1 aprile – Giovedì della Settimana Autentica

Celebrazione vespertina nella cena del Signore

Siamo giunti al cuore della nostra fede: l’Ultima Cena, fondazione stessa della Chiesa. La liturgia normalmente inizia dalla lavanda dei piedi degli apostoli, che per ovvi motivi quest’anno non ci sarà, e appartiene alla ‘narrazione’ del vangelo di Giovanni. Un momento però di grande significato in cui Gesù in persona indica che la Chiesa, in quel momento costituita dai Dodici, deve essere basata sul “servizio” (la Chiesa del “grembiule”, come diceva Tonino Bello!) e sentire l’esempio del Maestro come la sua precisa identità.

Qui invece siamo alla Pasqua ebraica: Gesù sceglie un luogo ‘in prestito’, e svela il tradimento: il che non ferma la sua libera – e dolorosa – “offerta del corpo e del sangue”: anche allo stesso Giuda… La cena finisce nella ‘notte’ più cupa… Gesù prega intensamente e chiede di ‘vegliare’ con lui, ma inutilmente. Viene arrestato e i suoi fuggono via… Da Caifa, un interrogatorio farsa, come infiniti altri nella storia umana, che si chiude con il triplice, amarissimo, rinnegamento di Pietro. Anche oggi Gesù ci chiede di “vegliare” con lui e di non rinnegarlo: e ci sono tanti modi per farlo…

San Paolo, che parla a nome di una comunità ecclesiale ormai costituita, fa molto pensare anche a questi ‘tradimenti’. Certo, per noi l’eucaristia è da tempo immemorabile un’ostia: tuttavia recitare la formula della consacrazione – quel “fate questo in memoria di me”- deve essere un serio atto impegnativo, perché non diventi per noi una “condanna”.

Il bellissimo testo di Giona, con la sua permanenza di “tre giorni” nel ventre della balena e la sua ‘simbolica risurrezione’, porta a un paragone con la vicenda di Gesù. Ma anche a un contrappunto: perché lui, al contrario, all’inizio, aveva cercato in tutti i modi di sfuggire alla chiamata di Dio…


Letture sul sito della Diocesi: https://www.chiesadimilano.it/?p=447671

Lettura del profeta Giona (1,1-3,5.10)

Fu rivolta a Giona questa parola del Signore: «Àlzati, va’ a Ninive, la grande città, e in essa proclama che la loro malvagità è salita fino a me». Giona invece si mise in cammino per fuggire a Tarsis, lontano dal Signore. Scese a Giaffa, dove… s’imbarcò… per Tarsis, lontano dal Signore. Ma il Signore scatenò sul mare un forte vento e vi fu in mare una tempesta grande. I marinai… dissero fra di loro: «Venite, tiriamo a sorte per sapere chi ci abbia causato questa sciagura»…La sorte cadde su Giona…. Egli disse loro: «Prendetemi e gettatemi in mare e si calmerà il mare che ora è contro di voi, perché io so che questa grande tempesta vi ho colto per causa mia»…Presero Giona e lo gettarono in mare e il mare placò la sua furiaGiona restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, suo Dio «Nella mia angoscia ho invocato il Signore ed egli mi ha risposto; dal profondo degli inferi ho gridato e…tu hai fatto risalire dalla fossa la mia vita, Signore, mio Dio…la salvezza viene dal Signore». E il Signore parlò al pesce ed esso rigettò Giona sulla spiaggia. Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: «Àlzati, va’ a Ninive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore…I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno… Dio vide… che si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.


Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (11,20-34)

Fratelli, quando vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore. Ciascuno infatti, quando siete a tavola, comincia a prendere il proprio pasto e così uno ha fame, l’altro è ubriaco… In questo non vi lodo! Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga. Perciò chiunque… mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri


PASSIONE DEL NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO SECONDO MATTEO 

Mt 26,17-75

Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli… prepararono la Pasqua… Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà… Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io? ». Gli rispose. «Tu l’hai detto»…Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e disse: «Prendete, mangiate: questo è il mio corpo». Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati…Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Allora Gesù disse: «Questa notte per tutti voi sarò motivo di scandalo…».E Pietro: «Io non mi scandalizzerò mai». Gli disse Gesù: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte»…

Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse…: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!». Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora? Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Si allontanò una seconda volta e pregò dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà»… poi pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole…

Ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo… Subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono…Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono.

Quelli che avevano arrestato Gesù lo condussero dal sommo sacerdote Caifa,.. Pietro intanto lo aveva seguito, da lontano, fino al palazzo del sommo sacerdote…I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianza contro Gesù, per metterlo a morte; ma non la trovarono, sebbene si fossero presentati molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: «Costui ha dichiarato: “Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni”». Il sommo sacerdote si alzò e gli disse: «Non rispondi nulla?»… «Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio». «Tu l’hai detto – gli rispose Gesù» Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato!… E’ reo di morte”… Allora gli sputarono in faccia e lo percossero; altri lo schiaffeggiarono, dicendo «Fa’ il profeta…Chi è che ti ha colpito?».

Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una giovane serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». Ma egli negò davanti a tutti: «Non capisco che cosa dici». Mentre usciva verso l’atrio, lo vide un’altra serva e disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno». Ma egli negò di nuovo… Dopo un poco, i presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «È vero, anche tu sei uno di loro: infatti il tuo accento ti tradisce!». Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell’uomo!». E subito un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola di Gesù, che aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Farò la Pasqua da te con i miei discepoli.

Signore, la Chiesa sappia ricordarci oggi, alla viglia della Passione, che sei morto in croce per tutti e per ciascuno, e a tutti chiedi la responsabilità di accoglierti nelle nostre case e nelle nostre comunità per fare della Pasqua l’inizio di un condiviso cammino di conversione. Per questo Ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri…

Oggi, queste parole sono rivolte a noi. Signore, chiediamo l’aiuto del tuo Spirito, perché, ogni volta che come Comunità ci riuniamo intorno alla tua mensa, possiamo davvero aspettarci gli uni gli altri: solo insieme, infatti, la nostra fede e la nostra testimonianza potrà essere credibile ed efficace. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Nella mia angoscia ho invocato il Signore, ed egli mi ha risposto.

In un momento drammatico, Giona invoca il Signore: e il Signore lo esaudisce, restituendolo alla vita. Il profeta ci insegna come anche nelle difficoltà più gravi, sempre Dio ci sia vicino e, sempre, ci apra una via di salvezza. Per questo lo ringraziamo e preghiamo… Ascoltaci, Signore!

I cittadini di Ninive vestirono il sacco. Dio vide le loro opere.

Quanto il mondo di oggi ha bisogno di una grande conversione! Signore, aiuta l’umanità a liberarsi da egoismi, eccessi, superficialità, odio, e ogni discriminazione, per abbracciare la logica di un Amore che opera solo per il bene. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!