11 agosto – Dodicesima Domenica dopo Pentecoste

Da quando l’umanità esiste ci sono state guerre, persecuzioni, sofferenza, morte. Da sempre infatti esiste il ‘male’, e da sempre Dio cerca di raddrizzare i cammini sbiechi degli uomini. Molto spesso invano. Tuttavia, Dio non dimentica mai le sue creature: e, in tal modo, la storia umana incontra sempre, nonostante tutto, la possibilità di ricominciare.

Poi, certo, il Signore non è un ‘mago’ che dall’altro dirige i pupi di un teatrino. Il Signore si è incarnato, ha vissuto pienamente fra noi. Parlato, accompagnato, testimoniato, dato segni straordinari e, alla fine, inviato i suoi discepoli chiedendo loro di seguirlo con lo stesso stile di sobrietà, povertà, e inclusione, per portare a tutti la ‘buona notizia’ di una speranza che parla gratuitamente del bene, della vita, e del domani: promesso da un Dio che, come dice Paolo, ha “rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti”.

Oggi – e proprio nelle pesanti difficoltà di questo nostro tempo – questo è il compito che tocca a tutti noi. Singolarmente e come comunità di fedeli e cittadini: esattamente come il Papa e il nostro Vescovo Mario non perdono occasione per ricordarci…


Lettura del profeta Geremia (25, 1-13)
Questa parola fu rivolta a Geremia per tutto il popolo di Giuda nel quarto anno del regno di Ioiakìm, figlio di Giosia, re di Giuda, cioè nel primo anno del regno di Nabucodònosor, re di Babilonia… «Dall’anno tredicesimo del regno di Giosia, figlio di Amon, re di Giuda, fino ad oggi sono ventitré anni che mi è stata rivolta la parola del Signore e io ho parlato a voi con premura e insistenza, ma voi non avete ascoltato. Il Signore vi ha inviato con assidua premura tutti i suoi servi, i profeti, ma voi non avete ascoltato e non avete prestato orecchio per ascoltare quando vi diceva: “Ognuno abbandoni la sua condotta perversa e le sue opere malvagie…Non seguite altri dèi per servirli e adorarli e non provocatemi con le opere delle vostre mani e io non vi farò del male…Per questo dice il Signore degli eserciti: Poiché non avete ascoltato le mie parole, ecco, manderò a prendere tutte le tribù del settentrione – oracolo del Signore – e Nabucodònosor re di Babilonia, mio servo, e li farò venire contro questo paese, contro i suoi abitanti e contro tutte le nazioni confinanti… Farò cessare in mezzo a loro i canti di gioia e di allegria, il canto dello sposo e della sposa, il rumore della mola e il lume della lampada…Quando saranno compiuti i settanta anni, punirò per i loro delitti il re di Babilonia e quel popolo – oracolo del Signore –, punirò il paese dei Caldei e lo ridurrò a una desolazione perenne…».

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (11, 25-32)
Non voglio che ignoriate, fratelli, questo mistero, perché non siate presuntuosi: l’ostinazione di una parte d’Israele è in atto fino a quando non saranno entrate tutte quante le genti. Allora tutto Israele sarà salvo, come sta scritto: «Da Sion uscirà il liberatore, egli toglierà l’empietà da Giacobbe. Sarà questa la mia alleanza con loro quando distruggerò i loro peccati». Quanto al Vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto alla scelta di Dio, essi sono amati, a causa dei padri, infatti i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia a motivo della loro disobbedienza, così anch’essi ora sono diventati disobbedienti a motivo della misericordia da voi ricevuta, perché anch’essi ottengano misericordia. Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti!

Lettura del Vangelo secondo Matteo (10, 5b-15)
Il Signore Gesù inviò i Dodici, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino.
Signore Gesù: oggi preghiamo per la nostra Chiesa cattolica che in ottobre chiuderà un Sinodo universale destinato a cambiare molte cose. E lo facciamo proprio con queste tue impegnative parole: che indicano un cammino, parlano di una testimonianza, aprendo sempre e per tutti un orizzonte di speranza. Per l’aiuto indispensabile del tuo Spirito, con forza ti preghiamo…Ascoltaci, Padre buono!

Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
Signore, nella nostra Comunità, come in ogni altro luogo dell’universo, soffia lo Spirito che ci trasmette i tuoi doni. Gratuitamente, ma con un fine: che sappiamo farne buon uso -e con la stessa gratuità- per tutti coloro che sono intorno a noi e hanno bisogno di noi. Perché sappiamo viverli con generosità e fede ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!

Come cantate i canti del Signore in terra straniera.
Signore, oggi ci rivolgiamo a te ricordando le parole stesse del salmista. Nei momenti di sconforto e lontananza, quando le speranze sembrano svanire, è difficile trovare voce per cantare le tue lodi. I nostri canti e preghiere risuonino però sempre, non solo nella terra ‘straniera’ dello sconforto, ma anche nei momenti di pace e gioia, testimoniando la tua bontà e misericordia. Per questo ti preghiamo…. Ascoltaci, Padre buono!

Il Signore vi ha inviato con assidua premura i suoi profeti, ma voi non avete ascoltato.
Signore, aiuta l’umanità intera -e in particolare coloro che hanno il potere di decidere- a riconoscere, in mezzo all’assordante fragore delle voci vane e false che riempiono il nostro mondo, la parola di Cristo e di coloro cui hai dato il potere di tramandarla, perché possiamo ritrovare tutti la via della vera pace. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Padre buono!