12 marzo – Terza Domenica di Quaresima, di Abramo

Centrale in tutte tre le letture, anche se in modo diverso, è il tema della ‘alleanza’. Difficile fin dall’inizio, perché  se Dio è sempre ‘fedele’, non così l’uomo: iniziando da Adamo ed Eva. Nel brano di Esodo, infatti, siamo al secondo tentativo: le prime tavole erano state “spezzate”. Dio ci riprova, proclamando di essere un “Dio misericordioso e pietoso”, anche se severo.

Una alleanza dunque con un popolo: Israele. Ma all’inizio, non era stato così. Prima di tutto troviamo infatti la figura di Abram, poi Abramo, semplicemente un uomo che aveva saputo guardato le stelle del cielo e aveva avuto fiducia in questo Dio, misterioso ma vicino, tanto da chiudere del tutto con la vita precedente e incamminarsi verso una strada ignota.  Diventando così il ‘prototipo’ del credente “in cui saranno benedette tutte le nazioni”: tutte! (Paolo).

Come si comprende dal vangelo, il passaggio a ritroso, da Israele ad Abramo, simbolo di ogni ‘cercatore di Dio’, non è però facile. E questo in ogni epoca. Perché da sempre le ‘chiese’ portano con sé il rischio di una struttura pesante. La Torà -la Legge contro cui si scaglia Gesù e poi duramente anche Saulo divenuto Paolo-, ma pure ai tempi nostri una organizzazione anche di potere che, contando soprattutto su ‘regole’, soffoca la “verità” di una vita in cui sia lo Spirito a guidare il credente e la comunità di fede. Tutto il lungo e drammatico racconto di Giovanni ruota non a caso attorno al tema della verità, una verità che rende “liberi”: Gesù stesso, e ora -tempo della Chiesa-attraverso lo Spirito. Uno scontro durissimo in cui sono ‘schierati’ da una parte “il diavolo” -con l’accusa a Gesù di essere lui stesso “indemoniato”- e dall’altra la ‘verità divina’  del Cristo: “prima che Abramo fosse Io Sono”.

Una riflessione che coinvolge anche noi oggi nella fede.


Lettura del libro dell’Esodo (34, 1-10)
Il Signore disse a Mosè: «Taglia due tavole di pietra come le prime… che hai spezzato. Tieniti pronto per domani mattina: domani mattina salirai sul monte Sinai e rimarrai lassù per me in cima al monte. Nessuno salga con te…». Mosè tagliò due tavole di pietra come le prime; si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato… Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui… proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà, che conserva il suo amore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione… fino alla terza e alla quarta generazione». Mosè si curvò in fretta fino a terra e… disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità». Il Signore disse: «Ecco, io stabilisco un’alleanza: in presenza di tutto il tuo popolo io farò meraviglie…tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l’opera del Signore».

Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (3, 6-14)
Fratelli, come Abramo «ebbe fede in Dio e gli fu accreditato come giustizia», riconoscete dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede. E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato i pagani per la fede, preannunciò ad Abramo: «In te saranno benedette tutte le nazioni»… Quelli invece che si richiamano alle opere della Legge stanno sotto la maledizione, poiché sta scritto…E che nessuno sia giustificato davanti a Dio per la Legge risulta dal fatto che «il giusto per fede vivrà». Ma la Legge non si basa sulla fede… Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della Legge, diventando lui stesso maledizione per noi, poiché sta scritto: «Maledetto chi è appeso al legno», perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse ai pagani e noi, mediante la fede, ricevessimo la promessa dello Spirito.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (8, 31-59)
Il Signore Gesù disse ai Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato… So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre…Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio?… Voi avete per padre il diavolo… Egli era omicida fin da principio… Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me… non credete, perché dico la verità…  Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non ascoltate: perché non siete da Dio». Gli risposero i Giudei: «Non abbiamo forse ragione di dire che tu sei un Samaritano e un indemoniato?». Rispose Gesù: «Io non sono indemoniato: io onoro il Padre mio…In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «…Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco… e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi.
Signore, aiuta la Chiesa a essere generosa e solidale mediatrice della tua misericordia, perché tutti possano sentirsi accolti dal tuo perdono e imparare, così, a perdonare a loro volta. Ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli.
Signore, il fondamento su cui vive la nostra comunità sia la Parola. Donaci la volontà e la capacità di ascoltarla, accoglierla, custodirla: e di esserle fedele, per conquistare quella libertà che solo tu ci puoi dare. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio?
E’ un grande dono, Signore, essere istruiti e protetti dall’ascolto della tua Parola!  Solo tu ci aiuti a comprendere quella “verità” capace di “liberarci” da una vita superficiale ed egoistica. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Molte volte li aveva liberati, eppure si ostinarono nei loro progetti. 
Signore, quante volte sei venuto in soccorso a questa umanità! Aiutaci a cambiare, perché, seguendo i tuoi insegnamenti, possa prevalere in noi il desiderio del bene comune. E perché il tuo Spirito illumini e orienti le scelte di chi è chiamato a governare i popoli, e nel mondo regni la pace, con forza ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!