Siamo al momento finale della vita terrena di Gesù, momento cruciale che la liturgia ci fa ‘vivere’ in modi diversi. Nella narrazione di Luca, siamo ancora nella ‘stanza superiore’, quella dell’ultima cena, in cui gli undici continuavano a ritrovarsi dopo che i discepoli di Emmaus erano tornati velocemente a Gerusalemme, per raccontare la loro avventura e fugare tutti le possibili perplessità circa la risurrezione del Maestro. E il Signore in persona appare loro, per mostrare che risurrezione ha una sua vera e concreta corporeità. Quindi, per l’ultima volta, insieme vengono condotti fuori Gerusalemme e non a caso verso Betania, luogo di amicizia, vita comune, serenità. E proprio qui avviene l’addio…
E la narrazione di Atti, sempre di Luca inizia proprio da qui. Da questo piccolo gruppo di discepoli che ancora non hanno molto capito cosa stavano vivendo. Ma ai quali, proprio per questo, il Signore promette una presenza diversa ma non meno importante, che sarà appunto quella dello Spirito: il ‘suo’ Spirito. E la vita della Chiesa -la ‘nostra’ quindi- inizia così: con il rimprovero degli angeli che spronano gli sbigottiti discepoli a tornare alla vita concreta, abbandonando il Monte degli Ulivi -luogo di dolore, solitudine e ‘tradimento’- per stare questa volta molto ben svegli e ricuperare le forze spezzando il pane, nella certezza che, come dice Paolo, l’ascensione di Gesù ha portati ai discepoli di ogni tempo – e dunque anche a noi – i “doni -cioè i carismi- necessari perché la comunità dei fedeli possa crescere e andare avanti…
Lettura degli Atti degli Apostoli (1, 6-13a)
Quelli che erano con lui domandavano a Gesù: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra». Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo». Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi.
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (4, 7-13)
Fratelli, a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto: «Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini». Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.
Lettura del Vangelo secondo Luca (24, 36b-53)
Il Signore Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
Nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati.
Signore, nel giorno dell’Ascensione di Gesù, non dobbiamo limitarci a guardare il cielo, perché il mandato che tuo Figlio ha lasciato alla Chiesa è portare la sua Parola di salvezza nel mondo, e viverla ogni giorno. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni.
Signore, la nostra Comunità prega per i suoi 57 ragazzi confermati nella fede con il sacramento della Cresima. Lo Spirito Santo apra loro la mente per comprendere sempre più la Parola di Gesù, e doni a tutti -ragazzi, famiglie e comunità- il coraggio e la forza per testimoniarla e viverla insieme. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?
Signore, come hai chiesto ai tuoi discepoli “Perché siete turbati”, così sento la tua voce che interpella anche me nel mio cammino. Aiutami a fidarmi del tuo disegno su di me, anche quando non vedo chiaramente la strada, e a difendere la fede che mi hai donato. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Il Signore Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
Signore, concedi la pace a tutti i Paesi coinvolti nelle guerre. Libera il cuore di chi causa e sostiene i conflitti dalla brama di potere, menzogna, violenza. E genera in tutti noi la speranza e la volontà di costruire la pace, perché diventi possibile vivere da buoni fratelli, come tu ci vuoi. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!