11 dicembre – Quinta Domenica d’Avvento

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Il Precursore

Ci avviciniamo al Natale e cresce, anche in queste letture, l’attesa di un evento che, nella sua grande semplicità, nasconderà un evento destinato a cambiare molte cose: dal calendario alla storia stessa dell’umanità. Una attesa che viene da molto lontano, da Michea, un profeta dell’VIII secolo, che parla di un villaggio sconosciuto a tutti, Betlemme, e da un messaggero che precederà chi è destinato a prendere in mano le sorti di Israele.

E l’apostolo Giovanni lo vede incarnato in Giovanni Battista, scelto dare testimonianza alla “luce” di questo “Figlio unigenito” destinato a rivelarci finalmente un Dio Padre, altrimenti impossibile da conoscere.

A san Paolo il compito di farcene comprendere, e dunque anche vivere, la ricaduta liberatoria. Essendo divenuti in Gesù “figli di Dio”, “c’è più Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina” perché tutti “uno in Cristo Gesù”.


Lettura del profeta Michea (Mi 5, 1; Ml 3, 1-5a. 6-7b)
Così dice il Signore Dio: «E tu, Betlemme di Èfrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall’antichità, dai giorni più remoti. Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti. Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia. Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani. Io mi accosterò a voi per il giudizio e sarò un testimone pronto. Io sono il Signore, non cambio; voi, figli di Giacobbe, non siete ancora al termine. Fin dai tempi dei vostri padri vi siete allontanati dai miei precetti, non li avete osservati. Tornate a me e io tornerò a voi, dice il Signore degli eserciti».

Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (3, 23-28)
Fratelli, prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la Legge è stata per noi un pedagogo, fino a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede. Sopraggiunta la fede, non siamo più sotto un pedagogo. Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (1, 6-8. 15-18)
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Giovanni proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Signore, alla tua Chiesa è affidata la medesima profezia del Battista. Fa che come lui sia sempre   capace di rendere testimonianza a quella luce – la tua – che illumina ogni uomo e ogni storia.  Per questo ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!

Non c’è giudeo né greco, non c’è schiavo né libero, non c’è maschio né femmina, perché voi tutti siete uno in Cristo. 
Signore, aiuta ciascuno nella nostra Comunità a superare le differenze e valorizzare l’unicità che ci distingue, per diventare in questa ‘libertà’ un cuor solo e un’anima sola nel testimoniare la nostra fede in Cristo. Per questo ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!

Dio nessuno lo ha mai visto.
Ma tu, Gesù, Dio incarnato proprio per questo, ce ne hai rivelato il volto di Padre amorevole e misericordioso. Signore, il tuo Spirito ci aiuti a vivere ogni giorno la Parola che ci hai consegnato. Per questo ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!

Tornate a me e io tornerò a voi
Signore, quante volte, interrogandoci davanti al male che vediamo intorno a noi, ci domandiamo: “Perché il Signore permette questo?”. Aiutaci a ricordare sempre che il male del mondo dipende solo dalle nostre scelte e potremo di nuovo vedere la luce se sapremo sceglierete te, luce per la nostra vita. Per questo ti preghiamo… Vieni, Signore Gesù!