise le acque davanti a loro acquistandosi un nome eterno, che li fece avanzare tra i flutti come un cavallo nella steppa? … Così tu conducesti il tuo popolo… Non forzarti all’insensibilità, perché tu sei nostro padre… Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore. Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi».
Lettera agli Ebrei (3, 1-6)
Fratelli santi, voi che siete partecipi di una vocazione celeste, prestate attenzione a Gesù, l’apostolo e sommo sacerdote della fede che noi professiamo, il quale è degno di fede… come lo fu anche Mosè in tutta la sua casa. Ma, in confronto a Mosè, egli è stato giudicato degno di una gloria tanto maggiore quanto l’onore del costruttore della casa supera quello della casa stessa. Ogni casa infatti viene costruita da qualcuno; ma colui che ha costruito tutto è Dio. In verità di Mosè fu degno fede in tutta la sua casa come servitore, per dare testimonianza di ciò che doveva essere annunciato più tardi. Cristo, invece, lo fu come figlio, posto sopra la sua casa. E la sua casa siamo noi, se conserviamo la libertà e la speranza di cui ci vantiamo.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni (5, 37-47)
Il Signore Gesù disse: «Anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Tu Signore sei nostro Padre, da sempre ti chiami nostro redentore.
Signore, ricorda alla Chiesa – e quindi a tutti noi – che è necessario ascoltare la Parola non solo per uno studio fine a se stesso, ma per mettersi in cammino sui sentieri nuovi che Cristo ci ha indicato, costruendo un ‘angolo’ del tuo Regno anche in un mondo che pare non voler ascoltare, e aver dimenticato che solo in te c’è salvezza. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
La sua casa siamo noi se conserviamo la libertà e la speranza.
Signore, queste parole ricordino alla nostra Comunità che, se custodiamo la tua presenza nella nostra vita, salviamo insieme libertà e speranza, perché tu costruisci la tua casa là dove ci sono uomini e donne che si fanno annunciatori del tuo Amore. Per questo ti preghiamo…. Ascoltaci, Signore!
Perché, Signore ci lasci vagare lontano dalle tue vie?
Signore, ci guardiamo intorno: il mondo sta cambiando rapidamente e ci sentiamo in crisi. La tua “via della vita” chiede una scelta precisa, non sempre capita. Ma è il tuo Spirito a darci la capacità di affrontare difficoltà e delusioni. E per questo aiuto ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Voi scrutate le scritture pensando di avere in esse la vita eterna.
È più facile nascondersi dietro una legge e sue regole, che lasciarsi interpellare dalla tua Parola, Signore. La tua grazia ci guidi nel seguire il nostro Maestro nel cammino di conversione che ci ha indicato. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!