Questa settimana, le letture ci invitano a porci una domanda cruciale: dove trovare, incontrare, pregare, il Signore? Domanda di sempre anche questa: dal primo millennio prima di Cristo, a Gesù, all’inizio dell’epoca cristiana, a noi oggi. Con risposte diversificate. Nel I Libro dei Re, Davide e poi Salomone si pongono in problema di dargli un posto di riguardo: un Tempio -il primo- a un Dio che sino a quel momento aveva, in verità, preferito una ‘tenda’. A Davide, infatti, che voleva costruirgli una dimora ‘seria’, Dio risponde ‘rimproverandolo’: “Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele!”. Ci riuscirà suo figlio, Salomone, come leggiamo. Una costruzione bellissima, in cui c’è però solo l’essenziale –le “Tavole dell’Alleanza-, e in cui prende dimora la “gloria” di Dio, più che il peso dei sacerdoti presenti…
Ma, è pensabile ‘costringere’ Dio in un luogo?
Viene in mente la domanda fatta dalla samaritana a Gesù sul luogo dove “adorare” Dio: l’Oreb, il Monte di Dio, o Gerusalemme, cioè il Tempio? Ma la risposta del Signore –“viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità”- trova una eco precisa in Paolo: “noi siamo il tempio del Dio vivente”. Questo è infatti la novità e la libertà donata dallo Spirito a ogni cristiano.
E il Tempio? C’è ancora, certo. Ma deve avere caratteristiche ben precise: “la mia casa sarà chiamata casa di preghiera”. Con un’aggiunta concreta. Gesù finirà per entrare in quello che ai suoi occhi appare “un covo di ladri”. Lì, però, si chinò su quei “ciechi e storpi” cui nessuno badava: “e li guarì”.
A noi comprendere il suo insegnamento e farlo diventare vita vissuta…
Lettura del primo libro dei Re (7, 51 – 8, 14)
Fu terminato tutto il lavoro che il re Salomone aveva fatto per il tempio del Signore, fece portare le offerte consacrate da Davide… e le depositò nei tesori del tempio del Signore. Salomone allora convocò presso di sé in assemblea a Gerusalemme gli anziani d’Israele, tutti i capitribù, i prìncipi dei casati degli Israeliti, per fare salire l’arca dell’alleanza del Signore dalla Città di Davide… Si radunarono presso il re Salomone tutti gli Israeliti… Il re Salomone e tutta la comunità d’Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all’arca pecore e giovenchi… I sacerdoti introdussero l’arca dell’alleanza del Signore al suo posto nel sacrario del tempio, nel Santo dei Santi… Nell’arca non c’era nulla se non le due tavole di pietra, che vi aveva deposto Mosè sull’Oreb, dove il Signore aveva concluso l’alleanza con gli Israeliti quando uscirono dalla terra d’Egitto. Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nube riempì il tempio del Signore, e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio del Signore. Allora Salomone disse: «Il Signore ha deciso di abitare nella nube oscura. Ho voluto costruirti una casa eccelsa, un luogo per la tua dimora in eterno».
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (6, 14 – 7, 1)
Fratelli, non lasciatevi legare al giogo estraneo dei non credenti. Quale rapporto infatti può esservi fra giustizia e iniquità, o quale comunione fra luce e tenebre? Quale intesa fra Cristo e Bèliar, o quale collaborazione fra credente e non credente? Quale accordo fra tempio di Dio e idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto: «Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo. Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi, dice il Signore, non toccate nulla d’impuro. E io vi accoglierò e sarò per voi un padre e voi sarete per me figli e figlie, dice il Signore onnipotente». In possesso dunque di queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la santificazione, nel timore di Dio.
Lettura del Vangelo secondo Matteo (21, 12-16)
Il Signore Gesù entrò nel tempio e scacciò tutti quelli che nel tempio vendevano e compravano; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e disse loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera”. Voi invece ne fate un covo di ladri». Gli si avvicinarono nel tempio ciechi e storpi, ed egli li guarì. Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che aveva fatto e i fanciulli che acclamavano nel tempio: «Osanna al figlio di Davide!», si sdegnarono, e gli dissero: «Non senti quello che dicono costoro?». Gesù rispose loro: «Sì! Non avete mai letto: “Dalla bocca di bambini e di lattanti hai tratto per te una lode”?».
Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce
La mia casa sarà chiamata casa di preghiera.
La credibilità della tua Chiesa passa, Signore, attraverso la capacità di amare e accogliere chi soffre. La Chiesa sia allora una “casa di preghiera”, per diventare ‘luogo’ di valori e di sentimenti che nessuna invocazione da sola potrà mai compensare. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò…
Signore Gesù, siamo ormai nel pieno di un’estate che vedrà la nostra bella Comunità disperdersi in luoghi diversi, vicini e anche lontani… Ma sappiamo che il Signore è con noi sempre e che, anche così, donandoci il suo pane, ci raduna e ci fa sentire vicini. E per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente.
Signore, tu non ci hai chiesto soltanto di portare uomini al tempio, esortandoli a entrare, ma di portare piuttosto il tempio -presenza rassicurante di Dio- nel cuore di ogni uomo. E potremo farlo solo se sapremo perseguire il tuo progetto di santificazione. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!
Quale intesa può esserci tra Cristo e gli idoli?
L’Apostolo Paolo rimprovera i Corinzi, perché non sanno più orientarsi verso i valori della fede. Così, anche oggi, tante persone inseguono voci che inneggiano alla libertà sostenendo falsi ideali, o diffondendo idee che portano solo divisione e confusione fra chi è più vulnerabile, e sprovveduto. Il tuo Spirito ci aiuti ad avere un rapporto profondo con te, per vivere nel bene la realtà di ogni giorno. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!