1 gennaio – Ottava del Natale del Signore

Circoncisione del Signore

Gesù dunque è nato. Un bimbo come tutti, anche se subito accompagnato da eventi extra-ordinari. Ma certamente autenticamente umano, piccolo e totalmente indifeso come ogni neonato: e come ogni piccolo ebreo circonciso. Facciamo fatica a capirlo razionalmente: eppure sono i primi giorni di quel lunghissimo periodo di vita -30 anni circa- durante il quale di Gesù non sappiamo quasi nulla (con l’eccezione dell’episodio di Nazaret che leggeremo domenica prossima).

E san Paolo ne spiega molto bene il motivo. Gesù è Dio, ma un Dio davvero incarnato “dall’aspetto riconosciuto come uomo”, che aveva consapevolmente rinunciato “al privilegio di essere come Dio”, umiliandosi per obbedienza “fino alla morte: e a una morte di croce!”.

E questo per portare al mondo la benedizione di Dio, il suo perdono: e la sua “pace”. Oggi, giornata mondiale della pace, la nostra preghiera possa giungere al Signore forte da ogni parte di questo mondo pieno di egoismi che diventano guerre senza fine, distruzioni quotidiane, violenza, dolore, morte…


Lettura del libro dei Numeri (6, 22-27)
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro: Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”. Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».

Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi (2, 5-11)
Fratelli, abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.

Lettura del Vangelo secondo Luca (2, 18-21)
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.


TE DEUM 31 DICEMBRE 2024 E CELEBRAZIONI PRIMO GENNAIO 2025

Signore Gesù, 
alla fine di un anno che non ha mancato di essere anche questa volta molto difficile 
vogliamo però ringraziarti
per i giorni felici, ma anche per quelli problematici e tristi in cui sei stato comunque sempre vicino alla nostra ComunitĂ .

In particolare:

  • grazie per i tanti bambini che in questo territorio sono nati, e per i 33 che sono stati battezzati davanti a questa ComunitĂ , arricchendola di nuove vite: grazie perchĂ© ci donano il tuo sorriso!
  • grazie per le 12 coppie che si sono preparate al sacramento del matrimonio, e per le 5 che l’hanno giĂ  celebrato: grazie perchĂ© mostrano di credere nel futuro e affidano a te la loro famiglia!
  • grazie per i piccoli e meno piccoli che stanno crescendo nella fede, in particolare per i 75 che per la prima volta hanno partecipato alla mensa eucaristica, e per i 57 che hanno confermato personalmente i loro voti battesimali nella cresima!
  • grazie, infine, per i nostri anziani che non perdono la speranza del domani, e ci insegnano come sopportare con pazienza cristiana isolamento e malattia, e come prepararsi all’ultimo traguardo con la serenitĂ  di chi si abbandona a te.

Ricordiamo con speciale affetto, insieme ai loro familiari, i 76 fratelli e sorelle di cui abbiamo celebrato il funerale.

Signore GesĂą, grazie per tutti questi doni.
Ti affidiamo la nostra bella ComunitĂ  e, insieme a lei, tutti quelli che vivono in questo territorio.
Benedicici e accompagnaci tutti, continuando a illuminare il nostro cammino nell’accoglienza, nella fraternità, e soprattutto nella pace, sapendo che è appena iniziato l’anno giubilare che ci chiede di convertirci per diventare tutti  “pellegrini di speranza”.