16 marzo- Seconda Domenica di Quaresima

Domenica della Samaritana

Come sempre, nel tempo di Quaresima la liturgia ambrosiana indica gli stessi brani che, in particolare per quanto concerne quelli presi dai vangeli, offrono però riflessioni davvero importanti. Iniziando dal brano del Deuteronomio – lo ‘Shemà Israel’ – cuore del mondo ebraico di ogni tempo, in cui Dio benedice il suo popolo, chiedendo però di essere il solo e unico centro della sua costante attenzione. 

Anche Paolo parla della difficoltà di una seria coerenza: ma indica la grande possibilità che viene da una comunità di fede, in cui tutti cooperano nella faticosa costruzione di una vera comunione, aiutandosi reciprocamente nelle difficoltà, e seminando insieme il ‘bene’…

La vicenda di questa samaritana – una sorta di eretica per di più dalla vita complicata – è ben nota ma sempre affascinante. Perché racconta tante cose di un Dio incarnato costantemente in cerca di chi è in difficoltà. Cominciando a chiedere lui per primo un ‘aiuto’: “dammi da bere”… Che ci conosce alla perfezione, anche nel desiderio di bene e pace che portiamo, magari seppellito, nel cuore. Ci prende per mano e, se divaghiamo, ci riporta sul pezzo. Fino a fare di noi dei discepoli capaci di annunciare la buona notizia dell’incontro… 

Grazie, Signore, per i tanti inaspettati incontri nei quali aspetti di incontraci…


Lettura del libro del Deuteronomio (6, 4a; 11, 18-28)
Mosè disse: «Ascolta, Israele: Porrete nel cuore e nell’anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segno e le terrete come un pendaglio tra gli occhi; le insegnerete ai vostri figli, parlandone quando sarai seduto in casa tua e quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai; le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte, perché siano numerosi i vostri giorni e i giorni dei vostri figli, come i giorni del cielo sopra la terra, nel paese che il Signore ha giurato ai vostri padri di dare loro…Vedete, io pongo oggi davanti a voi benedizione e maledizione: la benedizione, se obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, che oggi vi do; la maledizione, se non obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, e se vi allontanerete dalla via che oggi vi prescrivo, per seguire dèi stranieri, che voi non avete conosciuto».

Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (6, 1-10)
Fratelli, se uno viene sorpreso in qualche colpa, voi, che avete lo Spirito, correggetelo con spirito di dolcezza. E tu vigila su te stesso, per non essere tentato anche tu. Portate i pesi gli uni degli altri: così adempirete la legge di Cristo. Se infatti uno pensa di essere qualcosa, mentre non è nulla, inganna se stesso. Ciascuno esamini invece la propria condotta e allora…ciascuno porterà il proprio fardello. Chi viene istruito nella Parola, condivida tutti i suoi beni con chi lo istruisce. Non fatevi illusioni: Dio non si lascia ingannare. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. E non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni (4, 5-42)
Il Signore Gesù giunse a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere»…Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva»… Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? »Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre…viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità… Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna… La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?»… Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: “Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura”? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio… Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica». Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».


Preghiere dei fedeli della Comunità di Santa Croce

Ti preghiamo, Signore, per Papa Francesco che il 13 marzo ha ricordato l’inizio del suo ministero pastorale a servizio della tua Chiesa. In questo momento di malattia e fragilità, trovi sollievo nella tua misericordia e nell’abbraccio affettuoso dei suoi figli che si stringono a lui con la preghiera. Per questo con tutto il cuore ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo.
Signore, concedi alla nostra Comunità di impegnarsi da una parte a farla vivere nella fede, e dall’altra a lavorare unita per la giustizia e la solidarietà. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Signore, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete.
Signore, con una semplice domanda hai risvegliato la nostra coscienza addormentata. Fa che sappiamo ascoltare la tua voce e aprire il nostro cuore alla misericordia che salva. Per questo ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!

Chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà …
Ti presentiamo, Signore, le istituzioni coinvolte nella soluzione di conflitti, problemi di economici nazionali, tutela dei diritti umani. E perché, guidate dallo Spirito, possano arrivare a decisioni positive e durature per tutti con forza ti preghiamo… Ascoltaci, Signore!